Kme, i sindacati: “A rischio la tenuta produttiva e occupazionale dello stabilimento di Fornaci”

Il sequestro del forno flottante dopo l’infortunio mortale ha costretto l’azienda a delocalizzare in Germania parte della produzione
Si è svolto oggi (31 maggio) un’incontro tra la direzione aziendale Kme e le organizzazioni sindacali per discutere della situazione produttiva ed i carichi di lavoro. E non arrivano nuove notizie.
“La situazione – dicono i coordinatori nazionali Fim, Fiom e Uilm Michele Folloni, Massimo Braccini, Giacomo Saisi – era già delicata in quanto l’azienda faceva ricorso agli ammortizzatori sociali, soprattutto negli ultimi periodi i lavoratori in media erano 9 giorni al mese in contratto di solidarietà. Purtroppo, a seguito del grave infortunio mortale, vi è stato, legittimamente, il sequestro di un’importante macchinario produttivo, il forno flottante uno, che lavorava su 21 turni a settimana. L’azienda ci ha comunicato che, causa di forza maggiore, deve riorganizzarsi in termini produttivi all’interno del gruppo e che parti di lavorazioni sono costretti a spostarle,momentaneamente, nel sito tedesco Kme di Osnabruck, sfruttando così un’impianto gemello a quello oggi sequestrato a Fornaci di Barga. Il materiale poi verrà riportato nello stabilimento fornacino per essere rifinito e per poi inviarlo al cliente. Questo metodo di lavoro viene fatto per mantenere gli ordini, ma è evidente che potrà durare per poco tempo”.
“Appaiono quindi palesi rischi che gli ordini in prospettiva possano essere spostati nei siti tedeschi e olandesi del gruppo Kme – proseguono i sindacalisti – Questa situazione ci preoccupa e oggettivamente, se perdura, può mettere a rischio la tenuta produttiva e occupazionale dello stabilimento di Fornaci di Barga. Abbiamo insistito affinché si individuino tutte le soluzioni impiantistiche per far svolgere le lavorazioni in loco. L’azienda ci ha comunicato che valuterà tutte le possibilità e che intende continuare a produrre a Fornaci di Barga, ma, riteniamo che in una situazione di crisi di tutto il settore metallurgico in Europa, con anche gli altri stabilimenti Kme del gruppo con pochi ordinativi, ci sia da stare poco tranquilli. Monitoreremo costantemente la situazione e per il 4 giugno abbiamo convocato le assemblee con i lavoratori”.