Economia, export lucchese in lieve calo nel semestre ma sempre ai massimi storici

La flessione determinata dai dati delle macchine per il cartario e dei metalli. Nautica in crescita, frena la meccanica
Le esportazioni dell’area di Lucca, Massa-Carrara e Pisa sono aumentate nel primo semestre del 2023 del +4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, un risultato in linea con il dato nazionale (+4,2%) ma al di sotto rispetto alla Toscana (+10,4%), quest’ultima fortemente influenzata da specifici andamenti settoriali, su tutti la farmaceutica. L’andamento complessivo è frutto di dinamiche differenziate tra le tre province, con Pisa che cresce moderatamente grazie alle due-tre ruote e la meccanica (+3%), Lucca in lieve calo (-1,6%) a causa delle macchine per il cartario e i metalli, e Massa-Carrara che mette a segno un marcato segno positivo (+21,4%) determinato dalle note oscillazioni della meccanica.
Questi, in sintesi, i dati Istat elaborati dalla Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest con la collaborazione dell’Istituto studi e ricerche – Isr.
L’industria mondiale, soprattutto quella tedesca ma anche quella cinese e statunitense, stanno attraversato un periodo di particolare debolezza che, attraverso le catene del valore, comincia a frenare gli scambi internazionali con ripercussioni che cominciano ad emergere anche sui nostri territori.
“I primi sei mesi del 2023, grazie ad un livello delle esportazioni che non si discosta dai massimi raggiunti nel 2022, confermano la tenuta competitiva delle nostre imprese –commentata Valter Tamburini, presidente della Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest – Tuttavia, in prospettiva, suscita diverse preoccupazioni l’aggravarsi di una situazione internazionale sfavorevole, con il rischio di recessione che ancora non sembra archiviato, una diminuzione della domanda di beni e servizi e l’incremento dei tassi di interesse. La Camera di Commercio considera prioritario il sostegno delle imprese nel loro processo di internazionalizzazione mettendo a disposizione non solo risorse finanziarie ma anche servizi e strumenti mirati di consulenza e orientamento. Mi preme ricordare, a questo proposito, lo Short Master in internazionalizzazione d’impresa in partenza i questi giorni: un percorso formativo rivolto alle imprese operanti nelle province di Pisa, Lucca e Massa-Carrara, progettato per supportare le Pmi nello sviluppo delle conoscenze e competenze manageriali e tecniche necessarie per poter espandere la loro attività a livello internazionale, realizzato in collaborazione con Business School di Promos Italia, Nibi”.
Di seguito i dati relativi alle province di Lucca, Massa-Carrara e Pisa
Export in lieve calo ma ancora sui massimi storici
Nei primi sei mesi del 2023 l’export dalla provincia di Lucca ha superato i 2,6 miliardi di euro, il secondo miglior risultato storico risultando inferiore di 1,6 punti percentuali (42 milioni di euro in meno) al solo primo semestre 2022, quando aveva registrato un aumento del 26,4%, spinto anche dalla forte crescita dei prezzi delle materie prime ed energetiche. La dinamica delle vendite all’estero risulta differenziata tra i diversi settori, molti dei quali avevano raggiunto record storici nel 2022, ma risente anche del rallentamento in atto in alcuni comparti manifatturieri. L’export della cantieristica nautica e degli articoli di carta e cartone continua a crescere, mentre la metalmeccanica torna sui livelli del 2021 dopo il balzo dello scorso anno.
Anche per le importazioni della provincia di Lucca tra gennaio e giugno si rileva una lieve contrazione (-1,9%) rispetto al record storico dello scorso anno, arrivando a sfiorare il miliardo e mezzo di euro.
