Vertenza Körber, aperture su prepensionamenti e cassa integrazione
Nuovo confronto con i sindacati ma l’azienda non tratta sul numero degli esuberi. Braccini (Fiom): “Se questi strumenti non bastano rischia di aprirsi uno scenario inedito”
Si annuncia una trattativa lunga e complicata quella avviata dai sindacati per salvare quanti più posti di lavoro possibile alla Körber di Mugnano. Il nuovo confronto che si è svolto fra le sigle questa mattina (27 gennaio) si è risolto con un’altra fumata nera. Già perché i numeri restano quelli del piano annunciato il 10 febbraio scorso: tra gli 80 e i 90 esuberi.
L’azienda, dal canto suo, si è detta disponibile a fare una ricognizione dei lavoratori vicini alla pensione per stabilire eventuali incentivi all’esodo. Aperture anche sull’attivazione del percorso per la cassa integrazione, uno strumento che caldeggiano sia Fim Cisl che Fiom Cgil e necessario per attivare tutte le strade per il rilancio dell’azienda ed evitare l’emorragia di posti di lavoro. Tuttavia, ci sarà da capire se prepensionamenti e ammortizzatori (anche straordinari) basteranno a salvare la situazione.
Il prossimo confronto con l’azienda sarà il 1 febbraio. Nel frattempo i rappresentanti dei sindacati hanno spiegato le posizioni emerse ai lavoratori, con i quali si aggiorneranno all’esito dell’incontro di mercoledì prossimo. “Il vero problema a fronte dell’apertura che riconosciamo all’azienda sugli strumenti dei prepensionamenti e della cassa integrazione è capire se essi risolveranno davvero la situazione economiche – osserva Massimo Braccini, segretario regionale della Fiom Cgil -: attendiamo dall’azienda se basteranno a superare lo scoglio, perché altrimenti la situazione rischia di essere molto complicata. In questo senso, si aprirebbe uno scenario inedito. Permane, insomma, un quadro molto difficile: nel prossimo confronto si dovrebbe avere una idea più chiara sulla situazione”.
“Vogliamo entrare nel merito del piano aziendale – ha detto Michele Folloni di Fim Cisl Toscana nord – per capire la situazione reale dell’azienda e valutare le strategie che sono necessarie ad un rilancio che salvaguardi davvero il lavoro”.