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Economia, anno chiaroscuro per la provincia di Lucca: cala l’export e rallenta la crescita

17 maggio 2024 | 15:22
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Economia, anno chiaroscuro per la provincia di Lucca: cala l’export e rallenta la crescita
Economia, anno chiaroscuro per la provincia di Lucca: cala l’export e rallenta la crescita
Economia, anno chiaroscuro per la provincia di Lucca: cala l’export e rallenta la crescita
Economia, anno chiaroscuro per la provincia di Lucca: cala l’export e rallenta la crescita

Frena l’industria mentre le costruzioni, grazie agli incentivi, e i servizi, con il turismo, hanno registrato aumenti.

È stato presentato questa mattina (17 maggio) al teatro Guglielmi di Massa, il Rapporto annuale sull’economia delle province di Lucca, Massa-Carrara e Pisa, frutto della collaborazione fra la Camera di Commercio della Toscana Nord Ovest e l’Istituto studi e ricerche (Isr).

“Valutando i dati consolidati del 2023 e le prime indicazioni per il 2024, emerge un quadro composito per le province di Lucca, Massa-Carrara e Pisa – afferma Valter Tamburini, presidente della Camera di Commercio della Toscana Nord Ovest -. Le tavole rotonde con amministratori locali e rappresentanti di imprese internazionalizzate hanno evidenziato aspetti qualitativi che i numeri da soli non potevano cogliere. I dati dimostrano la forza dell’area vasta costiera, che però incontra limiti infrastrutturali. È quindi fondamentale che la Regione e il governo sviluppino si attivino per consentire il loro sviluppo. Questo potenziamento è essenziale per sostenere la crescita e sfruttare l’enorme potenziale del nostro territorio. Sono convinto che queste discussioni forniranno una base solida per le future strategie di sviluppo, contribuendo al progresso dell’intera area”.

La presentazione ha visito due momenti di confronto moderati dal direttore de Il Tirreno, Cristiano Marcacci. Il primo dedicato alle Eccellenze locali, prospettive globali con il presidente della Camera di Commercio della Toscana nord ovest, Valter Tamburini e autorevoli rappresentanti di settori fortemente internazionalizzati del territorio della Toscana Nord Ovest: Graziano Balducci (Antiba, concia), Giulia Pasquini (Lucart, carta), Ferdinando Pilli (Benetti, cantieristica navale), Teresa Pucci (Baker Hughes, meccanica), Alessandra Simonotto (Piaggio Group, due-tre ruote) oltre al Presidente dell’Istituto di Studi e Ricerche, Sergio Chericoni. La seconda tavola, Visioni per il futuro, è stata dedicata agli amministratori locali e ai loro rapporti con il mondo dell’impresa ha visto la partecipazione, oltre che del presidente della Camera di Commercio, di Serena Arrighi, Sindaca di Carrara, Mario Pardini, sindaco di Lucca, Gianluigi Giannetti, Presidente Unione di Comuni Montana Lunigiana, Francesco Persiani, sindaco di Massa, Paolo Pesciatini, assessore attività produttive e Commercio turismo Comune di Pisa e Giorgio Del Ghingaro sindaco di Viareggio.

I dati dicono che la provincia di Lucca, nel 2023, ha visto una crescita del valore aggiunto (+0,2%), inferiore alla media regionale (+1%) e nazionale (+1,1%) a causa di un’industria in calo (-1,1%) mentre le costruzioni, grazie agli incentivi, e i servizi, con il turismo, hanno registrato aumenti (del +4,2% e del +0,8%). Le previsioni per il 2024 segnalano stabilità (+0,1%) a causa della fine delle misure di incentivazione. Le esportazioni sono calate in valore del -3,5%, raggiungendo comunque il secondo valore più alto di sempre, trainate dalla cantieristica, mentre la carta e l’industria meccanica hanno registrato flessioni (pur anch’esse sui massimi). Il tessuto imprenditoriale ha segnato una crescita modesta (+0,2% il numero di aziende). Le vendite al dettaglio del 2023 registrano un +3% in valore, a fronte di volumi in calo del 3%. Nei primi due mesi del 2024 le vendite rallentano al +1,8% in termini nominali e -0,7% in volumi. Anche la produzione industriale lucchese nel 2023 è stimata in calo del -2,6% risentendo del negativo andamento di settori proiettati sui mercati esteri.

