Diabete e gravidanza, in tanti al congresso per un percorso congiunto al San Luca

L’evento si è svolto sabato scorso (25 novembre) all’hotel Guinigi
Sabato scorso (25 novembre) all’hotel Guinigi a Lucca si è svolto l’evento dal titolo Progetto Giunone 5.0 Diabete e gravidanza sviluppato dall’Associazione medici diabetologi (Amd) con l’intento di promuovere un progetto di formazione in materia di diabete e gravidanza, finalizzato ad approfondire le conoscenze, ad acquisire abilità e competenze per una gestione autonoma e responsabile in tutte le fasi della gravidanza e nell’organizzazione del servizio, inoltre anche a sviluppare sensibilità e capacità relazionali nel rapporto con la donna, il partner, il nucleo familiare e nel lavoro di gruppo.
Il congresso ha visto la partecipazione dei più importanti professionisti a livello nazionale in tema di diabete e gravidanza e una grande partecipazione dei gruppi multidisciplinari presenti in Toscana, a conferma dell’importanza di questa tematica. L’iperglicemia in gravidanza rappresenta infatti una delle più frequenti complicanze della gravidanza e arriva a interessare una donna su dieci. Questo numero è tra l’altro in aumento a causa dell’incremento di alcuni fattori di rischio come il sovrappeso, l’obesità, l‘aumento dell’età media materna, la sedentarietà. E’ una patologia che può presentarsi in forma lieve ma anche più grave, oltre a complicare una gravidanza e rappresentare un fattore di rischio per altre patologie, sia per la madre sia per il bambino, se non viene adeguatamente trattata.
Il neonato potrebbe avere un peso eccessivo alla nascita, rendendo il parto più difficile e, da grande, potrebbe sviluppare una patologia del metabolismo, diventare obeso o andare incontro a diabete. La mamma, sempre se non adeguatamente trattata, potrebbe presentare aumento del liquido amniotico, parto pretermine, ipertensione arteriosa che, se trascurata, può avere conseguenze anche gravi. In alcuni casi il diabete può diventare manifesto dopo il parto: quasi il 50% delle donne con diabete gestazionale a distanza di 10 anni sviluppa il diabete di tipo 2. Nella maggior parte dei casi per migliorare il controllo glicemico è sufficiente apportare modifiche nella dieta e nell’attività fisica. Circa una donna su tre, però, può aver bisogno di insulina per abbassare i livelli glicemici.
Una piccola percentuale dei casi di diabete in gravidanza è costituita da donne con un diabete presente già prima della gestazione (Dm tipo 1 o 2). In questi casi è necessario che il concepimento sia programmato in anticipo, in modo che avvenga in ottimo controllo glicemico e che l’andamento glicemico si mantenga “a target” per tutta la gravidanza, non solo per garantire il benessere fetale, ma anche per scongiurare l’insorgenza di complicanze croniche del diabete nella futura mamma.
“La diabetologia e l’0stetricia di Lucca hanno sempre avuto molta attenzione al trattamento di questa patologia – sottolineano dall’Azienda Usl Toscana nord ovest -. Ciò ha permesso di migliorare l’esito della gravidanza di molte donne ed ha evitato, in molti casi, il ricorso al taglio cesareo. A volte il riscontro di una patologia in gravidanza provoca un grande disagio unito alla profonda preoccupazione per il futuro nascituro. Per questo la presa in carico di una donna con diabete in gravidanza è comunque molto delicata e deve essere gestita da un team multiprofessionale con grande competenza ed esperienza in questo ambito. La donna deve essere accompagnata verso un percorso di cura personalizzato che vede coinvolte diverse figure oltre al diabetologo, e al ginecologo, anche la dietista, l’ostetrica e l’infermiera”.
Da un anno nella struttura di ostetricia e ginecologia dell’ospedale San Luca, diretta da Gian Luca Bracco, è attivo un ambulatorio periodico congiunto, che viene svolto da Ilaria Cuccuru e Cristina Lencioni, medici della struttura di Diabetologia di Lucca diretta da Alberto Di Carlo, dai medici responsabili dell’ambulatorio della gravidanza a rischio Tiziana Bartolini, Giovanni Lencioni, Elena Lenzi, Silvia Morelli, Arianna Morittu, dal personale ostetrico, infermieristico e Oss del reparto.
“Questo ambulatorio ha creato un’ulteriore sinergia tra i membri del team e ha consentito di migliorare l’offerta di cura. Le donne in gravidanza hanno infatti la possibilità di eseguire nella stessa mattina il controllo dell’accrescimento fetale, la visita ostetrica e la visita diabetologica – concludono dall’azienda sanitaria -. Eventuali criticità o complicanze vengono discusse nell’immediato, così come le possibili opzioni terapeutiche; i trattamenti dietetico-comportamentale e farmacologico sono personalizzati. Viene poi concordato il follow-up successivo sia durante la gravidanza sia nel postpartum. Inoltre, sono fondamentali lo stretto collegamento e la costante collaborazione tra la rete ostetrica territoriale e la diabetologia senza i quali il progetto non si sarebbe potuto sviluppare”.