Quelli che l’acqua unisce: “Il premio Geal? Sia ridistribuito tra i lucchesi”

Il gruppo sugli 1,8 milioni che andranno al gestore idrico: “Facciano fronte agli aumenti in bolletta o completino le fognature nell’Oltreserchio”
“Salutiamo con piacere la comunicazione fatta dal presidente della Geal, dottor Paolo Buchignani, in esito al conferimento da parte dell’Arera, l’autorità di regolazione per energia reti e ambiente, di un premio per il raggiungimento degli obbiettivi di miglioramento della qualità tecnica del servizio idrico integrato a livello nazionale per le annualità 2020-2021″. Così il gruppo Quelli che l’acqua unisce.
“Non ci stupisce che i riconoscimenti siano afferenti alla ‘riduzione delle perdite nella rete idrica’ e alla qualità ‘dello smaltimento dei fanghi in discarica’: un parametro che testimonia l’ottimo funzionamento del depuratore di Pontetetto. Sono entrambi attività di quella qualità, dedizione e responsabilità gestionale che anche noi, a differenza di altri interventi, avevamo evidenziato nei nostri contributi durante il consiglio comunale aperto del 19 giugno – proseguono -. Cosa farà questa volta l’azienda di 1,8 milioni di euro che si ritroverà a breve nel proprio bilancio? Oltre (anche questa volta) un inevitabile e giusto riconoscimento economico ai dipendenti che hanno saputo mantenere l’alto livello di sostenibilità aziendale, sapranno i soci pubblici (Holding e indirettamente il Comune nella persona del signor sindaco) dare l’input decisivo affinché il presidente Buchignani decida di consolidare questi soldi a vantaggio della comunità lucchese? Meno di un anno fa le nostre proposte sono state ignorate, ma vogliamo riprovarci”.
“Saprà il Comune di Lucca, forte della sua maggioranza azionaria, rivendicare il ruolo centrale dell’azienda e restituire ai 41mila utenti lucchesi una quota di circa 40 euro quale reintegro delle spese pagate con bollette sempre più alte? E’ ovvio che Acea, società quotata in borsa (e quando la Multiutility toscana sarà quotata, si comporterà esattamente come Acea), cercherà di opporsi alla distribuzione ai lucchesi di questo premio, perché punta a dare dividendi ai suoi soci, prendendoli dalle tariffe e quindi da ciascun lucchese – proseguono -. Saprà il presidente della Lucca Holding Porciani dire al consiglio di amministrazione che è necessario che metà della suddetta somma non prenda la via di Roma? E’ noto anche a lui che ci sono tante zone prive delle reti di acquedotto e fognatura. Gli argomenti non mancano certo: questi premi sono assimilabili in toto ai cosiddetti ‘extraprofitti’ che anche questo governo, dopo quelli Conte e Draghi, ha provveduto a tassare affinché questi denari tornassero di utilizzo pubblico. Acea ogni anno realizza plusvalenze e prende dividendi, come previsto dagli accordi tra soci. Ma ci appare una ingiustizia addirittura ‘sociale’ che Acea e i soci di Acea ricevano questo ‘extraprofitto’ che deriva dalla eccellenza delle strutture e dei dipendenti di Geal”.
Signor sindaco Pardini, lei non pensa che sia giunto il momento che la spirale degli aumenti delle bollette, iniziata dal suo predecessore Tambellini, trovi un parziale ristoro a vantaggio dei cittadini lucchesi anziché a favore del suo collega Gualtieri, sindaco di Roma? Visti i problemi che assillano Roma, per lui si tratterebbe di una ‘goccia d’acqua’, mentre per noi di un ‘bel secchiello’ per i tanti problemi che ancora insistono sul territorio. Colga questa eccellente occasione per ‘battere un colpo’. Una alternativa alla restituzione di circa 40 euro a ciascun utente, ma di identico valore sociale e ambientale insieme, potrebbe essere quella di finanziarci un prolungamento fognario nelle frazioni di Nozzano o di S. Alessio o di Monte S. Quirico – concludono -. Probabilmente si potrebbe realizzare qualche chilometro di rete, senza gravare sulle tasche dei lucchesi con l’aumento della bolletta, come invece finora accaduto. Si ricordi, signor sindaco, che lei conta su una maggioranza azionaria e sulla maggioranza di componenti del cda, 4 consiglieri su 7, ed è una sua prerogativa statutaria quella di spegnere le prepotenze del socio privato”.