Le stime sui primi due mesi del 2024 segnano però un recupero: +1,1%. Il credito alle imprese, considerando l’elevato livello dei tassi, è diminuito nel 2023 del -0,5%, con una contrazione più marcata per le imprese di minori dimensioni (-8,8%), mentre le imprese più grandi hanno registrato un aumento (+1,5%). I primi mesi del 2024 indicano una ulteriore flessione dei fidi concessi. Il mercato del lavoro ha mantenuto una sostanziale stabilità, con il tasso di disoccupazione 2023 fermo al 6,8%. La difficoltà di trovare personale adeguato alle esigenze è segnalata per il 46% delle posizioni ricercate. Nell’immobiliare, causa l’elevato livello dei tassi sui mutui, crollano le transazioni del residenziale. Buona la stagione turistica (presenze 2023 +5%), grazie alla spinta dell’extralberghiero (+16%), mentre l’alberghiero cala leggermente (-1%); in ripresa sia la componente italiana che straniera. L’agricoltura, secondo i dati censuari, ha continuato a flettere, sia in termini di superfici utilizzate che di imprese. Aumenta l’export di olio nel 2023 (+5,5%). La popolazione ha mostrato un calo (-0,1%) e le previsioni demografiche segnalano una forte contrazione di quella in età lavorativa (-27mila unità tra il 2023 e il 2038).

Nel dettaglio

Il valore aggiunto della provincia di Lucca nel 2023 (12miliardi di euro a valori correnti), secondo le stime Prometeia, ha registrato una crescita modesta +0,2% rispetto all’anno precedente. Sebbene nel biennio 2021-2022 si sia osservata una crescita significativa, il 2023 ha segnato un risultato al di sotto della media regionale e nazionale. Tra i diversi comparti l’industria, influenzata dal rallentamento economico internazionale, ha registrato un calo dell’1,1%. Le costruzioni (+4,2%) e i servizi (+0,8%), sebbene in crescita, hanno anch’essi mostrato un rallentamento rispetto al recente passato. Il reddito disponibile delle famiglie è aumentato del +4,5% e la spesa per consumi finali (comprensiva della spesa turistica) del +6,6%. Il reddito pro-capite si attesta a quota 24mila euro, riflettendo un miglioramento del mercato del lavoro e dei contratti rinnovati nel periodo considerato. Le previsioni per il 2024 indicano una sostanziale stabilità del valore aggiunto prodotto (+0,1%), con le costruzioni in flessione a causa della fine delle misure di incentivazione.

Nel 2023, nonostante un calo del -3,5% rispetto all’anno precedente, le esportazioni dalla provincia di Lucca hanno raggiunto i 5,2 miliardi di euro: il secondo valore più alto nella storia della provincia. La cantieristica nautica ha registrato una performance eccezionale, superando il miliardo di euro di vendite all’estero e rappresentando oltre un quinto delle esportazioni provinciali. Altri settori, come la carta e cartotecnica (-11,6%, frutto dell’aumento degli articoli di carta e della flessione della pasta carta-cartone) e l’industria meccanica (-11,3%), hanno invece mostrato una diminuzione delle esportazioni rispetto all’anno precedente. Va notato che sia la crescita del 2022 che la contrazione del 2023 sono state influenzate dalla variazione dei prezzi nei due periodi: in crescita nel primo e in diminuzione nel secondo. I principali mercati di destinazione delle esportazioni lucchesi, Francia, gli Stati Uniti e la Germania, sono risultati in flessione.

Nel 2023, il tessuto imprenditoriale della provincia di Lucca (41.802 imprese registrate) ha segnato una crescita contenuta (+0,2%) ed in rallentamento rispetto agli anni precedenti. Tra le forme giuridiche crescono le società di capitali, mentre le imprese individuali si riducono. Le aree costiere come la Versilia (19.266 imprese) e la Piana di Lucca (17.681 imprese) hanno dimostrato una maggiore dinamicità (entrambe +0,3%) rispetto alle zone interne, che hanno mostrato una contrazione: Garfagnana (-1,1%, 2.334 imprese), Media Valle del Serchio (-0,6%, 2.521 aziende). Le imprese straniere continuano a crescere, rappresentando un’importante componente del tessuto economico locale.

