Black friday, Confesercenti: “Per i negozi quello che si prospetta è un dicembre in rosso”

L’associazione di categoria tuona contro gli sconti del ‘venerdì nero’: “A festeggiare sono solo le grandi catene e il commercio online”
“Con il ‘venerdì nero’ che ormai è diventato addirittura un mese, con i saldi di fine stagione i primi gennaio con un inverno che solo nei prossimi giorni forse farà capolino, a festeggiare sono solo le grandi catene e il commercio online. Per i negozi tradizionali il nero potrebbe però trasformarsi in rosso per i bilanci del mese di dicembre”. È Confesercenti Toscana, con una nota dei suoi responsabili provinciali di Lucca e Massa Carrara, a lanciare ancora una volta l’allarme dei piccoli negozi alla luce della settimana del black friday.
“La nostra associazione nazionale – spiegano – ha condotto con Ipsos un sondaggio dal quale emerge che il budget medio di spesa per questo periodo di promozioni è di poco superiore ai 200 euro. Il risvolto della medaglia è che la sfida con l’online, però, è in salita visto che sette consumatori su dieci si sono orientati a comprare su una piattaforma di e-commerce”.
Dal sondaggio Confesercenti emerge anche che il black friday è all’insegna della moda: il 49% si è dichiarato interessato all’acquisto di capi d’abbigliamento, calzature o accessori, una quota superiore a quella orientata verso un prodotto informatico o elettronica (47%), al terzo posto i prodotti per la bellezza e la cura della persona indicati dal 34%.
“Nonostante la caratterizzazione sempre più ‘online’ dell’evento, comunque, l’adesione dei negozi di vicinato resta alta sebbene minore rispetto allo scorso anno – proseguono i responsabili provinciali di Confesercenti Toscana – : a sposare il venerdì nero è poco meno di un negozio su tre (28%). Tra i negozianti che continuano a dire no alla giornata di sconti, quasi la metà (il 49%) rifiuta di aderire all’evento soprattutto perché non gli sembra adatto alla propria attività, mentre il 31% ritiene che l’eccesso di promozioni sia controproducente per il settore. Rimane poi il grande problema che siamo davvero ridosso del Natale tanto che la maggior parte assoluta dei consumatori (il 74%) utilizzerà l’occasione del black friday per anticipare l’acquisto dei regali da mettere sotto l’albero. A furia di mesi neri e promozioni anticipate, il commercio classico rischia quindi un dicembre in rosso“.
“Le promozioni autunnali, dal black friday al black month, sono nate come strumento di marketing delle piattaforme online proprio con l’obiettivo di anticipare le vendite di Natale – proseguono -. La rete delle piccole imprese del commercio non si tira indietro dalla competizione, ma i negozi reali sono sfavoriti, anche per i maggiori oneri fiscali e costi che sostengono rispetto al web, e che riducono i margini per le offerte. È necessario intervenire, per garantire concorrenza e pluralismo e tutelare i negozi italiani, anche questi un patrimonio del Made in Italy”.
E su questa scia si inseriscono anche i saldi di fine stagione che per Confesercenti Toscana “sono ormai di inizio stagione visto la data che quest’anno è fissata al 5 gennaio. Le temperature più alte del normale si sono protratte per tutto settembre e ottobre, hanno condizionato negativamente il lancio delle collezioni invernali. Le vendite di capi, calzature e accessori autunno-inverno sono in netto calo in tutti i territori, fino al -20% rispetto allo scorso anno. La nostra richiesta – concludono i responsabili provinciali – è quella di far slittare di un mese l’inizio dei saldi invernali per compensare gli effetti negativi. Se la situazione restasse invariata, il tempo per vendere prodotti a prezzo pieno sarebbe poco”.