Metalmeccanica, c’è l’accordo sulla modifica dei contatti collettivi nazionali

L’intervento volto al rilancio dell’economiac
Lo scorso 23 giugno le parti sindacali, Conflavoro Pmi e Fesica-Confsal hanno stipulato gli accordi integrativi e modificativi dei Contratti collettivi nazionali di lavoro per addetti all’industria metalmeccanica privatae alla installazione impianti e del Ccnl addetti alla piccola e media industria metalmeccanica, orafa e alla installazione impianti con validità ed efficacia dal primo giugno.
“Questo accordo nasce in considerazione delle caratteristiche specifiche delle imprese che operano nei settori sopra indicati, al fine di tutelare l’occupazione, garantendo – per quanto possibile – il mantenimento del potere d’acquisto delle risorse umane impiegate. Per tali motivi, le parti sindacali in epigrafe hanno ritenuto necessario conformare la disciplina dei Ccnl sopraindicati, prevedendo la ridefinizione dei livelli di retribuzione anche in considerazione delle previsioni inflattive così come misurate dall’Istat tramite indice Ipca – dicono da Conflavoro -. Tale intervento è volto al rilancio dell’economia attraverso un aumento retributivo che possa influire positivamente sul potere di acquisto e rinvigorire i consumi dei lavoratori operanti nel settore industria metalmeccanica e piccola e media industriametalmeccanica. A tal proposito, si rende dunque necessaria la rideterminazione delle tabelle retributive, i cui nuovi importi avranno validità e decorrenza a far data dal primo giugno 2023″.
“Gli accordi – conclude – hanno l’obiettivo di intervenire in modo incisivo su un settore, quello metalmeccanico, che – stando agli ultimi dati disponibili dell’Eurostat – nel 2021 impiegava 1659122 lavoratori in Italia con una crescita, in termini di produzione, del 15,9% rispetto all’anno precedente e una marcata ripresa dell’export pari al 18,4% rispetto al 2020″.