I sindacati incontrano i lavoratori delle cooperative sociali: al centro le novità del contratto

Fp Cgil, Fisascat Cisl e Uil Fpl: “Adesso serve la certezza dell’applicazione per tutti i dipendenti del settore”
Ieri (19 febbraio) nella sala del centro di formazione degli infermieri a Maggiano, convocata da Fp Cgil, Fisascat Cisl e Uil Fpl, si è tenuta un’assemblea sindacale delle strutture della piana di Lucca delle cooperative La salute, ProGes e Mano amica.
Alla riunione hanno partecipato un centinaio di lavoratrici e lavoratori impiegati nelle rsa nei servizi domiciliari, nei centri diurni e nei servizi educativi. I sindacalisti Michele Massari della Fp Cgil, Giada Bellandi della Fisascat Cisl e Stefania Fontanini della Fpl Uil, hanno illustrato le novità del contratto collettivo nazionale delle cooperative sociali che è stato approvato dall’assemblea.
In particolare, gli interventi hanno messo in evidenza la necessità di un tavolo di confronto con le controparti e con le maggiori stazioni appaltanti “perché – spiegano – ci sia la certezza dell’applicazione del nuovo contratto per tutti i lavoratori del settore, attraverso il riconoscimento nelle procedure di gara e nei capitolati di appalto delle nuove tabelle retributive e dei costi imposti dal rispetto del contratto”.
“Non dimentichiamo – proseguono – infatti che l’ipotesi, al vaglio dei lavoratori prevede un aumento a regime di 120 euro medi e la maturazione entro la vigenza contrattuale del 50 per cento di una mensilità aggiuntiva (14esima mensilità) oltre ad altre novità tra le quali, molto valorizzata dalle lavoratrici, l’indennità di maternità obbligatoria, che finalmente sarà retribuita al 100 per cento”.
L’assemblea si è poi soffermata sulle questioni della sicurezza nel lavoro, ricordando quanto accaduto nel cantiere di Firenze, e sullo stretto legame tra le modalità di espletamento delle gare per l’assegnazione degli affidamenti e il rispetto della sicurezza sul lavoro, ribadendo che la pratica del subappalto debba essere “messa al bando in quanto causa di ulteriore peggioramento delle condizioni di lavoro”.