Licenziamento collettivo per 49 riders, scatta la mobilitazione

4 luglio 2023 | 10:34
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Licenziamento collettivo per 49 riders, scatta la mobilitazione

I sindacati organizzano una giornata di protesta nazionale per il prossimo 14 luglio

“I riders di Uber Eats non sono lavoratori di serie B”. A dirlo è Cgil che contesta il licenziamento collettivo annunciato dall’azienda, organizzando una giornata di mobilitazione nazionale per il prossimo 14 luglio.

La protesta nasce “a seguito di un’assemblea online con riders iscritti e simpatizzanti – spiega il sindacato – e funzionari territoriali NIdil interessati al tema del lavoro su piattaforma. L’assemblea era stata convocata per discutere insieme delle iniziative da mettere in campo a seguito della decisione di Uber Eats di cessare l’attività in Italia a partire dalla metà di luglio e licenziare tutte le lavoratrici e i lavoratori. La nota azienda di food delivery, infatti, ha avviato una procedura di licenziamento collettivo per 49 lavoratori dipendenti di Milano e l’ha inviata alle sole organizzazioni sindacali del terziario Filcams, Fisascat e Uilcom, non tenendo minimamente in considerazione le migliaia di riders che lavorano tramite la sua piattaforma. Insieme a Felsa e Uiltemp abbiamo richiesto un incontro congiuntamente alle organizzazioni sindacali del terziario per entrare nel merito della procedura, ma l’azienda finora ha rifiutato di invitarci a quel tavolo di confronto”.

“Questo non è accettabile – si spiega nella nota sindacale -. I ciclofattorini dovrebbero essere trattati come gli altri lavoratori. Inoltre siamo di fronte alla delocalizzazione di una realtà che conta in Italia più di 250 tra lavoratori dipendenti e etero-organizzati, quindi Uber Eats avrebbe dovuto applicare la procedura prevista in casi come questi e comunicare la sua intenzione di chiudere 90 giorni prima della eventuale cessazione della sua attività alle organizzazioni sindacali, alla Regione, ai Ministero del lavoro e dello sviluppo economico e all’Anpal. La vertenza Uber Eats è fortemente connessa con la vertenza generale che come Nidil, Filt e Filcams stiamo portando avanti da anni: se vogliamo fare dei passi avanti rispetto alla condizione di queste lavoratrici e di questi lavoratori dobbiamo pretendere che vengano rispettate le norme vigenti, che prevedono per loro gli stessi diritti previsti per gli altri lavoratori. Alla fine dell’assemblea abbiamo quindi convenuto che proseguiranno sui territori le azioni di informazione e sensibilizzazione dei riders attraverso assemblee e volantinaggi”.