Commercio, cala dopo mesi la domanda di lavoro a Lucca

19 maggio 2023 | 13:14
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Commercio, cala dopo mesi la domanda di lavoro a Lucca

A maggio si è registrata una flessione del 5%

Sono 8.640 i lavoratori richiesti dalle imprese delle province di Lucca, Massa-Carrara e Pisa a maggio 2023, si tratta in percentuale di un -7% rispetto al medesimo periodo dell’anno scorso e in valore assoluto meno 620 unità. Il dato è però fortemente penalizzato dal confronto con il 2022 quando gli ingressi erano cresciuti di oltre il 30%, secondo i dati diffusi dalla Camera di Commercio. Tornando a maggio 2023, crescono molto le assunzioni di operai specializzati e conduttori di impianti mentre arretrano le professioni qualificate nei servizi. In tutte le province diminuisce la richiesta delle aziende nel commercio, mentre il turismo tiene a Lucca e Massa-Carrara mentre resta stabile a Pisa.

L’allentamento dei vincoli imposti dal decreto legislativo 11/2023 (divieto di cessione del credito e sconto in fattura) ha dato una spinta al settore edile che, anche a maggio, continua a cercare nuove figure professionali. A fronte di questi sviluppi resta alta la difficoltà nel trovare manodopera: una richiesta di assunzione su due resta infatti inevasa nella media delle tre province. Questo, in sintesi, è quanto emerge dai dati rilevati per il mese di maggio 2023 su un campione di oltre 2.700 imprese delle province di Lucca, Massa-Carrara e Pisa con dipendenti del Sistema informativo Excelsior, indagine su base provinciale realizzata da Unioncamere in collaborazione con Anpal ed elaborati dalla dalla Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest e dall’Istituto Studi e Ricerche – Isr.

“Nonostante la flessione della domanda di lavoro – dichiara Valter Tamburini, presidente della Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest – è importante evidenziare la crescita di settori chiave come il manifatturiero e l’edilizia. Gli stessi dati, tuttavia, segnalano il persistere delle difficoltà di reperimento di manodopera qualificata. Come Camera di Commercio – conclude Tamburini – continueremo a collaborare su tutti tavoli istituzionali dove siamo presenti per promuovere attraverso la formazione, l’adeguamento delle competenze la riduzione di questo gap”.

Dopo mesi più che positivi, a maggio si registra un lieve rallentamento della domanda di lavoratori da parte delle imprese lucchesi (-5%). Si tratta, in totale, di 3.880 entrate programmate contro le 4.080 unità dello stesso mese dello scorso anno quando però le assunzioni toccarono il livello più elevato del 2022.

Resta ancora elevato il mismatch tra domanda e offerta di lavoro: a maggio le imprese prevedono difficoltà nel reperimento dei profili desiderati per il 42% delle entrate in programma: un valore superiore di 10 punti rispetto a quello di maggio 2022. Tra i motivi addotti dalle imprese, il più indicato risulta quello della mancanza di candidati (25%), in ascesa di sei punti percentuali rispetto a dodici mesi prima, seguito con il 15% dalla loro preparazione inadeguata (+5 punti).

Alle figure in ingresso è richiesto di aver maturato una precedente esperienza nel settore (nel 44% dei casi) e nella professione (nel 19%).

Il 21% dei contratti proposti a maggio dalle imprese lucchesi è stabile, a tempo indeterminato (13%) o di apprendistato (8%), mentre per il 79% si tratta di rapporti a termine: tempo determinato 66%, somministrazione 6% e altri contratti 7%. Ai giovani con meno di 30 anni le imprese riservano il 28% dei posti, due punti in più rispetto allo scorso anno. Inoltre, per una quota pari al 12%, le imprese prevedono di assumere personale immigrato.

Diminuisce a maggio la richiesta di laureati (270 assunzioni, in calo del 21% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente), mentre resta stabile la richiesta di diplomati Its (30 unità) e di lavoratori con qualifiche/diplomi professionali (640 entrate).

Cresce la domanda di diplomati di scuola secondaria (1.150 entrate; +7%), mentre scende di dieci punti percentuali in dodici mesi la richiesta di personale senza titolo di studio (1.800 entrate).

Bene l’industria, arretrano i servizi alle imprese e alle persone

Delle 3.880 entrate programmate a maggio dalle imprese lucchesi, il 24% (930) sono previste nell’industria, e il restante il 76%, pari a 2.950 unità, nei servizi.

La domanda di lavoro delle imprese dell’industria registra un aumento in valore assoluto di 370 unità (+66%) rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, quando la richiesta fu molto contenuta, con incrementi sia per l’industria manifatturiera e public utilities, che ha segnato un +67% (+260 unità), che per le costruzioni (+65%; +110 unità): un comparto, quest’ultimo, che continua a registrare incrementi sulla scia degli interventi agevolati ancora attivi o in via di chiusura.

Diminuiscono invece le opportunità di impiego programmate a maggio dalle imprese dei servizi, in calo di 570 unità rispetto a un anno fa pari ad un -16%. All’interno del comparto, tengono i servizi di alloggio e ristorazione che domandano 1.200 lavoratori, in ragione dell’imminente inizio della stagione turistica, facendo segnare un +13% (140 unità), mentre il commercio segnala un lieve calo (-2%). Diminuzioni più consistenti si rilevano invece per i servizi alle imprese, dove la richiesta di lavoratori si contrae del 25% (in valore assoluto meno 200 unità rispetto all’anno precedente) e nei servizi alle persone, in calo del 40% (480 unità in ingresso in meno rispetto a maggio 2022).

Cresce la richiesta di operai specializzati nell’industria lucchese

La richiesta di personale cresce particolarmente per gli operai specializzati e conduttori di impianti e macchine che registrano un +74%, per complessive 920 unità nel mese, vale a dire 390 in più rispetto a maggio 2022. Nello specifico, raddoppia la richiesta di operai specializzati (+103%), che passa a 610 unità dalle 300 di maggio 2023. Aumenta anche la domanda di conduttori di impianti e macchine che arriva a 310 unità nel mese: segnando un +35% pari a 80 unità lavorative in più.

Tutti i restanti gruppi professionali mostrano invece un calo. Gli impiegati, professioni commerciali e nei servizi fanno segnare un -11% (-210 unità su base annua), arrivando a programmare 1.630 entrate nel mese. All’interno di questo gruppo professionale, la richiesta di impiegati resta stabile a quota 260 unità, mentre quella di professioni qualificate nelle attività commerciali e nei servizi diminuisce del -13%, in valore assoluto -210 unità, per 1.370 entrate nel mese di maggio. Da evidenziare come, rappresentando il 35% delle assunzioni, questo gruppo sia il più consistente a livello provinciale. Tale decremento è imputabile, considerando i settori economici, ai servizi alle persone e alle imprese, e solo in misura marginale alla richiesta proveniente dalle attività del commercio.

Anche la richiesta di dirigenti, professioni con elevata specializzazione e tecnici presenta a maggio un deciso ridimensionamento, con un calo del 25%, in valore assoluto meno 130 unità. A diminuire è la richiesta di professioni intellettuali, scientifiche e ad elevata specializzazione che scende del 21% rispetto a maggio 2022, in valore assoluto meno 30 unità, ma anche quella di professioni tecniche che registra un -18%, per 60 unità in meno.

Da ultimo, la domanda di professioni non qualificate, che con 960 unità lavorative rappresenta il 25% del totale delle richieste delle imprese lucchesi, fa segnare un calo del 20%, pari a 240 unità in meno rispetto all’anno precedente.