Boom dell’export nel 2022: Lucca sopra la media toscana grazie a carta e meccanica

30 marzo 2023 | 13:40
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Boom dell’export nel 2022: Lucca sopra la media toscana grazie a carta e meccanica

Le vendite all’estero dalla provincia hanno superato i 5,4 miliardi di euro in valore segnando una crescita del +19,8% rispetto all’anno precedente per quasi 900 milioni in più: si tratta del record storico per le esportazioni provinciali

Crescita delle esportazioni dell’area di Lucca, Massa-Carrara e Pisa (+14,4%) in linea rispetto alla Toscana (+14,3%). Questi i dati Istat elaborati dalla Camera di Commercio della Toscana nord ovest con la collaborazione dell’Istituto studi e ricerche.

Nel 2022 sono molti comparti di specializzazione ad avanzare nell’esportazione dalla carta al cuoio, dal lapideo ai cicli e motocicli, mentre altri segnano un rallentamento o perché provenienti da picchi straordinari (la nautica versiliese) o perché legati ad uno sfasamento tra produzione e fatturazione (la meccanica di Massa-Carrara).

Segno positivo anche sul fronte delle importazioni con un +38%: un valore superiore sia rispetto all’Italia (+36,4%) che alla Toscana (+35,3%) entrambe sospinte dai prodotti energetici. Il cambio euro-dollaro, sceso dopo venti anni sotto la parità, ha contribuito a rendere più competitive le produzioni delle imprese europee ma ha anche reso le importazioni più costose. Oltretutto, il 2022 è stato anche un anno eccezionale per le materie prime con i prezzi che hanno spesso raggiunto picchi elevatissimi o, addirittura, superato i loro massimi storici. La fiammata dei prezzi dei prodotti importati si è in parte estesa ai prezzi all’export: a livello nazionale Istat ha rilevato infatti per l’anno 2022 un ampio e progressivo aumento dei valori medi unitari sia dell’export (+19,8%) che dell’import (+36,7%).

“Gli ottimi risultati messi a segno dall’export, al netto di specifiche e note situazioni, evidenziano la capacità competitiva delle nostre imprese – ha commentato Valter Tamburini, presidente della Camera di Commercio della Toscana nord ovest -. Per sostenerne la crescita la Camera di Commercio mette a disposizione una serie di strumenti per affacciarsi sui mercati internazionali come l’export check-up e l’individuazione dei mercati potenziali. Si tratta di iniziative, a misura di Pmi e attivabili gratuitamente presso i nostri uffici, che permettono di valutare se l’azienda abbia le competenze e le risorse per affrontare i mercati esteri, ma anche di pianificare una strategia adeguata alle proprie esigenze e obiettivi, cercando di identificare le opportunità e le sfide che si presentano in ciascun paese, valutando le esigenze dei clienti, le regole del commercio internazionale e la concorrenza locale”.

La nota è stata realizzata elaborando le informazioni estratte dalla banca dati online Coe-Istat diffuse il 14 marzo 2023. Per il 2021 si tratta di dati definitivi per il 2022 si tratta di dati provvisori.

Il focus su Lucca

Nel 2022 le vendite all’estero dalla provincia di Lucca hanno superato i 5,4 miliardi di euro in valore, segnando una crescita del +19,8% rispetto all’anno precedente (+20,2% il solo manifatturiero), per quasi 900 milioni in più. Si tratta del record storico per le esportazioni provinciali (espresse in valori monetari), raggiunto grazie anche alla forte dinamica dei prezzi in atto che risente del trasferimento sulle filiere produttive dei forti rincari dei prodotti energetici e delle materie prime che le imprese si sono trovate a fronteggiare. L’incremento risulta generalizzato e trasversale a quasi tutti i settori provinciali, ed è trainato da cartario, meccanica, cablaggi, metallurgia e alimentare che evidenziano significativi balzi nei livelli delle esportazioni.

