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Il tech per promuovere le eccellenze enogastronomiche del territorio toscano

1 dicembre 2023 | 15:50
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Il tech per promuovere le eccellenze enogastronomiche del territorio toscano

Secondo i dati della Camera di Commercio Toscana Nord-Ovest, nel 2021 la Provincia di Lucca ha prodotto una ricchezza totale di 10.208 milioni di euro, registrando una crescita di quasi il 6% rispetto al 2020. In regione, la provincia è al terzo posto per valore aggiunto e produzione, dopo Firenze e Pisa.

Nel secondo trimestre del 2022, il numero di imprese attive nella provincia di Lucca è cresciuto di oltre 300 unità, con la maggioranza del totale che si dedica al settore dei servizi (oltre il 64%). Sono cresciute anche le imprese artigiane e le esportazioni, soprattutto verso Francia, Stati Uniti e Regno Unito.

Cosa significano tutti questi dati? I numeri e le statistiche confermano che la Toscana e la provincia di Lucca stanno registrando una ripresa economica, che si concentra sempre di più sulla parità di genere, sulla sostenibilità e sull’innovazione. In regione, un settore che sicuramente è in espansione è quello enogastronomico, sempre di più legato al settore del turismo nella provincia di Lucca.

La Strada del vino e dell’olio di Lucca, Montecarlo e Versilia permette ai viaggiatori di tutto il mondo di assaporare le eccellenze del territorio e di scoprire le Colline Lucchesi. Recentemente, l’Osservatorio sustainable wine business and enogastronomic tourism ha ospitato l’associazione nazionale delle Donne del vino per un incontro sul ruolo delle donne nell’industria del vino toscana.

L’indagine ha rivelato che le donne che si lanciano nelle imprese enogastronomiche decidono di conservare l’identità e la cultura locale, che mettono al centro dei loro vini e delle loro etichette. Oltre il 96% delle “donne del vino” usa vitigni autoctoni mentre il 94,5% accompagna ed abbina le bottiglie con ricette e prodotti locali.

“L’attenzione e la professionalità di cui la Toscana è stata sempre portatrice in agricoltura che ha plasmato il paesaggio rurale,” ha detto l’assessore regionale all’agricoltura Stefania Saccardi, “e ha dato vita a un repertorio di saperi immateriali come tradizioni, abitudini e leggende.”

Queste aziende del vino toscane sono sempre più paritarie, sostenibili e tecnologiche. Il processo di produzione si divide tra modernità e tradizione. Se, per costruire servono strumenti tipici come le viti autoforanti per gli infissi in metallo in legno e le coperture, le giovani start up lavorano anche con software, sensori e piattaforme digitali. Questo è vero in tutta la Toscana, non solo nelle colline di Lucca.

Un esempio di queste nuove tendenze nel mercato vitivinicolo è la start up Vinis, interamente dedicata alle eccellenze toscane, per promuovere le etichette regionali e il turismo enogastronomico. Vinis è un progetto nato nel 2018 a Pisa che vuole rendere questo tipo di turismo una vera esperienza che unisce cantine e viaggiatori usando anche strumenti smart come le prenotazioni online.

Un’altra start up tech per il settore vitivinicolo è Cubo Software. Questa azienda nata nel 2021 nella provincia di Firenze combina agricoltura e tecnologia fornendo prodotti e servizi come la gestione dei lotti delle cantine digitali, un efficiente archivio cloud e l’etichetta elettronica. Con un sistema di gestione facile e efficace, Cubo Software permette alle aziende del settore di lavorare senza intoppi, perdite di denaro e di tempo.

Nel cuore del Chianti, un’altra realtà toscana innovativa e che guarda sia il territorio che all’estero è la Fattoria Savignola Paolina che usa macchinari per la produzione e la piattaforma online e le prenotazione online. Con i suoi vini gourmet, l’agriturismo affascinante e le colline toscane che fanno da contorno, questa fattoria è l’eccellenza della regione.