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Trapianto di capelli: in che cosa consiste e quando ricorrervi

26 marzo 2024 | 10:20
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Trapianto di capelli: in che cosa consiste e quando ricorrervi

Chi soffre di alopecia e non riesce a trarre giovamento da quei trattamenti che, andando a stimolare i bulbi piliferi, dovrebbero favorire la ricrescita dei capelli, può risolvere il problema della calvizie o del forte diradamento dei capelli ricorrendo all’autotrapianto.

Questo altro non è che quel piccolo intervento chirurgico che prende il nome di trapianto di capelli e che viene effettuato presso cliniche specializzate da medici esperti di tricologia. Per ottenere buoni risultati e non correre rischi inutili, è naturalmente indispensabile rivolgersi a cliniche autorizzate e certificate. Per trovare quella che fa al caso proprio e fissare un primo appuntamento è possibile sfruttare siti web come IntClinics.

In questo articolo andremo a scoprire in cosa consiste un autotrapianto di capelli, quali sono le tecniche oggi maggiormente applicate e quando è possibile ricorrervi.

Che cos’è l’autotrapianto dei capelli

Quando si parla di trapianto o autotrapianto di capelli si fa riferimento a quella tecnica chirurgica che consente a chi soffre di calvizie o diradamento più o meno evidente di ottenere un miglioramento estetico attraverso l’impianto di follicoli piliferi sani nella parte di cuoio capelluto non più in grado di produrre capelli nuovi.

Affinché il procedimento dia buoni risultati e non si verifichino dei rigetti, le tecniche oggi applicate prevedono non l’inserimento di follicoli prelevati da altri soggetti, bensì lo spostamento di quelli sani della persona affetta da calvizie da una zona non diradata all’area colpita da alopecia. Proprio per questo motivo, si parla di “autotrapianto”.

Quali sono le tecniche di trapianto dei capelli più utilizzate

Nei centri specializzati vengono oggi applicate due diverse tecniche di autotrapianto dei capelli:

  • la FUE o Follicular Unit Extraction;
  • la FUT o Follicular Unit Transplantation.

La prima vede lo specialista prelevare i follicoli piliferi direttamente dal cuoio capelluto del paziente, nella zona in cui sono presenti più capelli sani, ossia, in genere, dai lati del capo o dalla nuca. I bulbi vengono quindi trapiantati nella zona priva di capelli.

La seconda prevede invece la rimozione di unaSTRIP, una striscia di cuoio capelluto di dimensione variabile in base alla necessità di rinfoltimento, ma in genere molto sottile. La parte viene suturata e lo specialista provvede alla rimozione dei bulbi direttamente dalla striscia rimossa e al loro trapianto nell’area del capo priva di capelli.

Indipendentemente dal tipo di tecnica che lo specialista deciderà di applicare, l’operazione, effettuata in anestesia locale, potrà durare diverse ore. La durata dipenderà essenzialmente dalla dimensione dell’area da rinfoltire. All’occorrenza, si potrà decidere di dividere l’intervento in più sedute.

Quando effettuare il trapianto di capelli

In linea generale, il trapianto di capelli viene consigliato quando nessun altro trattamento ha sortito gli effetti desiderati e i capelli non hanno ricominciato a crescere in modo naturale.

Dato che non sempre è possibile sottoporsi a questo tipo di intervento, è necessario fare una visita preliminare conoscitiva con lo specialista al fine di valutare le possibilità e le eventuali alternative. In linea generale, l’intervento non può essere effettuato quando non sono più presenti follicoli piliferi sani, dunque in presenza di calvizie totale.

Oltre a questo, l’intervento è sconsigliato a persone affette da alcune malattie o che presentano problemi di coagulazione del sangue.

I risultati dell’autotrapianto capelli

I risultati dell’autotrapianto possono variare, in quanto determinati da vari fattori, primi tra tutti la bravura dello specialista e la qualità dei bulbi piliferi trapiantati. Se si hanno a disposizione bulbi sani e ci si affida a un esperto del settore, è possibile ottenere ottimi risultati.

Prima di procedere con l’intervento, tuttavia, è necessario comprendere la causa della perdita dei capelli e risolverla. In questo modo non si rischia che i nuovi follicoli possano essere danneggiati da questa, portando nuovamente al diradamento dei capelli e alla calvizie.