Chiude la Thun in via Fillungo, scatta la protesta per San Valentino

14 febbraio 2024 | 15:38
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Chiude la Thun in via Fillungo, scatta la protesta per San Valentino
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Chiude la Thun in via Fillungo, scatta la protesta per San Valentino
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Presidio di Filctem Cgil con le quattro dipendenti del punto vendita di Lucca: palloncini a forma di cuore “contro la crudezza dell’azienda”

Non è San Valentino senza il negozio della Thun di via Fillungo. A seguito della decisione dell’azienda di chiudere il punto vendita di Lucca, monta la protesta delle 4 lavoratrici, sostenute da Filctem Cgil. Oggi (14 febbraio), proprio nel giorno di San Valentino, quando il negozio era sempre affollato, è stata organizzata una manifestazione.

Le 4 lavoratrici, 3 a tempo indeterminato – di cui 2 presenti fin dal giorno dell’apertura l’8 dicembre 2016 -, si sono ritrovate davanti alla saracinesca del negozio per distribuire palloncini fatti a cuore e contestare la scelta aziendale.

“Quella di oggi è una protesta cortese, una caratteristica che ha sempre contraddistinto il lavoro delle 4 dipendenti della Thun – tiene a sottolineare il segretario generale di Filctem Cgil di Lucca, Franco Galeotti – Abbiamo pensato con loro, di far innamorare e far proseguire quell’amore che i cittadini hanno sempre avuto per questo marchio, ma che nell’occasione la Thun ha dimostrato di non avere nei confronti delle sue dipendenti, di Lucca e della sua clientela. Questa città sta rischiando di perdere grandi marchi del made in Italy come questo, andando anche a squalificare l’alta qualità che via Fillungo ha sempre avuto dal punto di vista commerciale”.

La Thun ha deciso di tagliare 22 punti vendita in tutta Italia, nonostante l’azienda goda di un buon fatturato. A pesare infatti non è la bassa rendita del negozio di Lucca, ma la decisione di puntare sulla vendita online, dove l’e-commerce, nell’ultimo anno ha fatto registrare il 30 per cento del mercato europeo.

“Noi stiamo rappresentando le lavoratrici anche sulla procedura nazionale di licenziamento collettivo – prosegue Galeotti – Perché è bene ricordare che questo è solo uno dei 22 negozi che la Thun ha deciso di chiudere sul tutto il territorio nazionale. Ci siamo costituiti in questa procedura, abbiamo avuto due contatti con l’azienda dove abbiamo rappresentato l’opportunità di mantenere questo punto vendita aperto, visto che fa utile e non comprendiamo la strategia del marchio. Ad oggi purtroppo, non abbiamo ricevuto risposte in questo senso”.

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A ricordare come sono andate le cose è intervenuta una delle dipendenti: “Due referenti aziendali ci hanno comunicato della chiusura del negozio di Lucca l’8 gennaio. Appena cinque giorni prima dall’azienda ci avevano fatto i complimenti per il lavoro svolto. Prima avevano detto che la chiusura sarebbe avvenuta il 29 febbraio, la scorsa settimana ci hanno anticipato che la chiusura sarebbe stata il 17 febbraio. Il nostro punto vendita ha sempre fatto delle buone vendite, anche sotto Natale e non capiamo il motivo di questa strategia”.

Presente alla manifestazione di protesta anche il capogruppo in consiglio comunale di Sinistra con, Daniele Bianucci. Secondo lui, a pesare sulla scelta dell’azienda di chiudere il punto vendita di Lucca ha contribuito il caro affitti dei fondi commerciali in Fillungo: “Avevamo chiesto un impegno all’amministrazione comunale, di essere qui presenti alla manifestazione per sostenere le lavoratrici della Thun – ha detto Bianucci -. La maggioranza ha deciso di non esserci e secondo noi ha sbagliato perché nonostante sia una vertenza nazionale, c’è un tema specifico legato al prezzo degli affitti dei fondi commerciali che sappiamo essere alto e sappiamo anche che i tagli della Thun sono iniziati dai punti vendita più costosi. In una situazione del genere le lavoratrici non devono essere lasciate da sole”.