Rapporto Fiaip, il mercato immobiliare toscano regge

13 aprile 2023 | 15:42
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Rapporto Fiaip, il mercato immobiliare toscano regge

Numero di transazioni superiore alle aspettative: a Lucca il prezzo oscilla tra i 2300 e i 3100 euro al metro quadro dentro le mura

Anche nel 2022 il mattone in Toscana, specialmente per quanto riguarda il residenziale, ha retto bene. Anzi le transazioni sono state superiori alle aspettative. È quanto emerge dalla presentazione del rapporto Fiaip nella sede della Regione con il numero uno nazionale Gian Battista Beccarini, il presidente toscano Simone Beni e il governatore Eugenio Giani. Un mercato che resta però di alto livello, considerando anche le richieste per alcune precise tipologie di immobili, con determinate caratteristiche importanti per una migliore qualità della vita, come la presenza di una stanza da utilizzare per l’attività lavorativa e di un terrazzo o un giardino per godersi al meglio gli spazi all’aperto.

Questi, in sintesi, i numeri delle varie province: a Firenze nel centro storico si va da un minimo di 3.00 euro al metro quadro ad un massimo di 6.000 euro, con prezzi che si abbassano in provincia con i minimi tra 1100 e 1200 in Valdarno e Alto Mugello. A Prato a differenza di tutti i capoluoghi, in centro si paga meno che nelle zone limitrofe, con quotazioni da 1000 a 2500 euro, la più economica è la Valbisenzio dove si parte da 800 euro. Nel centro storico di Pistoia si va da 1200 a 2000 euro, sulla Montagna Pistoiese il valore scende e la valutazione media per un immobile residenziale non di lusso ha un valore minimo di 700 euro.

A Lucca il prezzo oscilla tra i 2300 e i 3100 euro dentro le mura del capoluogo, scende a 900 in Garfagnana e varia tra i 2000 e i 2500 a Viareggio. Per quanto riguarda Livorno i costi variano molto a seconda delle aree di riferimento: nella zona affacciata sul litorale si registrano le quotazioni massime, da un minimo di 2100 ad un massimo di 3000 euro al metro quadro cifre che diminuiscono gradualmente spostandosi nella zona residenziale centrale. Nel centro storico di Pisa si parte da 2500 euro e si sale fino a 3300 e anche sul litorale i prezzi sono simili, più bassi a Volterra e in Valdera, dove la base è 1300 euro. Passando a Massa. il range in centro è tra 1500 e 2500 euro, più alto che a Carrara dove oscilla tra 1200 e 1500. In Lunigiana si scende a 600 euro, sulla costa i prezzi risalgono fino ai 3000/3500 del Cinquale. Discorso simile per Grosseto: a Marina si parte da 2400 e si sale fino a 4400, nel capoluogo il minimo è 1700 e il massimo 2100.

Ad Arezzo nel centro storico si va da un minimo di 1300 euro a un massimo di 1800 al metro quadro, mentre in periferia si può trovare anche a 900 euro. Infine Siena dove una casa in centro costa da 2850 a 3650 euro al metro quadro, 1000 euro il prezzo più “conveniente” sull’Amiata. In controtendenza la valutazione degli immobili in località di particolare pregio turistico ed enogastronomico come il Chianti, la Val d’Elsa e la Val d’Orcia: nel primo caso il range di riferimento varia da un minimo di 1700 ad un massimo di 2250 mentre negli altri due casi si va rispettivamente da 1500 a 2100 e da 1600 a 2250 euro al metro quadro.

“Ringrazio gli agenti immobiliari professionali della Fiaip  per questa analisi dei dati concreti che arrivano dal territorio e che per il 2022 evidenziano una situazione positiva – ha sottolineato il presidente Giani – Questa preziosa attività di monitoraggio ci consente di scattare una fotografia puntuale di un settore così importante per la nostra regione quale quello immobiliare” .

“Il dato che occorre sottolineare è che anche nel 2022 il mattone, il mercato residenziale in particolare, è stato un comparto ben attivo e presente – ha aggiunto Simone Beni, presidente Fiaip Toscana – Nel secondo semestre abbiamo assistito ad un rallentamento nelle compravendite, ma nel complesso è stato un anno che ha fatto rilevare un numero di transazioni superiore alle aspettative”.

Il presidente nazionale Beccarini ha invece criticato la proposta di riforma degli affitti turistici brevi, in ottica restrittiva, a cui lavora il sindaco di Firenze Dario Nardella, chiedendo invece di abrogare due norme: “la norma Venezia, l’emendamento Pellicani che vuole limitare le notti di affitto nei vari Comuni, e la norma inserita nella legge di bilancio del 2021 che vuole trasformare in imprenditori i proprietari che affittano più di quattro appartamenti per periodi brevi”. Secondo Baccarini, serve “una legge che tenga in considerazione il fatto che l’affitto turistico sia una vera risorsa per l’economia nazionale e non un comparto da contrastare”.