Nel 2023, il credito complessivo concesso alle imprese e famiglie in provincia di Lucca ha registrato una contrazione dello -0,6%, portando gli impieghi vivi a 4,7 miliardi di euro. La flessione del credito tra le imprese è stata dello 0,5%. Tra queste, le imprese di minori dimensioni hanno subito una riduzione significativa del -8,8%, mentre le imprese più grandi hanno registrato un aumento del +1,5%. Nel manifatturiero si è osservata una modesta ripresa dei prestiti (+0,6%), mentre nelle costruzioni il calo è notevole: -16,8%. Per quanto riguarda le famiglie lucchesi, l’indebitamento bancario si è stabilizzato (-0,2%) sostenuto soprattutto dall’aumento significativo del credito al consumo (+6,1%). La qualità del complesso dei finanziamenti concessi alle imprese, a causa dell’aumento delle sofferenze, è peggiorata. Crescono gli investimenti nel risparmio gestito. Nei primi due mesi del 2024, i prestiti concessi in provincia di Lucca alle imprese hanno continuato a diminuire (-3,2%). Questa tendenza è stata particolarmente accentuata per le imprese di minori dimensioni (-9,4%), mentre il credito alle attività industriali ha registrato un aumento +2,5%. Per le famiglie, la riduzione dei prestiti si è fermata al -0,6%.

Nel 2023 il tasso di disoccupazione in provincia di Lucca è rimasto stabile al 6,8% con un aumento significativo della componente femminile, salita dall’8,6% al 11,2%, mentre quella maschile è diminuita al 3,5% rispetto al 5,4% del 2022. I dati del Sistema Informativo Excelsior segnalano una certa dinamica con una crescita del +16% dei fabbisogni mensili delle imprese lucchesi nel 2023, ma anche una maggiore difficoltà nel reperire i profili desiderati, che ha interessato il 46% delle entrate programmate. Qualche difficoltà emerge sul fronte della cassa integrazione che se era in fase discendente, nel corso del 2023 è tornata a crescere con le ore autorizzate che sono quadruplicate rispetto all’anno precedente, sfiorando i 4,45 milioni. Nei primi quattro mesi del 2024 il mercato del lavoro, pur in rallentamento, evidenzia ancora una fase positiva: la crescita delle posizioni offerte segna un +2% rispetto allo stesso periodo del 2023 con le imprese che segnalano un aumento delle difficoltà nel reperimento di personale, che ha riguardato il 49% delle potenziali assunzioni. Nei primi tre mesi del 2024 si segnala anche una lieve diminuzione delle ore di CIG autorizzate.

Nel 2023, il settore industriale della provincia di Lucca ha visto contrarsi il valore aggiunto del -1,1% rispetto all’anno precedente, principalmente a causa del rallentamento delle esportazioni. Nel 2024, le stime di Prometeia indicano una sostanziale stagnazione del valore aggiunto industriale lucchese, in linea con la situazione in Toscana e del Paese (+0,4%). Riguardo alla dinamica delle imprese, nel 2023 il settore industriale ha registrato un aumento del +0,7% rispetto all’anno precedente. Crescono le imprese della cantieristica nautica (+5%) e della fabbricazione di mobili (+2,1%), mentre calano quelle della fabbricazione di carta e del lapideo. Secondo nostre stime, basate su dati Istat, la produzione industriale lucchese nel 2023 è diminuita del -2,6%. Tale andamento risente del negativo andamento di molti settori fortemente proiettati sui mercati esteri. Comparti come la cantieristica nautica e la produzione chimica e plastica hanno invece mostrato un incremento, mentre settori come la produzione di carta e cartone e la metallurgia hanno registrato una flessione. Secondo le stime sui primi due mesi del 2024, la produzione industriale lucchese ha registrato un +1,1%, trainata soprattutto dalla meccanica e dai mezzi di trasporto. La Cassa integrazione guadagni autorizzata alle imprese industriali lucchesi nei primi 3 mesi del 2024 conferma queste evoluzioni segnando un calo del 20% rispetto al medesimo periodo del 2023.

Nel 2023, l’artigianato lucchese ha mantenuto una sostanziale stabilità in termini di imprese (sono 10.966) in un contesto nel quale, nell’ultimo decennio, il loro numero è diminuito del 13%. Il comparto delle costruzioni, il più consistente nell’artigianato lucchese, registra una lieve flessione (-0,4%). I dati dell’indagine ClimaImpresa segnalano come il saldo tra coloro che hanno aumentato il fatturato e coloro che lo hanno diminuito positivo per 10 punti percentuali. Tuttavia, il 2023 ha visto emergere alcune criticità con un aumento del 65% delle somme rendicontate dal Fondo di Solidarietà Bilaterale per l’Artigianato (Fsba). Le previsioni per il 2024 di ClimaImpresa sono orientate alla stabilità. Le cooperative registrate in provincia di Lucca, che operano principalmente nei settori industriale e delle costruzioni e una presenza significativa anche nei servizi, segnano una leggera diminuzione rispetto all’anno precedente (-5 unità, arrivando a quota 802) ma una dinamica stabile negli ultimi anni.

