Lavoro in calo in provincia di Lucca: a picco gli impieghi nel turismo con -45% rispetto al 2023

19 luglio 2024 | 13:15
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Lavoro in calo in provincia di Lucca: a picco gli impieghi nel turismo con -45% rispetto al 2023

È quanto emerge dai dati rilevati per il periodo luglio-settembre 2024

Sono oltre 20mila i lavoratori richiesti tra luglio e settembre 2024 dalle imprese delle province di Lucca, Massa-Carrara e Pisa, e si fermano a 8600 nel solo mese di luglio 2024. Una previsione all’insegna di una netta contrazione rispetto ai corrispondenti periodi dell’anno precedente (-17% per il trimestre luglio-settembre e -20% per luglio) ma tutto sommato in linea rispetto alla dinamica nazionale.

Tra i settori, in tutte e tre le province, la domanda di lavoro cresce nel manifatturiero e nelle public utilities mentre cala nell’edilizia, probabilmente a causa della riduzione dei benefit fiscali al settore. Medesimo andamento anche nei servizi, con una previsione negativa soprattutto nel commercio e nel turismo, in questo caso peggiore di quella nazionale anche se sconta il confronto con un 2023 che era stato particolarmente positivo sul fronte della domanda di lavoro.

Il quadro si completa con la ormai nota difficoltà di reperimento della manodopera che interessa oltre un’assunzione su due, risultando superiore a quella nazionale. Questo, in sintesi, è quanto emerge dai dati rilevati per il periodo luglio-settembre 2024 su un campione di oltre 2200 imprese con dipendenti delle province di Lucca, Massa-Carrara e Pisa dal Sistema informativo Excelsior, indagine realizzata da Unioncamere in collaborazione con il ministero del lavoro e delle politiche sociali ed elaborati dalla Camera di Commercio della Toscana Nord Ovest e dall’Istituto studi e ricerche.

“I dati – afferma il presidente della Camera di Commercio della Toscana Nord Ovest, Valter Tamburini – mostrano una situazione non esaltante, soprattutto nei settori del commercio e del turismo, che sono strategici per il nostro territorio. Tuttavia il fatto che le evoluzioni siano in linea con quelle nazionali, sembrano indicare che i fattori negativi siano stati probabilmente generali e non locali. Inoltre, il confronto con il 2023 è stato penalizzante, in quanto quell’anno aveva registrato una domanda eccezionalmente alta, mentre nel 2024 questa è tornata sui valori già elevati del 2022. Presumibilmente sulla previsione hanno influito il meteo sfavorevole a inizio stagione e una minore disponibilità finanziaria da parte delle famiglie, che potrebbe aver raffreddato la domanda. Tuttavia, l’andamento positivo di alcuni dati, come il traffico aereo, potrebbe portare a breve ad un recupero della domanda di lavoro nel comparto, soprattutto se la stagione si prolungherà anche in autunno grazie a condizioni meteo migliori”.

In provincia di Lucca la domanda di lavoratori delle imprese per il trimestre luglio-settembre arriva a 8530 unità, in contrazione del 22% sul medesimo periodo del 2023. L’industria risulta stabile, mentre è marcata la diminuzione dei servizi (-29%) rispetto al 2023. Le opportunità di impiego crescono nel manifatturiero e public utilities (+7%), mentre diminuiscono nelle costruzioni (-12%) anche per l’esaurirsi delle misure di incentivazione al settore. Nei servizi è considerevole la flessione per il commercio (-28%) e il turismo (-45%), nonostante quest’ultimo si confermi il settore con le maggiori opportunità di impiego (2.260 ingressi). Si tratta di una tendenza analoga a quella nazionale, anche se con percentuali superiori nel territorio lucchese. In contrazione anche i servizi alle imprese (-8%), stabili i servizi alle persone. Il 36% delle richieste di assunzione in provincia di Lucca è rivolto a giovani fino a 29 anni d’età, mentre il 33% a candidati nella fascia 30-44 anni e il 7% a lavoratori tra 45 e 54 anni. Nel 24% dei casi l’età non è considerata un fattore rilevante per l’assunzione.

Nel dettaglio

Nel trimestre luglio-settembre del 2024 la previsione delle assunzioni da parte delle imprese lucchesi con dipendenti arriva a 8530 unità, con una forte contrazione (-22%, corrispondente a -2360 unità) rispetto al pari trimestre del 2023. Si conferma su livelli elevati il mismatch tra domanda e offerta di lavoro, con difficoltà di reperimento dichiarate per il 52% delle assunzioni in programma, un valore in aumento di 8 punti nel raffronto con il trimestre precedente (aprile-giugno). Tra le principali cause le imprese segnalano il ridotto numero di candidati (34%) e la loro inadeguatezza in termini di conoscenze e competenze (13%). Alle figure in ingresso viene inoltre richiesto di aver maturato una precedente esperienza nel settore nel 42% dei casi e nella professione nel 17%.

