Salt, i sindacati: “Una chimera le 53 assunzioni annunciate”

23 febbraio 2024 | 17:13
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Salt, i sindacati: “Una chimera le 53 assunzioni annunciate”
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Salt, i sindacati: “Una chimera le 53 assunzioni annunciate”

Le sigle vanno all’attacco anche sul rinnovo del contratto

“Salt auspica una ripresa del dialogo ma in realtà è dal settembre 2022 che rifiuta di trattare”. E’ quanto sostengono Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Sla-Cisal in una nota congiunta in cui definiscono “una chimera” le 53 assunzioni annunciate.

“Salt – affermano le sigle tenta di sviare l’attenzione dei cittadini dalla sua condanna per attività sindacale e di imbellettare la propria immagine utilizzando affermazioni false e contraddittorie come la dichiarazione che le proposte sul contratto integrativo non hanno a che vedere con il piano di ammodernamento messo in atto con l’automazione delle piste di esazione”.

“Il decreto di condanna del giudice del lavoro afferma proprio il contrario – proseguono i sindacati citando dall’atto -: ‘la condotta principale addebitata alla società è consistita nella disapplicazione degli accordi integrativi aziendali, avviando prima trattative con le sigle sindacali ricorrenti per il rinnovo degli stessi, per poi interromperle e avviare interventi di riorganizzazione tecnologica tali da comportare un mutamento radicale degli assetti tecnologici delle stazioni di esenzione, interventi questi che avrebbero richiesto prima della loro materiale realizzazione l’interlocuzione e l’accordo con le organizzazioni sindacali'”.

I sindacati contestano anche l’assunto che “il piano di ammodernamento di esazione del pedaggio porta ad un miglioramento sia per gli esattori sia per l’utenza autostradale, garantendo fluidità e sicurezza al traffico e al personale senza riduzione del numero di piste utilizzate per l’esazione manuale del pedaggio”.

“Nella scorsa domenica di Carnevale – ribattono i sindacati – si è verificato un intenso traffico con forti disagi in particolar modo nelle stazioni di Viareggio, Versilia e Massarosa. In tali stazioni è stato necessario aprire in gestione manuale tutte le piste possibili, però ora a Viareggio ce ne sono 2 meno, a Versilia 1 meno, a Massarosa 1 meno. A Viareggio le ‘ridondanti’ piste telepass (le 4 precedenti sono state portate a 6) sono rimaste sgombre e non hanno contribuito in nessun modo al deflusso del traffico, rimanendo vuote in quanto, a causa del loro posizionamento e del traffico bloccato nel piazzale antistante, non erano nemmeno raggiungibili dall’utenza. La collocazione dei telepass esclusivamente sulla sinistra con corsie dedicate, evita il rischio di pericolosi incroci nel piazzale per il raggiungimento di tali piste. La collocazione di un telepass puro a destra, a seguito degli ultimi lavori, è inutile e pericoloso perché l’automobilista è costretto a tagliare il piazzale dopo essersi incanalato sulle corsie dedicate che invece portano a sinistra. Al casello Versilia il traffico ha occupato nel giro di poco tempo le rampe di svincolo sino ad arrivare in autostrada, cosa estremamente pericolosa e a nostro parere sottovalutata dalla dirigenza del gruppo. Anche in questo caso è stato necessario procedere all’apertura immediata in manuale, anche dell’unica cassa bimodale presente, alla faccia di chi dice che le piste automatiche sono più veloci nello smaltire il traffico delle manuali. Anche a Massarosa, è stato necessario rinforzare la stazione e mantenere aperta la cassa bimodale, in modalità manuale”.

“Per quanto riguarda la sicurezza degli esattori – prosegue la nota dei sindacati -, il nuovo inserimento di piste telepass dietro piste manuali è pericoloso per l’integrità dell’esattore che lì opera, in caso di sbandamento e di impatto di tir sulla struttura della cabina (cosa che, infatti, non ha tardato ad accadere). Ora ciò può succedere nelle seguenti stazioni: a La Spezia, la pista telepass 44 passa dietro alla pista 64 (ex pista 50) che è una cassa bimodale aperta in manuale nel turno 2 e turno 3; a Viareggio, la pista telepass 70 passa dietro alla pista 71 che è cassa bimodale aperta in manuale nei turni 2 e 3; a Lucca, la pista telepass 61 passa dietro alla pista 57 manuale pura. Anche a Massa c’è un rischio analogo, perché la nuova pista telepass 58 passa dietro alla pista 56 che, seppure sia una cassa bimodale a tutti gli effetti, più volte negli ultimi tempi è stata aperta in manuale, per criticità dovute al traffico in uscita o in entrata a seguito dell’apertura della terza entrata”.

“Già nel 2006 Salt aveva iniziato al Versilia – proseguono i sindacati – i lavori d’installazione di una pista telepass in entrata, pericolosa per gli esattori che lavoravano sull’adiacente pista manuale 46. Ciò, nonostante la più volte espressa contrarietà delle organizzazioni sindacali e dei Rsl aziendali, all’istallazione di piste telepass adiacenti a piste manuali. In quella occasione, anche grazie all’intervento della Asl, Salt tornò indietro”.

“Sul rinnovo del contratto integrativo la proposta Salt prevede l’assunzione di 53 unità – proseguono le sigle -. Nella comunicazione del 31 luglio scorso Salt ci inviò lo schema d’incremento delle piste automatiche, specificando che avrebbe comportato la riduzione di 45 esattori a tempo pieno; pochi giorni fa la dirigenza del gruppo Gavio, all’interno della cui compagine azionaria, guarda caso, è entrato dal 2018 il Fondo francese Ardian, ci ha confermato verbalmente lo stesso concetto. Come già ampiamente spiegato nei nostri precedenti comunicati la riduzione del comparto esazione di 45, rende matematicamente impossibile la chimera delle 53 unità che dicono di voler assumere: dove le mettono se i caselli saranno completamente automatizzati con il solo presidio di un esattore? Scrivere che assumeranno altre 53 Pt ma contemporaneamente anche di voler ridurre di 45 Fte all’esazione è un ossimoro, un’equazione che si risolve soltanto con la successiva messa in mobilità degli esuberi così creati, non appena Salt passerà nella nuova concessione del Tirreno”.

“Queste affermazioni sono solo belletto con cui cercano di coprire e nascondere la loro proposta antisindacale – sostengono le sigle – volta di fatto ad attaccare gli accordi sindacali che il giudice del lavoro ha riconosciuto vigenti e violati dalla ristrutturazione messa in atto”.