Codice fiscale, cosa significano le cifre che lo compongono?

Ci accompagna sin dalla nascita, è sempre nel portafoglio, accanto alla carta di credito e alla patente, pronto ad essere tirato fuori quando serve. Si tratta del codice fiscale, una lunga serie di lettere e numeri che pochi riescono a imparare e ripetere a memoria, quando bisogna riportarlo su qualche documento o comunicarlo a qualche funzionario pubblico.
Ancora meno sono le persone che sanno cosa si cela dietro questa stringa di cifre, ben 16, che apparentemente non significano nulla e che sono assolutamente impronunciabili insieme.
A ben guardare, però, il codice fiscale corrisponde col più importante elemento identificativo di una persona. È unico, irripetibile e mai uguale a un altro. La ragione è semplice. Dietro questa serie di numeri e lettere si cela la vera identità di ogni persona che vive entro i confini del Bel Paese.
Tutti ne hanno uno e tutti devono averlo, sin dai primi giorni di vita. Ai neonati viene assegnato subito, appena dopo la denuncia di nascita. Agli stranieri viene attribuito dopo apposita richiesta all’ufficio immigrazione e serve a identificare ogni persona ai fini fiscali e amministrativi.
Provando a scorrere il dito lungo il codice fiscale, si può notare come le prime sei cifre siano lettere, per lo più esclusivamente consonanti. Si tratta delle prime tre lettere (consonanti, appunto) del cognome e del nome. A queste seguono poi le ultime due cifre dell’anno di nascita, la lettera corrispondente al numero del mese di nascita, ad esempio E per identificare maggio, A per indicare gennaio.
Le due cifre che seguono il mese, invece, corrispondono col giorno di nascita, ma non solo. Dal modo in cui sono riportate si può evincere anche il sesso della persona che identifica il codice. Per gli uomini, infatti, vengono riportati i numeri esatti del giorno di nascita. Per le donne, al contrario, viene aggiunto 40 al giorno di nascita.
Infine, sono riportate lettera e numeri identificativi del comune di nascita e una lettera finale, che funge da cifra di controllo di tutta la stringa riportata fino a quel punto.
Seguendo queste istruzioni, si può anche giocare a ricavare il proprio codice fiscale, senza sbirciarlo dalla tessera sanitaria e, solo alla fine, verificare di aver effettuato il calcolo esatto, confrontandolo con quello riportato sulla tessera.
Questo esercizio può tornare utile nei momenti in cui viene richiesto di comunicarlo a qualche funzionario, quando non si ha la tessera sanitaria a portata di mano.
Non sempre è facile, però. C’è sempre il codice del comune di nascita e la cifra di controllo da ricordare a memoria. Che fare, allora, se proprio non entra in testa?
Può tornare utile sapere che esistono comode piattaforme di calcolo online del proprio codice fiscale, estremamente affidabili e precise, come CodiceFiscale.com.
Sfruttare questa funzione è molto semplice. Basta avere a portata di mano un dispositivo digitale connesso alla rete, raggiungere il sito e inserire i dati richiesti per il calcolo. Dopo aver trasmesso le informazioni, è possibile leggere in tempo reale il codice fiscale esatto.
In questo modo, anche quando non lo si ricorda a memoria e non si riesce a recuperare velocemente la tessera sanitaria, si può ricavare con estrema semplicità e senza troppi sforzi.