L’import della provincia di Lucca nel 2022 è aumentato del +41,5%, poco sopra l’andamento regionale e nazionale, arrivando a sfiorare i 3 miliardi di euro; la dinamica è risultata elevata in tutti i trimestri, seppur in progressivo rallentamento, risentendo dei forti rincari dei prodotti energetici e delle materie prime.

Nel corso del 2022 il settore della carta e cartotecnica ha registrato il record storico settoriale di vendite all’estero arrivando a sfiorare 1,5 miliardi di euro, grazie a un incremento del +63,2% (580 milioni in più) che spiega due terzi della crescita provinciale complessiva (12,8 punti percentuali su 19,8). L’andamento risente in modo determinante dei recuperi degli incrementi dei costi sui prezzi di vendita, considerato che nell’ultimo biennio il settore si è trovato a dover fronteggiare fattori esogeni particolarmente difficili, come l’aumento del prezzo delle materie prime e del gas.

La crescita ha interessato le vendite di articoli di carta e di cartone, salite del +53,1% a 776 milioni e indirizzate soprattutto in Francia (+45,3%) e Germania (+86,3%) ma anche in Svizzera, Spagna e Regno Unito. In forte aumento anche l’export di pasta da carta, carta e cartone, cresciuto del +75,6% a quota 721 milioni di euro, con Germania (+151,1%), Francia (+186,7%), Spagna (+61,7%) e Polonia (+202,4%) primi paesi di destinazione. Al contempo, l’import di pasta da carta, carta e cartone è cresciuto del +65% raggiungendo i 944 milioni di euro.

L’industria meccanica, secondo settore provinciale per export con complessivi 960 milioni di euro nell’anno, ha messo a segno una crescita del +9%: nel dettaglio, le vendite estere di macchine per impieghi speciali, rappresentate in larga parte da macchinari per cartiere, sono aumentate del +13,1% a quota 709 milioni. Gli Stati Uniti si confermano il principale mercato di destinazione del settore, e nell’anno crescono molto Messico, Arabia Saudita e Ungheria, mentre scendono Turchia, Cina e Regno Unito. Nel dettaglio, il comparto registra vendite all’estero di macchine per impiego generale (motori e turbine, pompe, compressori, valvole, etc.) per 121 milioni, un valore in lieve calo (-5,1%), con la Cina (+10,8%) primo paese di sbocco e in ripresa dopo la contrazione del 2021. Le vendite di altre macchine per impiego generale (forni, macchine per sollevamento, utensili portatili a motore, refrigeratori non domestici, etc.) si sono attestate a 126 milioni segnando un incremento del +1,6%: tra i mercati di destinazione cresce molto il Messico, seguito da Polonia, Francia e Germania, mentre scendono gli Stati Uniti.

Prosegue il positivo periodo della cantieristica nautica, che nel 2022 ha esportato natanti per 861 milioni di euro, uno dei valori più elevati mai registrati dal settore nonostante un calo del -7,1% rispetto all’anno precedente, quando si era registrato il record storico per l’export settoriale. Il Regno Unito rappresenta il principale paese di destinazione nell’anno, seguito da Stati Uniti e Isole Cayman; insieme i tre paesi hanno assorbito il 59% delle esportazioni provinciali del settore.

Prosegue ancora la crescita delle esportazioni di cablaggi e apparecchiature di cablaggio, salite del +14,2% nell’anno a quota 335 milioni, anche in conseguenza di un prezzo delle materie prime su livelli elevati soprattutto nella prima parte dell’anno. Positivo andamento delle vendite verso Francia (+10,2%), Germania (+22,9%) e Belgio (+4,7%) che insieme rappresentano quasi i tre quarti dell’export settoriale.

L’aumento delle vendite all’estero ha interessato anche i metalli di base non ferrosi, saliti del +16,9% nei dodici mesi per complessivi 326 milioni. Si registrano crescite significative verso tutti i principali partner commerciali del settore: la Germania (+7,7%) si conferma primo paese di sbocco, seguita dalla Francia che sale del +36% e dalla Svizzera che fa segnare un +27,8%.

