Lucca, previste 2.680 assunzioni entro settembre ma cala la domanda di lavoro

15 settembre 2023 | 13:35
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Lucca, previste 2.680 assunzioni entro settembre ma cala la domanda di lavoro

Nel 72% proposte tipologie contrattuali non stabili. Le maggiori richieste nel turismo e nelle costruzioni

Sono più di 7 mila i lavoratori che le imprese delle province di Lucca, Massa-Carrara e Pisa hanno programmato di assumere nel mese di settembre. Si tratta di una flessione di circa il 3% rispetto al medesimo periodo del 2022. A scendere è soprattutto la domanda nell’industria e nei servizi mentre, con una stagione estiva che si avvia alla conclusione, resta stabile la richiesta di personale nel turismo (alloggio e ristorazione). Continua invece ad essere rilevante la domanda nelle costruzioni grazie al ruolo propulsivo degli incentivi fiscali e, secondo i dati della Regione Toscana, l’attivazione di buona parte dei cantieri del Pnrr nelle tre province. Nonostante il rallentamento della domanda la difficoltà di reperire il personale ricercato si avvicina a 6 posizioni offerte su 10. L’analisi delle forme contrattuali offerte dalle imprese restituisce un quadro che evidenzia come la principale “porta d’ingresso” in azienda sia rappresentata dal tempo determinato – forma prevalentemente utlizzata nel turismo e nei servizi alle persone – seguita dal tempo indeterminato e dai contratti di somministrazione che risultano relativamente più elevati in alcune realtà. Se è vero che la richiesta di maggiore flessibilità contrattuale permette alle aziende di adattarsi alle mutevoli esigenze del mercato è altresì vero che la rotazione frequente del personale necessita di un maggior sforzo di pianificazione per coprire le posizioni vacanti. A dirlo è il Sistema informativo Excelsior: un’indagine nazionale che fornisce dati su base provinciale realizzata da Unioncamere in collaborazione con Anpal ed elaborati dalla Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest e dall’Istituto Studi e Ricerche – Isr.

“Il rallentamento dell’economia – afferma Valter Tamburini, presidente della Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest – inizia a mettere in allerta le imprese frenando, di conseguenza, la loro domanda di lavoro in un quadro che continua a segnalare forti criticità nel trovare personale da assumere. Per ridurre il gap tra domanda e offerta di lavoro, come Camera continuiamo a lavorare per attuare strategie che promuovano l’incontro domanda-offerta di lavoro. Insieme alla Fondazione ISI e Lucense, parteciperemo nei prossimi giorni al Salone dello Studente che quest’anno si svolge a Carrara Fiere per guidare giovani e famiglie nelle decisioni riguardo agli studi e alle carriere, tenendo conto delle esigenze del nostro sistema produttivo. Inoltre, stiamo ultimando una serie di pubblicazioni che forniranno utili informazioni ai ragazzi che si apprestano a lasciare la scuola media, per affrontare con conoscenza il loro percorso di studio”.

Di seguito i dati relativi alle province di Lucca, Massa-Carrara e Pisa.

L’indagine

La rilevazione ha coinvolto in provincia di Lucca, Massa-Carrara e di Pisa, rispettivamente un campione di 883, 383 e di 891 aziende in tre tornate di indagine mensili. Le informazioni sui flussi di entrate programmate dalle imprese riguardano le attivazioni di contratti di lavoro (a tempo indeterminato, a tempo determinato, stagionali, a chiamata, apprendistato, in somministrazione, di collaborazione coordinata e continuativa ed altri contratti non alle dipendenze) della durata di almeno un mese solare (pari ad almeno 20 giornate lavorative) per il trimestre oggetto di indagine.

La domanda di lavoro in provincia di Lucca

La domanda di lavoratori delle imprese lucchesi a settembre raggiunge quota 2.680 unità, in lieve decremento (-4%, -100 unità) rispetto allo stesso mese dello scorso anno, quando queste erano invece cresciute, rispetto al 2021, di circa 10 unità.

Resta ancora molto elevato il mismatch tra domanda e offerta: le imprese della provincia di Lucca dichiarano infatti difficoltà nel reperimento dei lavoratori per il 56% delle posizioni aperte, un valore superiore di 7 punti percentuali rispetto al settembre 2022. Tra i motivi dichiarati dalle imprese il più rilevante è la mancanza di candidati (37%), salita di quattro punti percentuali rispetto a dodici mesi fa, seguita dalla preparazione inadeguata degli stessi (14%, un punto percentuale in più di settembre 2022).

Cresce ancora la richiesta nelle costruzioni, stabile il turismo

Delle 2.680 assunzioni programmate a settembre dalle imprese lucchesi, il 38% (1.020) sono nell’industria, mentre il restante 62% (1.660 unità) nei comparti dei servizi.

La domanda di lavoro delle imprese industriali cresce grazie esclusivamente alle costruzioni (+6%; +20 unità), a conferma del perdurare degli effetti dovuti agli interventi edilizi agevolati e della partenza dei lavori finanziati dal Pnrr/Pnc. In provincia di Lucca, secondo i dati di Regione Toscana, al 30 giugno 2023 l’85,3% dei progetti Pnrr/Pnc relativi a lavori pubblici finanziati è stato avviato (almeno in fase di progettazione).