Nautica ancora in crescita, in frenata la meccanica
Prosegue anche nel 2023 il positivo periodo attraversato dalla cantieristica nautica, che nella prima metà dell’anno ha esportato natanti per 502 milioni di euro, un quinto dell’export provinciale, il valore più elevato mai registrato dal settore tra gennaio e giugno, grazie a un incremento del +7,2% rispetto all’anno precedente. Le Isole Cayman, in forte aumento, rappresentano il primo paese di destinazione con 140 milioni nel semestre, seguite da Stati Uniti e Regno Unito che, tuttavia, segnano invece diminuzioni; la somma dei tre paesi rappresenta la metà delle esportazioni provinciali del settore.
Cresce nel complesso anche il comparto della carta e cartotecnica, salito a quota 727 milioni di export nei sei mesi, con un +5% rispetto a un primo semestre 2022 in cui l’incremento aveva sfiorato il settanta per cento per il vertiginoso aumento dei costi delle materie prime ed energetiche.
La crescita ha interessato il valore delle vendite estere di articoli di carta e di cartone, salito del +21,9% a 427 milioni (+51% nel primo semestre 2022), con tutti i principali paesi di destinazione in ulteriore aumento: Francia (+19,3%), primo mercato con 134 milioni, ma anche Germania (+40,8%), Svizzera (+7,8%), Spagna (+17,2%) e Regno Unito (+5,2%).
Sono invece diminuite le esportazioni di pasta da carta, carta e cartone, in calo del -12,2% a quota 300 milioni di euro; tale dinamica va però confrontata con un primo semestre 2022 nel corso del quale il loro valore era quasi raddoppiato (+92%). Tra i paesi acquirenti prosegue la crescita della Polonia (+58,6%, +22 milioni), primo mercato di sbocco nel semestre, mentre si rilevano flessioni per Germania, Francia, Spagna, Belgio e Grecia, in ripiegamento dopo i rilevanti incrementi segnati nel 2022. Al contempo, l’import di pasta da carta, carta e cartone è cresciuto del +10,2% arrivando a 485 milioni.
L’industria meccanica, terzo settore provinciale per export nel semestre con complessivi 378 milioni di euro, segnala una flessione del -13,7% dopo che lo scorso anno aveva messo a segno un +19%. Nel dettaglio, dopo il balzo dello scorso anno, le vendite estere di macchine per impieghi speciali, rappresentate in larga parte da macchinari per cartiere, sono diminuite del -23% scendendo a quota 244 milioni e tornando poco sotto i livelli dei primi sei mesi del 2021. Gli Stati Uniti, pur in forte flessione (-43%), si confermano il principale mercato di destinazione del settore con 34 milioni, mentre il Messico ridimensiona gli acquisti dopo la forte crescita dello scorso anno; aumentano invece soprattutto Polonia, Turchia e Honduras.
Il comparto registra poi vendite all’estero di macchine per impiego generale (motori e turbine, pompe, compressori, valvole, etc.) per 64 milioni, stabili nel confronto annuale, con Singapore (in forte crescita), Germania e Stati Uniti principali paesi di sbocco, mentre la Cina ha ridimensionato gli acquisti.
Aumenta invece l’export delle altre macchine per impiego generale (forni, macchine per sollevamento, utensili portatili a motore, refrigeratori non domestici, etc.) che mettono a segno un +23,9% salendo a 68 milioni: tra i principali mercati di destinazione crescono Stati Uniti e Australia, mentre Francia e Messico segnalano un rallentamento.
In lieve calo le vendite estere di cablaggi e apparecchiature di cablaggio, scese del -1,6% nel semestre a quota 168 milioni dopo la forte crescita dello scorso anno. I primi quattro paesi acquirenti, che assorbono l’84% dell’export del settore, presentano andamenti differenziati: positiva la dinamica di Francia (+28,5%) e Svizzera (+4,6%), mentre Germania (-31,8%) e Belgio (-13,7%) arretrano.
La contrazione delle vendite all’estero ha interessato anche i metalli di base non ferrosi, scesi del -23,4% nei dodici mesi per complessivi 146 milioni tornando sui livelli del 2021, con diminuzioni significative verso tutti i principali partner commerciali: la Germania (-8,9%) si conferma primo paese di sbocco, seguita da Francia (-10,7%) e Svizzera (-19,4%).