Delle assunzioni in programma, il 31% interessa candidati con un livello di istruzione secondario, mentre il 38% è rivolto a personale con qualifica di formazione o diploma professionale. La domanda di laureati si attesta all’8%, mentre nel 22% dei casi è ritenuta sufficiente la sola scuola dell’obbligo. Solo l’1% è riferito a Its. Scendendo nello specifico, si evidenzia come per il livello universitario l’indirizzo maggiormente richiesto sia quello economico, con una previsione di laureati in ingresso pari a 150 unità. Seguono gli indirizzi insegnamento e formazione, con circa 140 assunzioni in programma, ingegneria industriale (90) e scienze matematiche e informatiche (60).

La previsione relativa al livello scolastico secondario vede la maggior domanda per l’indirizzo amministrazione, finanza e marketing con 610 unità richieste nel trimestre, seguito da turismo, enogastronomia e ospitalità con 580 unità, elettronica ed elettrotecnica con 350 e meccanica, meccatronica ed energia con 340. Per gli studenti con qualifica di formazione o diploma professionale l’indirizzo ristorazione è quello più rilevante con una previsione di 910 entrate, complice la stagione turistica in corso. Seguono gli indirizzi meccanico (340), sistemi e servizi logistici (330) e servizi di vendita (270). Il 69% degli ingressi previsti in provincia nel trimestre luglio-settembre 2024 interesserà lavoratori di età inferiore ai 45 anni: il 36% delle richieste di assunzione sono infatti rivolte a giovani fino a 29 anni d’età, mentre il 33% a candidati nella fascia di età 30-44 anni. Il 7% delle assunzioni è poi destinato a lavoratori tra i 45 e i 54 anni, mentre nel 24% dei casi l’età è considerata un requisito non rilevante.

La dinamica della domanda di lavoro nel terzo trimestre dell’anno vede una stabilità del comparto dell’industria, mentre le aziende dei Servizi prevedono una diminuzione del 29% delle assunzioni programmate rispetto a luglio-settembre 2023, per 3370 unità in meno. In conseguenza dei suddetti andamenti, la richiesta di lavoratori proveniente dall’Industria si mantiene a 2.680 unità, mentre quella prevista dai Servizi si ferma a quota 5850 assunzioni nel trimestre. Nel dettaglio settoriale, la domanda di lavoro del manifatturiero e public utilities fa registrare un aumento del +7%, per 1.820 entrate complessive nel trimestre, mentre rallenta quella delle costruzioni (-12%) per un totale di 860 entrate nel trimestre, risentendo anche dell’esaurirsi delle misure di incentivazione al settore.

Nei servizi la domanda di lavoro nel trimestre diminuisce del 28% per il commercio, fermandosi a 1050 addetti richiesti. Il turismo continua a offrire le maggiori opportunità di impiego, con 2.260 ingressi previsti tra luglio e settembre 2024, nonostante una flessione rispetto allo scorso anno che arriva al 45%. Si tratta di una previsione degli operatori del settore più negativa di quella nazionale che sconta un confronto con un 2023 particolarmente positivo. In contrazione anche la domanda di lavoro dei servizi alle imprese, la cui richiesta si ferma a 1.280 unità, con 110 entrate in meno (-8%) rispetto al corrispondente periodo del 2023. Lieve diminuzione invece per i servizi alle persone, in calo di sole dieci unità (-1%) nel trimestre a quota 1.270 entrate previste.

Nel trimestre luglio-settembre 2024 tra le professioni impiegatizie e commerciali si registra una forte richiesta di addetti nelle attività di ristorazione (2.020 unità) per le esigenze della stagione turistica in corso, ma le imprese cercano anche 650 addetti alle vendite e 310 addetti ai addetti alla segreteria e agli affari generali. Buona anche la domanda di operatori della cura estetica, con 130 entrate in programma. Tra gli operai specializzati risulta elevata la richiesta di addetti alle rifiniture edili (350 unità) e di installatori di attrezzature elettriche (340 unità), seguiti dagli addetti alle costruzioni e mantenimento di strutture edili (270 unità) e dai conduttori di veicoli a motore (260 unità). Tra le professioni a elevata specializzazione sono richiesti 120 tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni, 100 tecnici della salute, 100 tecnici dei rapporti con i mercati e 70 tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi. Le professioni non qualificate, infine, evidenziano una significativa richiesta di personale addetto ai servizi di pulizia (720 unità) e di personale addetto allo spostamento e alla consegna merci (420 unità).

Per il mese di luglio 2024 la domanda di lavoro delle imprese lucchesi con dipendenti risulta di 3870 unità, in flessione del 24% (-1.250 unità) rispetto allo stesso mese del 2023. Le imprese incontrano difficoltà nel trovare le professionalità richieste nel 53% dei casi, due punti percentuale in meno rispetto a luglio 2023. Nel 19% dei casi sono previste assunzioni con contratti stabili, ossia con un contratto a tempo indeterminato (14%) o di apprendistato (5%), mentre per il restante 81% è previsto un contratto a termine, a tempo determinato (66%), in somministrazione (7%) o con altre tipologie (8%).