Per l’industria manifatturiera le assunzioni programmate dalle imprese mostrano invece una diminuzione del -4% (-30 unità), andando a scontare i primi effetti della frenata dell’economia europea che si è estesa ormai anche all’Italia.

Dinamica negativa invece per le imprese dei servizi (-5%; -90 unità rispetto a un anno fa) con i soli servizi di alloggio e ristorazione che, a fronte di una domanda ancora vivace nel periodo di settembre, confermano la richiesta di lavoratori dell’anno precedente.

Gli altri comparti del terziario presentano invece una diminuzione della domanda di lavoro: il commercio scende di 20 unità (-6%), i servizi alle imprese diminuiscono la richiesta di lavoratori del -2% (-10 unità), mentre le assunzioni programmate dai servizi alle persone calano di circa 50 unità rispetto all’anno precedente (-12%).

In lieve crescita la quota di rapporti stabili

A settembre le assunzioni programmate dalle aziende lucchesi vedono il ricorso a contratti stabili (tempo indeterminato e apprendistato) nel 28% dei casi, un valore superiore di due punti percentuali rispetto al 2022 e che sale anche nel raffronto con i mesi precedenti, in cui la stagione estiva presenta un maggior ricorso a lavoratori stagionali in comparti quali il turistico-ricettivo. Nella media dei primi nove mesi dell’anno le assunzioni stabili si attestano al 22% del totale, con i mesi di gennaio e settembre che registrano i valori più elevati, pari rispettivamente al 32% e al 28%.

Nel dettaglio, a settembre le imprese lucchesi hanno previsto di assumere con contratti a tempo indeterminato nel 21% dei casi, un valore più elevato rispetto alla media gennaio-settembre pari al 15%, mentre il ricorso all’apprendistato si ferma al 7%.

Il recente decreto legislativo 48/2023 Misure urgenti per l’inclusione sociale e l’accesso al mondo del lavoro amplia peraltro l’utilizzo dei contratti a termine semplificando il ricorso a forme contrattuali maggiormente flessibili.

Nelle previsioni delle imprese il 72% delle assunzioni sarà con tipologie contrattuali non stabili, un valore inferiore al 78% medio dei primi nove mesi dell’anno e influenzato dalla stagione estiva durante la quale la quota di tali contratti arriva a superare anche l’80% del totale. In particolare, nel 55% dei casi saranno proposti contratti a tempo determinato, nell’8% contratti di somministrazione e nel 9% altre tipologie contrattuali.

Contratti a termine soprattutto nel turismo e nei servizi alle persone.

L’86% delle assunzioni previste a settembre dalle imprese lucchesi è riconducibile a personale dipendente, con i livelli più elevati nelle costruzioni (94%) e nel turismo (96%) dove raggiunge la quasi totalità. La richiesta di lavoratori in somministrazione (8%) vede invece il maggior ricorso da parte dei servizi alle imprese e dell’industria manifatturiera.

Nel manifatturiero le assunzioni di personale dipendente arrivano all’86% del totale, con il 21% con contratti a tempo indeterminato, il 51% a tempo determinato e il 12% in apprendistato. Nell’industria manifatturiera lucchese è significativo anche il ricorso a lavoratori in somministrazione che raggiunge l’11%.

Nelle costruzioni la quasi totalità delle entrate nel mese sono previste alle dipendenze (94% del totale), con i contratti a tempo indeterminato che raggiungono il 27%, quelli a termine che arrivano al 59% del totale, mentre l’apprendistato si ferma all’8%.

Nel commercio le imprese lucchesi programmano assunzioni di lavoratori alle dipendenze nell’85% dei casi, in particolare a tempo indeterminato il 20%, a termine il 55% e in apprendistato l’8%. Una quota significativa delle entrate interessa anche lavoratori in somministrazione (7%) o con altre forme contrattuali non alle dipendenze (8%).

Nel turismo l’offerta contrattuale è con contratti alle dipendenze per la quasi totalità delle entrate (96%): due terzi (64%) con contratti a tempo determinato, il 20% a tempo indeterminato, il 5% in apprendistato e il 7% con altri contratti.

Le attività dei servizi alle imprese presentano la richiesta di personale alle dipendenze meno elevata, pari al 74% del totale, con un livello di incidenza del 21% per le assunzioni a tempo indeterminato, mentre i contratti a termine arrivano al 45% del totale e quelli di apprendistato al 5%. Nel mese risulta significativo il ricorso delle imprese lucchesi ai lavoratori somministrati, pari al 18% del totale (17% a settembre 2022).

I servizi alle persone domandano a settembre l’82% di lavoratori alle dipendenze, con un basso livello di contratti a tempo indeterminato (17%) ma il valore più elevato tra i settori per quelli a tempo determinato (62%). Da rilevare una quota di assunzioni con contratto di collaborazione o altri non alle dipendenze pari al 14% del totale.