I sindacati: “Essity, la divisione private label è già in bilico”

28 aprile 2023 | 16:22
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I sindacati: “Essity, la divisione private label è già in bilico”

Slc Cgil e Fistel Cisl: “Sono previsti disinvestimenti che confermano le nostre iniziali preoccupazioni”

“A nemmeno un mese dalla sua realizzazione formale, la neonata divisione private label di Essity, sulla quale l’azienda aveva speso un piano industriale quinquennale che andava fino alla fine del 2025, viene già posta dall’azienda su un binario che potrebbe portare anche ad un disimpegno di Essity anche in questo comparto”. Lo sostengono, in una nota, Slc Cgil Lucca e Fistel Cisl Toscana.

“È quanto si apprende – spiegano le sigle – da una nota dello stesso gruppo emessa il 26 di aprile: ‘Essity sta avviando una revisione strategica’, anche ‘del business Consumer Tissue Private Label Europe con l’obiettivo di ridurre la quota di Consumer Tissue sulle vendite totali dell’azienda’. E continua: ‘La revisione strategica include l’esplorazione di diverse opzioni e potrebbe comportare disinvestimenti’. E ora che cosa ha da dire l’azienda che veniva a spacciare come strategico per il gruppo Essity questo piano industriale? Essity è un’azienda che da sempre è attenta ai profitti derivanti dalle sue aree di business e che ha disinvestito in diverse aree, quando i margini di ricavo non erano in linea con gli obiettivi (ricordiamo che a Porcari sono state smantellate due macchine continue per la produzione delle bobine di carta e una linea di trasformazione di rotoli industriali). E che cos’hanno da dire tutti quelli che sostenevano che la bontà e la credibilità di un piano industriale stanno nei numeri dichiarati dall’azienda e nei risultati che mano mano vengono realizzati? O coloro che ritenevano attendibili le dichiarazioni fatte ai tavoli sindacali? Nonostante l’incendio dei magazzini a Porcari, il management locale sosteneva che il piano stava andando meglio delle previsioni e che i tempi della sua realizzazione non cambiavano. Forse per la fretta di dismettere? E’ per questo che non accettavano di firmare un’intesa sul piano industriale che prevedesse la garanzia dell’occupazione per tutta la durata del piano industriale? Anche lo stabilimento di Altopascio, se Essity veramente decidesse di disinvestire dal Private Label, rimanendo l’unico stabilimento produttivo del gruppo in Italia, con il 50%dellacartaprodottadestinataaimercatiesteri,siaprirebberodegliscenari preoccupanti”.

“Lepreoccupazionicheabbiamodall’iniziodiquestavicenda – sostengono i sindacati – noneranoquindi sbagliate e, quanto emerso, da forza alle nostre ragioni e rivendicazioni. Oggi più che mai, non bastano le parole, servono i fatti e questa nota stampa deve svegliare tutti dal torpore di una situazione che credevano tranquilla”.