Per l’export di oli e grassi vegetali e animali si registra una crescita del +20,1% che ne porta il valore venduto all’estero a quota 262 milioni di euro: gli Stati Uniti sono cresciuti del +24,4% confermandosi primo paese di destinazione con il 41,3% delle vendite estere del settore, segue il Regno Unito con il 20,7% del totale e un +26,9% nell’anno.

In forte ascesa anche l’export di medicinali e preparati farmaceutici (124 milioni), che nell’anno ha segnato un +56,3%. Tra i principali paesi di destinazione il Messico è salito del +53,5%, mentre la Repubblica Islamica dell’Iran e l’Ungheria hanno più che quadruplicato i loro acquisti dalla provincia; la Turchia, primo mercato di riferimento nel 2021, ha invece segnato una flessione.

È proseguita anche la dinamica positiva degli articoli in materie plastiche, che nell’anno sono saliti del +5,8% arrivando a quota 116 milioni, grazie agli incrementi di Francia (+29,5%) e Spagna (+7,6%).

È tornato a crescere l’export di prodotti lapidei lavorati, con un +21% su base annua per 114 milioni nei dodici mesi. Le vendite estere del settore restano un terzo al disotto dei livelli massimi raggiunti nel 2015-16, ma la ripresa dell’economia a livello globale sembra aver ridato fiato al comparto. Il principale mercato di sbocco per i prodotti lapidei sono gli Stati Uniti, che hanno assorbito il quaranta per cento delle vendite provinciali, in ulteriore deciso aumento (+31,8%). Le vendite di blocchi di pietre estratte (27 milioni), dirette per la metà in Cina, segnalano invece un calo del -16,6% dopo il lieve recupero registrato nel 2021.

Prosegue il recupero delle calzature, con un +28,5% nell’anno a quota 112 milioni, dopo un lungo periodo di crisi che ne aveva più che dimezzato le esportazioni. Gli Stati Uniti, cresciuti del +33,4%, valgono quasi un terzo delle vendite estere, seguono Francia (+14,5%) e Germania (+8,6%) con quote rispettivamente del 14,6% e dell’8,6%. In aumento anche gli utensili (+16,1%) e gli strumenti e apparecchi di misurazione, prova e navigazione (+29,9%).

L’export lucchese conferma il forte legame commerciale con i tradizionali paesi di destinazione: i primi sei paesi per acquisti (Francia, Stati Uniti, Germania, Regno Unito, Spagna e Svizzera) concentrano infatti la metà delle vendite estere dell’anno.

I principali partner commerciali si confermano i paesi dell’Unione Europea, che nel 2022 hanno assorbito quasi la metà delle vendite all’estero (2,7 miliardi di euro) registrando un aumento del +31,6% grazie alla forte crescita delle vendite di carta, cablaggi e metalli. La Francia rappresenta il primo paese di destinazione (13,8% del totale export), seguita da Germania (9,9%) e Spagna (4,2%), tutte in forte aumento. Sono cresciute anche le vendite verso i paesi europei extra-U4 (842 milioni, il 15,6% del totale provinciale), salite del +21% nei dodici mesi e destinate principalmente verso Regno Unito e Svizzera.

Le esportazioni verso il continente americano sono salite del +21,6% superando quota 1,1 miliardi di euro (21% del totale): l’aumento ha interessato sia l’America settentrionale (+30,6%; 614 milioni), dove gli Stati Uniti rappresentano il principale mercato di destinazione con il 10,4% dell’export provinciale, sia la centro-meridionale (+12,5%; 521 milioni) con Messico e Isole Cayman tra i maggiori acquirenti. Le vendite verso l’Asia sono incrementate del +4,7% attestandosi a 505 milioni di euro, quelle verso l’Africa sono salite del +17,1% sfiorando i 140 milioni mentre quelle rivolte all’Oceania e altri territori si sono fermate a 108 milioni di euro.