Futuro incerto alla Progest, sindacati e lavoratori: “Messi in discussione retribuzione e sicurezza sul lavoro”

8 febbraio 2024 | 13:35
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Futuro incerto alla Progest, sindacati e lavoratori: “Messi in discussione retribuzione e sicurezza sul lavoro”

Flc Cgil, Fistel Cisl e Rsu: “Adotteremo tutte le misure necessarie per il rispetto delle norme contrattuali”

Organizzazioni sindacali, Rsu e lavoratori della O.G. Progest di Altopascio (ex-Ondulati Giusti) sono molto preoccupati della loro condizione e per il loro futuro.

“Ad oggi, delle 52 settimane di cassa integrazione utlizzabili – dicono Flc Cgil e Fistel Cisl, oltre alle Rsu aziendali Franco Magrini, Fabrizio Bottai,
Gianluca Quinci, Nicola Calandriello – oramai ne sono rimaste solo 12, che rientrano nell’ultima richiesta fatta recentemente. Inoltre, l’azienda, per provare a recuperare parte del lavoro perso negli ultimi due anni, ha 2, dichiarando, di fatto, di rinunciare ad ogni margine di guadagno e che questa vuole essere una prova temporanea, per verificare se riescono a incrementare il lavoro. Vero è che, al momento, un po’ di lavoro è rientrato, ma è tutto da valutare se proseguire con questa strategia commerciale, anche alla luce di quelle che potrebbero essere le reazioni da parte delle aziende concorrenti. In breve, non c’è nessuna capacità di prevedere per quanto tempo sarà possibile sostenere questa politica commerciale”.

“Difficile capire quindi – proseguono i sindacati – come si svilupperanno le cose; certo è che, se le difficoltà continueranno, con la ormai residuale e scarsa cassa integrazione guadagni ordinaria a disposizione, sarà sempre più complicato gestire questa crisi del lavoro. Una volta esaurita la cassa integrazione ordinaria, che succederà? È stato detto che l’azienda ha presentato, il 7 dicembre scorso, un piano industriale agli investitori, ma né ad Altopascio, né, a quanto si sa, in nessun altra azienda del gruppo, la direzione ha dato una benché minima informativa. Tutto è fumoso e incerto. In una situazione simile riesce pressoché impossibile provare a capire perché da parte dell’azienda persistano modi relazionali e azioni che continuano a creare attriti e malumori con i lavoratori: vengono messi in discussione elementi della retribuzione, normali richieste sulla sicurezza del lavoro non vengono prese nemmeno in considerazione (vedi le richieste avanzate per mitigare gli effetti del freddo che, nelle precedenti settimane ha visto scendere la temperatura in stabilimento anche sotto lo zero), si ha la pretesa di chiedere lo straordinario, fino a minacciarne la comandata pur in presenza della richiesta di cassa integrazione, si fanno continue pressioni perché le persone svolgano più mansioni”.

“Nella situazione di fortissima difficoltà nella quale versa lo stabilimento e tutto il gruppo, vista l’esposizione debitoria sul mercato finanziario con centinaia di milioni di bond in scadenza – concludono i sindacalisti – voci mai smentite sulla possibilità di cessioni di asset aziendali, ci chiediamo tutti quanti chi abbia l’interesse a mantenere una simile situazione di tensione e malumore interna, in particolare in questa fase che un po’ lavoro è rientrato. Davvero l’azienda, con tutti i problemi che ha, è così concentrata nel mettere in essere comportamenti che peggiorano le condizioni di vita, di lavoro ed economiche dei propri dipendenti? Certo è che, come è accaduto in tutti gli altri casi, i lavoratori non ci stanno a subire questo modo di fare e hanno dato mandato a Rsu e organizzazioni sindacati di proseguire nell’attività di segnalazione di tutte le problematiche, chiedendo anche gli interventi degli organi di vigilanza esterna che, finora, hanno dato un contributo positivo nel richiamare l’azienda all’adozione delle misure necessarie o al rispetto delle norme contrattuali. E anche nel caso in cui siano attaccati nuovamente diritti legati alla retribuzione (ad esempio la 14esima mensilità), non ce ne staremmo con le mani in mano e agiremmo a tutela di tutti, mettendo in atto tutte le iniziative necessarie sindacali e legali”.