Per gli oli e grassi vegetali e animali si rileva una diminuzione del -10% che porta il valore venduto all’estero a quota 130 milioni di euro. Il calo ha interessato i partner commerciali storici, con gli Stati Uniti (-11,9%) che si confermano primo paese di destinazione con il 42% delle vendite estere del settore, seguiti dal Regno Unito (-10,2%) con il 22% del totale. In forte calo la Germania (-31,3%), mentre crescono molto Brasile e Giappone.
La crescita dell’export di medicinali e preparati farmaceutici (79 milioni) nel semestre segna un +45,9%, rafforzando la dinamica positiva dello scorso anno. Tra i principali paesi di destinazione il Messico (+135,8%) si conferma primo mercato di sbocco con una crescita in valore di oltre 12 milioni, seguito da Turchia (+170,3%) e Repubblica Islamica dell’Iran (+75,6%), mentre diminuiscono le vendite in Ungheria (-22,4%).
Tornano in negativo le calzature, con un -10,3% nell’anno a quota 66 milioni, dopo il recupero del 2021-22 che aveva interrotto un lungo periodo di cali del settore. Gli Stati Uniti, in crescita del +8% valgono oltre un terzo delle vendite estere; seguono Francia (-5%), Germania (-8,3%) e Regno Unito (-20,2%) che sommano un altro terzo dell’export.
I prodotti lapidei lavorati hanno invece registrato una ripresa delle vendite all’estero, con un +19,7% per 57 milioni nel semestre. Il principale mercato di sbocco del comparto restano gli Stati Uniti con il 38% delle vendite provinciali, in lieve aumento nel periodo (+1,9%); seguono Francia (+78%) ed Emirati Arabi Uniti (+53,1%) in deciso aumento. Le vendite di blocchi di pietre estratte (15 milioni), per quasi la metà dirette in Cina, segnalano invece un lieve recupero (+1,8%) dopo il calo dello scorso anno (-12,2%).
In diminuzione anche le vendite di articoli in materie plastiche, che nel semestre sono scese del -12,5% attestandosi a 52 milioni; sull’andamento ha inciso soprattutto la flessione della Francia (-32,5%) che nel 2022 era cresciuta molto. Nel semestre si rilevano infine incrementi contenuti per gli utensili e per gli strumenti e apparecchi di misurazione, prova e navigazione (+1,2% per entrambi).
Ancora in crescita la Francia, primo mercato di sbocco
Trova ancora conferma il forte legame commerciale della provincia con i tradizionali mercati di destinazione: i primi sei paesi per acquisti (Francia, Stati Uniti, Germania, Regno Unito, Isole Cayman e Polonia) concentrano infatti la metà delle vendite estere.
I principali partner commerciali si confermano i paesi dell’Unione Europea, che nella prima metà del 2023 hanno assorbito quasi la metà delle vendite all’estero (1,27 miliardi di euro) registrando un calo del -5,9% per la flessione delle vendite di molti dei settori di specializzazione provinciale, mentre gli articoli di carta e cartone sono cresciuti (soprattutto verso Francia e Germania). La Francia (+5,9% nel semestre) rappresenta il primo paese di destinazione (14,5% dell’export provinciale), seguita dalla Germania (9,9%, in flessione) e dalla Polonia (3,9%) in forte aumento grazie alla carta e ai macchinari. Tra i paesi europei extra-UE, Regno Unito (-41,1%, legato alle imbarcazioni) e Svizzera (-3,3%) hanno registrato diminuzioni.
Le esportazioni verso il continente americano sono cresciute del +12,8% arrivando a 585 milioni di euro (22% del totale): gli Stati Uniti hanno registrato un calo del -11,5%, legato a imbarcazioni e macchinari, mentre per le Isole Cayman gli acquisti di imbarcazioni sono cresciuti in misura rilevante.