Michela Nieri a capo delle imprenditrici di Coldiretti

Cibo sintetico, consumo di suolo e concorrenza sleale le sfide più urgenti

Produce cereali ed è una esperta trattorista la nuova leader regionale delle imprenditrici agricole di Coldiretti. Già presidente di Coldiretti Pistoia tra il 2015 ed il 2017, Michela Nieri guiderà per i prossimi cinque anni il movimento Donne Impresa Coldiretti, prendendo il posto di Elena Bertini, titolare di un’impresa che coltiva abeti di Natale nel Casentino.

L’elezione nel corso dell’assemblea regionale che si è tenuta a Casa Coldiretti, a Porta a Prato, alla presenza del direttore toscano, Angelo Corsetti e della responsabile regionale del movimento, Olivia Fossi. Nominate anche le due vice responsabili che sono la grossetana Marianna Dori e la livornese, Sabina Vitarelli ed il comitato formato dalla responsabile uscente, Elena Bertini (Arezzo), Francesca Buonagurelli (Lucca), Silvia Giovannini (Firenze), Lorena Ferrari (Massa Carrara), Bianca Mascagni (Siena).

“Le donne in agricoltura sono le influencer del made in Tuscany, del cibo buono e della ristorazione tipica, della sostenibilità, della didattica contadina e dell’agricoltura sociale – ha esordito la nuova responsabile – Essere imprenditrice significa concepire e declinare la multifunzionalità con originalità e creatività mettendo a disposizione della comunità le nostre imprese e le nostre esperienze. Davanti a noi abbiamo sfide che non possiamo sottovalutare e perdere: dal cibo sintetico che vuole stroncare il legame tra cibo, territorio e storia al consumo di suolo fertile che minaccia la nostra sovranità alimentare a vantaggio delle importazioni dall’estero di prodotti meno sicuri, meno controllati e spesso frutto di lavoro irregolare e sfruttamento, dagli investimenti sull’agricoltura di precisione per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici all’applicazione della legge sulle pratiche sleali da noi fortemente sostenuta per garantire alle imprese un prezzo giusto ed equo che non sia mai al di sotto dei costi di produzione”.

A definire il ruolo centrale nello scacchiere dell’agricoltura toscana delle imprenditrici è anche la forza dei numeri: una impresa su tre (31%). Poco più di 12 mila secondo i dati dell’Istituto di studi e ricerche della Camera di Commercio Toscana Nord, in frenata rispetto al 2021 con un – 2,9%.

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