Allarme sicurezza alla Baldassari Cavi, i sindacati: “Quasi un infortunio al mese da inizio anno”

Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil: “Non si può privilegiare il profitto rispetto a salute e sicurezza”
“Grave la situazione della sicurezza sul lavoro all’interno dei due siti produttivi dell’azienda Bruno Baldassari e Fratelli Spa”. Lo dicono le sigle sindacali di settore Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil.
“Le sigle sindacali di Cgil, Cisl e Uil – si legge in una nota – da anni ormai richiedono all’azienda maggior attenzione al problema degli infortuni all’interno degli stabilimenti di Marlia e di Lammari senza alcun risultato. Il rischio sempre più concreto è quello che, da una serie interminabile di eventi infortunistici anche di grave entità (solo nell’anno corrente si registra in media quasi un infortunio al mese) e da una serie di mancati infortuni potenzialmente mortali (l’espulsione dal macchinario della bobina di metallo in fase lavorazione nello stabilimento di Marlia), si arrivi davvero all’irreparabile. Ma nonostante tutti questi eventi, che in una società dalle grandi potenzialità economiche ed organizzative come la Baldassari avrebbero portato a scelte imprenditoriali più attente alla questione salute e sicurezza, l’azienda continua invece a sottovalutare il problema degli infortuni sul lavoro”. .
“Tutto questo è inaccettabile – dicono i sindacati per bocca di Massimo Sarti, Andrea Satti e Massimiliano Bindocci – Non si può privilegiare il profitto a discapito della salute e della sicurezza. L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla salute, all’ambiente, alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana…, cita l’articolo 41 della Costituzione. Non si può continuare a produrre sempre e comunque pensando poi che i danni provocati ai lavoratori ed alle loro famiglie verranno pagati dalle assicurazioni. Non si può continuare a non intervenire sui comportamenti non adeguati dei preposti sottovalutando continuamente le osservazioni degli Rls in merito a tali problemi”.
“Non riteniamo che la sicurezza si possa gestire pensando che le cause principali siano le fatalità ovvero la disattenzione dei lavoratori – conclude la nota – Chiediamo che l’azienda dedichi una sessione di confronto sul tema della sicurezza e dell’ambiente di lavoro, valutando anche la possibilità di rivedere il ruolo di Rspp. Nei prossimi giorni ci sarà un nuovo incontro con l’azienda dal quale ci aspettiamo, oltre ad un’informativa completa e dettagliata sugli ultimi eventi infortunistici, anche un sostanziale cambio di atteggiamento aziendale attraverso atti concreti di fattivo coinvolgimento delle rappresentanze dei lavoratori. Diversamente siamo pronti ad intraprendere eventuali e necessarie iniziative di lotta a tutela della sicurezza dei lavoratori, coinvolgendo nell’azione di denuncia,anche gli enti preposti e gli istituti di certificazione di qualità e sicurezza, indispensabili al mantenimento di una determinata qualità di clientela”.