Essity, riparte la produzione dopo il maxi incendio: nessuna conseguenza per l’occupazione

I sindacati: “L’azienda continua a non rendersi disponibile a formalizzare una ‘intesa’. Porteremo avanti la nostra mobilitazione”
L’incendio a un magazzino da 7mila metri quadri nello stabilimento di Porcari ha avuto luogo un mese fa, le fiamme ne hanno divorato le pareti e tutto il prodotto contenuto. Conseguenze: produzione interrotta, personale a casa per ragioni di sicurezza, strutture non agibili.
Claudio Fumasoni, Operations director private label di Essity Italia ricorda: “Non abbiamo avuto feriti, ma è indubbio che la fabbrica abbia subito un duro colpo. Tutti senza eccezione hanno compreso la gravità del momento e si sono rimboccati le maniche. Abbiamo già recuperato larga parte della nostra capacità produttiva, le persone sono tornate al lavoro e stiamo valutando varie alternative per ricostruire il magazzino andato perso”.
La vicenda non ha avuto conseguenze occupazionali e l’azienda ha evitato anche l’uso della cassa integrazione permettendo ai circa 140 lavoratori di rientrare in fabbrica non appena i vigili del fuoco hanno dato l’agibilità. Allo stato attuale sono ancora in corso gli accertamenti sulle possibili cause.
Molte le sfide da affrontare a livello logistico, perché a lungo gli altri magazzini dello stabilimento non sono stati accessibili e quindi la ripresa della produzione ha reso necessarie soluzioni alternative di stoccaggio del prodotto. I clienti sono stati tempestivamente avvisati e hanno espresso comprensione per l’accaduto, mentre Essity strutturava un team per gestire nuovi ordini operando al tempo stesso perché la produzione riprendesse a livelli adeguati. In particolare per quanto riguarda la carta igienica, si è reso necessario ricorrere anche alla modalità manuale per una parte del processo produttivo.
Massimo Minaudo, country manager Italia di Essity, ha dichiarato: “Ho visto preoccupazione subito dopo l’incendio, ma ho anche visto un forte impegno, una resilienza straordinaria delle nostre persone e la solidarietà dei colleghi nelle altre sedi dell’azienda, come anche delle comunità locali, dei clienti e dei nostri partner. È stata una grande prova di carattere e anche se molto resta da fare, è pure vero che tanto lavoro è già stato fatto.”
I sindacati
“L’incendio ai magazzini di Porcari della Essityè stato un evento sicuramente critico – hanno commentato Slc Cgil Lucca e Fistel Cisl Toscana– ma il lavoro è ripartito su tutte le linee dello stabilimento interessato e, i lavoratori – nonostante la forte contrapposizione riguardo le due vertenze in atto (mancato rinnovo del contratto integrativo e un piano industriale privo di condivisione con le organizzazioni sindacali) – si sono messi a disposizione fin da subito per fare il necessario e creare le condizioni di una ripartenza veloce del ciclo produttivo”.
“I rappresentanti sindacali – prosegue il gruppo – hanno fatto incontri quotidiani con la direzione di stabilimento, offrendo le loro competenze per trovare le soluzioni tecniche necessarie a gestire
modifiche temporanee sulla parte finale di alcune linee produttive (vengono svolti anche
manualmente operazioni normalmente eseguite da macchinari). Tutto, nell’attesa del
ripristino delle normali condizioni, ma senza perdere la sfida del lavoro. Anche nella vicina cartiera, che sta effettuando una fermata dalla fine di marzo, la Rsu ha fatto un’assemblea
per spiegare lo stato di necessità ricordando ai lavoratori che si è tutti a disposizione,
quando si devono affrontare problemi come quello capitato. Grande serietà, senso di responsabilità e attaccamento ai propri stabilimenti, stanno caratterizzando i comportamenti dei dipendenti e dei rappresentanti sindacali. Atteggiamento che rafforza le ragioni delle loro aspettative e necessità, che non trovano nessun tipo di ascolto da parte di Essity”.
“Sul tavolo – proseguono i sindacati – una proposta economica decisamente insufficiente, che vedrebbe i dipendenti di Essity Lucca guadagnare meno dal rinnovo contrattuale, rispetto ai loro colleghi che lavorano negli altri Gruppi cartai della Provincia. Sarebbe davvero un bel primato. L’azienda si vanta del suo Premio di produzione, ma non è più solamente il Premio che determina il valore economico del contratto integrativo. Nell’altra vertenza, Essity, continua a non rendersi disponibile a formalizzare una ‘intesa’ con le dovute garanzie a certificarne la solidità e attendibilità del suo piano industriale. Non vuol sentire parlare di esuberi, ma una riduzione dell’organico è già in atto, perché diversi accordi per la risoluzione di rapporti di lavoro sono già stati firmati”.
“Come una diversa riorganizzazione nel Converting di Lucca 2, ridurrà, di fatto, le figure
necessarie a sostituire le assenze dei lavoratori, causando rischi di fermate produttive. Contestualmente, Essity ha iniziato a non portare avanti i contratti a termine in essere, che avrebbero dovuto costituire una parte della forza lavoro necessaria per far funzionare la trasformazione che verrà realizzata nella cartiera di Porcari. A tutti gli effetti, una contraddizione che porta a disperdere professionalità e occupazione. L’azienda si limita a confermare il progetto, i suoi tempi di attuazione e a chiedere fiducia, senza però metterci la faccia, siglando un’intesa che, ovviamente, la chiamerebbe a responsabilità, di fronte ai lavoratori e al territorio, laddove venissero fuori cambiamenti futuri resi necessari non da oggettive condizioni di difficoltà, ma da scelte aziendali”.
“La responsabilità sociale fa parte del rischio di impresa – continua la nota – Questo Gruppo industriale ha da sempre seguito la strada del dialogo e del confronto e delle intese, coinvolgendo lavoratori e sindacati in momenti non semplici, chiamandoci a dare il nostro contributo per aiutare l’azienda e così è sempre stato. Ora la medaglia è rovesciata e si tenta di smarcarsi da questo schema, per avere le mani libere? Troppo comodo. Troppo facile. Il campo da gioco è questo e l’azienda non può sottrarsi. Su questo aspetto c’è la consapevolezza anche da parte delle istituzioni locali e regionale, che stanno lavorando per portare l’azienda ad un tavolo di confronto vero e definitivo. Stiamo aspettando e, nel frattempo, col sostegno dei lavoratori, porteremo avanti la nostra mobilitazione”