Crollo mortale a Firenze, Conflavoro: “Non bastano pene severe, serve più prevenzione”

Il presidente nazionale Roberto Capobianco: “Da noi un progetto di legge già depositato con cui chiediamo allo Stato di incentivare le aziende a investire nella sicurezza”
“È sempre stata una questione di assenza di cultura della sicurezza. Gli scioperi e l’indignazione non bastano, oggi moriranno altre 4 persone sul lavoro e domani nessuno ne parlerà. È necessario cambiare totalmente strategia e far capire alle imprese inadempienti che la sicurezza conviene, anche economicamente oltre che moralmente”. Lo afferma Roberto Capobianco, presidente nazionale di Conflavoro, dopo la strage del cantiere di Firenze.
“Conflavoro ha presentato tre proposte legate a formazione e semplificazione e, in particolare, un progetto di legge già depositato con cui chiediamo allo Stato di incentivare le aziende a investire nella sicurezza. Come? Introducendo un credito d’imposta per rimborsare i costi affrontati dalle imprese virtuose che adempiono alle norme. Serve promuovere maggiore prevenzione e lo si fa facilitando in ogni modo la formazione. Le pene severe, le forti sanzioni, le ispezioni, la repressione non sono sufficienti, vengono sempre quando l’infortunio e la tragedia si sono ormai verificati. Bisogna invece valorizzare la prevenzione, investire sulla sua diffusione senza ridurla soltanto a un ennesimo obbligo. Siamo certi che il governo prenderà questa strada incisiva”, conclude Capobianco.