Comuni e digitale, la provincia di Lucca tra le peggiori in Italia

I dati della ricerca realizzata da Fpa per Deda Next presentata al Forum Pa 2023
Quanto sono maturi dal punto di vista digitale i Comuni capoluogo italiani?
La provincia di Lucca tra le peggiori in Italia. Nei giorni scorsi è stato presentato a Roma il dossier 2023, il quinto consecutivo, e il 25% delle amministrazioni pubbliche non è ancora pronto. Tra Comuni e digitale è una partita che vale in tutto 1,9 miliardi di euro (fondi Pnrr) e, stando alla ricerca realizzata da Fpa per Deda Next presentata al Forum Pa 2023, una buona parte dei Comuni italiani è pronto alla sfida perché ha già raggiunto un buon grado di maturità digitale.
Ce n’è però quasi un quarto che non raggiunge livelli di sufficienza ed ora che dalla fase dei progetti si deve passare alla loro attuazione la richiesta che arriva dagli esperti all’indirizzo di tutte le amministrazioni, anche quelle più preparate, è quella di un cambio di passo. Il 98% dei Comuni che ha ottenuto almeno un finanziamento nelle diverse misure attivate da Pa Digitale 2026. Ora inizia la sfida dell’attuazione, rispetto a cui i Comuni capoluogo italiani arrivano per fortuna mediamente ben preparati: 32 amministrazioni (su 110 totali) mostrano un alto livello di maturità digitale e altre 52 medio-alto, evidenziando un buon livello di digitalizzazione rispetto agli standard definiti dal Pnrr. C’è però un altro gruppo di enti (26 su 110) che però presentano livelli insufficienti di maturità digitale: 23, infatti, presentano un indice “medio-basso” mentre 3 lo hanno “basso”. A guidare questa particolare classifica sono le città di Arezzo, Bergamo, Bologna, Brescia, Catania, Cremona, Ferrara, Firenze, Genova, Lecce, Lecco, Livorno, Lodi, Massa, Milano, Modena, Monza, Padova, Pavia, Perugia, Piacenza, Pisa, Pistoia, Reggio-Emilia, Rimini, Roma Capitale, Rovigo, Siena, Trento, Verbania, Verona e Vicenza). In coda, con un indice basso, Chieti, Foggia e Agrigento, mentre i 23 capoluoghi con un indice medio-basso, invece, sono Avellino, Benevento, Brindisi, Carbonia, Catanzaro, Cosenza, Crotone, Enna, Fermo, Frosinone, Gorizia Grosseto, Isernia, Latina, Lucca, Macerata, Potenza, Savona, Sondrio, Teramo, Terni, Trani e Trapani.
“Dal punto di vista progettuale le pubbliche amministrazioni italiane sono sostanzialmente promosse, (il 75% è pronto) – spiega il ceo di Deda Next Fabio Meloni – ora si passa alla seconda e fondamentale fase: l’attuazione. Serve grande concentrazione da parte delle amministrazioni e di tutti i partner privati che, come noi, si sono preparati investendo in soluzioni e competenze perché vogliono e hanno la responsabilità di accompagnarle nell’esecuzione della progettualità. Insomma serve un deciso cambio di passo nella capacità di gestione e realizzazione di progetti complessi per evitare il rischio di disperdere l’ingente mole di risorse e di sprecare un’occasione unica per ridisegnare in chiave digitale le amministrazioni comunali”. Insomma ora i progetti vanno messi in atto.