ProGest, domani l’udienza. I lavoratori incrociano le braccia: “L’azienda non ha dato i permessi”
Continua la mobilitazione all’ex Ondulati Giusti. Guerri (Fistel Cisl): “I dipendenti in turno non potranno partecipare”
Sono tornati a incrociare le braccia oggi (27 settembre) dalle 13 alle 15 i lavoratori della ProGest di Altopascio. Domani (28 settembre) i dipendenti della ex Ondulati Giusti sono infatti chiamati in tribunale per la seconda udienza – la prima è stata rinviata il 9 marzo – legata alle presunte mancanze di pagamento delle festività da parte dell’azienda. L’azienda però, secondo i sindacati Fistel Cisl e Slc Cgil in presidio, non avrebbe concesso ai lavoratori i permessi per poter essere presenti in aula.
“In settimana, tramite i nostri legali, abbiamo chiesto all’azienda i permessi per dare la possibilità ai lavoratori che sono in turno domani mattina di partecipare all’udienza – spiega Fabio Guerri dalla Fistel Cisl -. L’azienda ancora non ha risposto, il ché significa ovviamente che non concederà questi permessi. Motivo questo per cui oggi facciamo questa iniziativa di sciopero contro l’azienda e contro questa decisione. Domani abbiamo l’udienza preliminare in tribunale, è la seconda perché la prima è stata rinviata per dei difetti di forma, ci auguriamo che domani si giunga a una conclusione definitiva della nostra vicenda perché i nostri lavoratori stanno aspettando da più di quattro anni di avere le retribuzioni che li spettano per i festivi”.
“Domani, si terrà la seconda udienza del processo promosso dall’azienda nei confronti dei suoi dipendenti, perché gli stessi chiedono il banale pagamento di giorni festivi, principio stabilito dal Contratto nazionale di riferimento e normalmente applicato da tutte le aziende del settore – aggiunge Simone Tesi della Slc Cgil -. E l’azienda non permette nemmeno ai lavoratori che ha trascinato in tribunale di poter essere presenti. La vicenda, lo ricordiamo, ha del paradossale e del grottesco: la Progest decide di portare in tribunale i suoi dipendenti anche coloro che da anni non ci lavorano più, dopo che l’Ispettorato del lavoro di Lucca ha accertato la ragione delle maestranze, ribadendola con il rigetto dei ricorsi intentati dall’azienda”.
“Domani ci sarà una nuova udienza e auspichiamo che si arrivi in tempi rapidi alla sentenza, stante la chiarezza degli elementi – concludono i sindacati -. Più volte abbiamo detto che azioni del genere le riteniamo pretestuose per cercare di colpire quella che è la parte ritenuta più debole. I lavoratori sono però determinati nel perseguimento del riconoscimento dei loro diritti contrattuali e lo sciopero tenutosi oggi, per protestare contro l’azienda che non li vuole mettere in condizioni di partecipare ad un’udienza dove sono chiamati a difendersi, ne è stata l’ennesima dimostrazione”