Essity, i lavoratori incrociano le braccia: “L’azienda non è disponibile al confronto”

20 febbraio 2023 | 16:41
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Essity, i lavoratori incrociano le braccia: “L’azienda non è disponibile al confronto”
Essity, i lavoratori incrociano le braccia: “L’azienda non è disponibile al confronto”
Essity, i lavoratori incrociano le braccia: “L’azienda non è disponibile al confronto”

Presidio questa mattina (20 febbraio) davanti a uno dei due stabilimenti di Porcari. Slc Cgil e Fistel Cisl: “Lo sciopero? È stata la conseguenza dell’ennesimo incontro andato a vuoto per il rinnovo del contratto integrativo”

Molti lavoratori hanno scioperato questa mattina (20 febbraio) e si sono ritrovati in presidio fuori dai cancelli di uno dei due stabilimenti Essity di Porcari (Lucca 1), i cui impianti di macchina continua sono rimasti completamente fermi. Al sit-in era presente anche la vicesindaca Roberta Menchetti.

“Lo sciopero è stata la conseguenza dell’ennesimo incontro andato a vuoto per il rinnovo del contratto integrativo, tenutosi il 14 febbraio scorso, dopo le polemiche messe fuori dall’azienda riguardo una presunta diserzione da parte nostra e delle Rsu del coordinamento, a un precedente incontro che l’azienda aveva unilateralmente fissato per il 19 di gennaio – fanno sapere le segreterie Slc Cgil Lucca, Fistel Cisl Toscana e le Rsu di coordinamento -. L’incontro svoltosi il 14 febbraio scorso in Confindustria a Lucca, ha confermato quello che pensavamo, cioè che la disponibilità dell’azienda al confronto si è rivelata del tutto inesistente, quando siamo andati a toccare la parte economica generale. Su Lucca 1 e Lucca 2, i responsabili avevano dato delle risposte su delle problematiche rimaste aperte e che riguardavano la sicurezza, le professionalità e gli obiettivi del Premio di produzione 2022 raggiunti. Ma quando siamo arrivati ai soldi le parole si sono dissolte nel vento, nonostante fossero state scritte su articoli per la stampa e comunicazioni interne”.

“Anzi, hanno addirittura peggiorato l’offerta presentata nei tre stabilimenti, riducendo il valore del premio produzione 2022. Hanno sostenuto di aver esaurito il budget a disposizione, avendo erogato anche dei bonus e di essere una multinazionale atipica, rispetto alle altre che hanno pagato quanto e più di quello che chiediamo a loro; hanno lamentato di non essere nemmeno un’azienda padronale, che può fare determinate scelte di spesa, senza problemi, come accade alle multinazionali padronali che sono parte della storia industriale di questo territorio – proseguono -. Ora basta con queste manfrine e queste scuse: loro sono la Essity, una delle maggiori multinazionali a livello europeo e mondiale. Gli altri competitor hanno erogato bonus come loro, in questi tre anni, da quando c’è la pandemia, utilizzando gli strumenti messi a disposizione dai diversi decreti, seguendo il principio stabilito dagli stesi: forma di sostegno ai dipendenti, che, nell’ultimo anno è diventato uno strumento per alleviare gli effetti del caro vita”.

“Contemporaneamente hanno rinnovato i loro contratti integrativi, che hanno determinato importanti aumenti netti per i loro dipendenti per ogni anno di vigenza degli accordi. Accordi più bonus. Di questo si tratta. Questi si dipingono quasi come un’azienda di piccolo calibro che non ha questa capacità di spesa. Se questa era la disponibilità tanto declamata che avevano in mente per provare a chiudere l’accordo integrativo, bella dimostrazione che ci hanno dato, a noi e a tutti i lavoratori – dicono ancora -. I lavoratori della Essity non devono essere pagati meno degli altri. Il presidio di questa mattina è stata anche l’occasione per tornare a parlare della vertenza che riguarda il piano industriale presentato ormai più di un anno fa dall’azienda e che punta sullo scorporo di una parte di stabilimenti (Lucca 1, Lucca 2 e Collodi), di linee produttive e posti di lavoro, per creare un piccolo ramo d’azienda, distinto dal core del Gruppo (1900 dipendenti circa, la gran parte a Lucca, contro i circa 44mila della parte restante di Essity) e vocato alla produzione e commercializzazione di prodotti a marchio
privato, campo nel quale c’è una forte competizione e più bassi sono i margini di redditività in Italia, rispetto a quanto accade in altri mercati limitrofi”.

“Forte è la preoccupazione dei lavoratori, riportata più volte alle istituzioni, che si sono fatte carico delle nostre istanze. La presenza del vicesindaco di Porcari, questa mattina, al presidio e la solidarietà portata a nome delle istituzioni, conforta i lavoratori e li rende consapevoli che le loro preoccupazioni sono condivise dal territorio – concludono -. La società ha inviato le sue comunicazioni formali, riguardo la conclusione della procedura per la costituzione di questo ramo di azienda e l’8 marzo si terrà un incontro all’Associazione degli industriali di Lucca, nel quale riceveremo semplicemente un’informativa. La nostra determinazione, riguardo le garanzie che chiediamo sul piano, rimane e queste ruotano attorno alla tutela dei posti di lavoro”.