Il settore delle costruzioni lucchese ha registrato un periodo eccezionale fino al 2023, trainando l’economia locale grazie a una crescita significativa del valore aggiunto (+4,2%). I dati della Cassa Edile per la provincia di Lucca confermano questa evoluzione con un aumento del monte salari del +7,6% rispetto all’anno precedente, dovuto sia ad un aumento dei lavoratori delle imprese iscritte (+3,7%), sia delle ore lavorate (+2,9%). Tuttavia, le previsioni per il 2024 segnalano una battuta d’arresto attribuibile al residenziale. Un rallentamento causato da diversi fattori, tra cui l’aumento dei tassi di interesse e dei prezzi delle abitazioni (+3,3% secondo Immobiliare.it), la perdita di potere d’acquisto delle famiglie e la riduzione degli incentivi fiscali. L’effetto combinato di questi fattori ha portato a una diminuzione delle transazioni nel residenziale e a una riduzione delle erogazioni di finanziamenti per il loro acquisto. Il non residenziale ha invece tenuto meglio: i negozi hanno registrato una crescita dei contratti di vendita. Il numero di imprese è leggermente aumentato nel 2023 (+0,2%), grazie soprattutto all’ impiantistica e ai lavori specializzati, come la rifinitura e il completamento degli edifici.

Il numero di imprese del commercio al dettaglio lucchese continua a contrarsi (-2,3%, 5.212 aziende registrate). Questo declino è stato più evidente nel dettaglio fisso, sia nell’alimentare che nel non alimentare. Anche il dettaglio non fisso ha visto una diminuzione, mentre sono cresciute le attività legate all’e-commerce. Per quanto riguarda la somministrazione, complessivamente le aziende sono calate del -0,6%, per effetto soprattutto della diminuzione dei bar mentre la ristorazione è rimasta sui livelli dell’anno precedente. Secondo nostre stime, basate su dati Istat, il valore delle vendite al dettaglio in provincia di Lucca è aumentato del 5,3%, trainato dalla componente alimentare, a fronte di volumi di vendita stimati in calo del 3%. Nei primi due mesi del 2024, le vendite sono stimate in crescita dell’1,8% in termini nominali ma in arretramento del -0,7% in volumi.

Nel 2023, il turismo nella provincia di Lucca ha registrato una crescita delle presenze del 5%, (3,482 milioni) avvicinandosi ai livelli pre-Covid. Sia gli italiani che gli stranieri hanno contribuito a questo aumento, con un notevole recupero delle presenze. Sebbene l’alberghiero abbia mostrato una leggera diminuzione dei pernottamenti (-1%), l’extralberghiero ha registrato un significativo aumento (+16%), trainato soprattutto dagli italiani. La Piana di Lucca ha mostrato una crescita significativa (+10%, 743mila) seguita dalla Versilia (+5%, 2,445 milioni) mentre Garfagnana e Media Valle del Serchio hanno avuto un andamento negativo (-1%, 194mila le presenze totali del 2023).

La provincia di Lucca, secondo i dati dell’ultimo Censimento Istat, ha visto nel decennio 2010-2020 una diminuzione della superficie agricola utilizzata (-37,8%) e delle aziende (-47%). Di conseguenza, la dimensione media delle aziende è cresciuta, passando da 3,7 ettari nel 2010 a 4,3 ettari nel 2020. Anche le attività di allevamento hanno registrato una diminuzione dell’8,4% rispetto al 2010. Nel 2023 continua il calo del numero di imprese agricole (-1,5%). Sul fronte dell’export cresce quello di oli (+5,5%) ma la contrazione di prodotti lattiero-caseari, di quelli da forno e del vino (-40%) fa scendere le vendite complessive dell’agroalimentare. Tra il 2022 ed il 2023, secondo Prometeia, il valore aggiunto del settore primario è diminuito di quasi il 10%.

La provincia di Lucca continua a segnare un declino demografico, con una diminuzione lieve ma costante della popolazione anche nel 2023 (382.184 i residenti). Questo decremento è principalmente attribuibile a un saldo naturale negativo, con più decessi che nascite. Nonostante un saldo migratorio positivo, questo non riesce a compensare il calo naturale. La popolazione straniera, tuttavia, mostra un trend opposto con una crescita del 3,1% nel corso dell’anno (sono 32.320 gli stranieri a fine 2023). Le proiezioni demografiche indicano un calo continuo della popolazione, con una significativa diminuzione della fascia di popolazione in età lavorativa (-27mila tra il 2023 e il 2038) e un aumento della popolazione anziana. Questo scenario solleva preoccupazioni per il mercato del lavoro e la sostenibilità del sistema pensionistico nel lungo termine.