Essity, presidio di fronte alla sede di Confindustria: chiesto un ripensamento nelle scelte della dirigenza

8 marzo 2023 | 17:47
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Essity, presidio di fronte alla sede di Confindustria: chiesto un ripensamento nelle scelte della dirigenza
Essity, presidio di fronte alla sede di Confindustria: chiesto un ripensamento nelle scelte della dirigenza
Essity, presidio di fronte alla sede di Confindustria: chiesto un ripensamento nelle scelte della dirigenza
Essity, presidio di fronte alla sede di Confindustria: chiesto un ripensamento nelle scelte della dirigenza
Essity, presidio di fronte alla sede di Confindustria: chiesto un ripensamento nelle scelte della dirigenza
Essity, presidio di fronte alla sede di Confindustria: chiesto un ripensamento nelle scelte della dirigenza

Nel 2021 la società ha deciso di scorporare una parte di attività per dedicarla al private label, settore ritenuto dai sindacati molto rischioso per la tenuta dell’occupazione

Di nuovo in piazza questa mattina (8 marzo) Slc Cgil e Fistel Cisl per la situazione agli stabilimenti del gruppo Essity. 

A spiegare le motivazioni della protesta di questa mattina (8 marzo), è Simone Tesi, segretario generale della Slc Cgil: “L’azienda da circa due anni – dice – ha annunciato l’intenzione di scorporare una parte di attività per dedicarla al private label, settore per il quale c’è un mercato molto concorrenziale. L’annuncio del 2021 per noi è molto preoccupante perché l’azienda ha già dimostrato in passato che laddove non ci sono margini di redditività, come secondo noi è il mercato del private label, chiude o ridimensione. Si sta mettendo in atto, secondo noi, una strategia rischiosa che coinvolge circa 1700 dipendenti, laddove l’azienda può contare su una posizione forte nel mercato del brand, come ad esempio con il marchio Tempo”.

“Su questi temi – chiude Tesi – abbiamo chiesto all’azienda garanzie ben precise, ma l’azienda non vuole metterci la faccia e per questo siamo tornati in piazza”. Una delegazione è infatti salita nella sede di Confindustria per incontrare i vertici dell’azienda.

“L’incontro tenutosi questa mattina con Essity, per l’espletamento formale della procedura legata alla creazione della nuova divisione private label (prodotti con marchio commerciale che portano lo stesso nome delle catene di supermercati in cui sono venduti) distinta da quella brand (i marchi delle diverse linee di prodotto di proprietà aziendale, che presentano maggiori margini di guadagno) non ha offerto particolari novità né elementi per dire che le direzioni locali abbiano intenzione di aprire a quel livello del confronto che chiediamo fin dall’inizio, con chiarezza, completezza ed esaustività dei dati e delle informazioni al quale legare le necessarie garanzie che chiediamo sui volumi produttivi e livelli occupazionali, le vere condizioni in grado di certificare la bontà delle scelte e la serietà delle intenzioni industriali – fanno sapere da Slc Cgil e Fistel Cisl -. Sono state avanzate formulazioni fumose sulla possibilità di gestire eventuali esuberi di personale, attraverso il loro assorbimento in una delle entità legali di Essity, sempre però laddove l’azienda abbia le condizioni per farlo. Altrimenti, ovviamente, niente”.

Fondamentalmente, siamo sempre lì dove ci siamo fermati lo scorso anno: affermano che le previsioni del piano non presentano criticità per il mantenimento dell’occupazione, ci dicono che è buono e che addirittura sta andando meglio del previsto, poi ribaltano tutto, facendo venir meno ogni possibile garanzia, come in questo caso, parlando apertamente di una casistica ‘esuberi’ – proseguono – Siamo consapevoli che tutta questa situazione e il modo con il quale si è trascinato il confronto fino a qui è frutto delle scelte locali, nel tentativo di modificare sensibilmente il piano delle relazioni sindacali, provando a togliere ai lavoratori spazi e ruoli funzionali a responsabilizzare l’azienda per le scelte che fa. È questo il vero tema. Si vogliono tenere le mani libere e ridurre il confronto ad una mera verifica contabile sullo stato di avanzamento del loro piano, senza nessuna altro tipo di intromissione. E questo è inaccettabile”.

“L’azienda ai suoi massimi livelli dirigenziali europei, rispondendo ad una nostra lettera informativa sul cattivo stato del confronto su piano industriale e contratto integrativo ha risposto dando massima disponibilità anche per raggiungere le intese necessarie e localmente si fa tutto il contrario – concludono – Il successo degli scioperi effettuati nella giornata odierna, con la presenza dei lavoratori al presidio svoltosi sotto Confindustria Lucca, testimonia che lavoratrici e lavoratori hanno chiaro i problemi che hanno di fronte sono determinati dai comportamenti e dalle scelte aziendali. Andremo avanti su entrambe le vertenze, a tutela dell’occupazione, a tutela delle retribuzioni”.