Edilizia, Conflavoro chiede al governo di liberalizzare a livello sindacale il settore edile

22 novembre 2024 | 17:51
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Edilizia, Conflavoro chiede al governo di liberalizzare a livello sindacale il settore edile
Edilizia, Conflavoro chiede al governo di liberalizzare a livello sindacale il settore edile
Edilizia, Conflavoro chiede al governo di liberalizzare a livello sindacale il settore edile

Partita da Lucca la campagna nazionale per dire stop all’obbligo della cassa edile per le aziende e per il nuovo contratto collettivo con Confsal

Sala gremita di costruttori edili a Lucca nella prima tappa del tour nazionale di Conflavoro Costruzioni per illustrare la richiesta fatta al governo: una modifica normativa per liberalizzare a livello sindacale il settore edile e, quindi, permettere alle imprese di applicare il contratto collettivo dell’associazione cui aderiscono, come avviene in tutti gli altri settori.

“Oggi non c’è libertà di scelta – spiega il presidente nazionale di Conflavoro,Roberto Capobianco – perché il Durc è vincolato alla regolarità contributiva alla cassa edile. Le imprese edili per legge sono costrette a sottostare a un unico contratto e sono obbligate a versare, oltre agli accantonamenti per ferie e tredicesime, i contributi alle associazioni di categoria cui non necessariamente aderiscono. Conflavoro e Confsal, non appena la normativa sarà cambiata, firmeranno il nuovo Ccnl per l’edilizia, il primo senza il vincolo oneroso e burocratico della cassa edile”.

“Il tour nazionale parte da Lucca per un motivo simbolico : qui è stata fondata Conflavoro, ma andremo ovunque per velocizzare un iter normativo essenziale perché le imprese edili di tutta Italia sono stanche dei costi e della burocrazia del sistema attuale, che ritengono non efficiente per le loro esigenze. Noi – spiegano Roberto Capobianco e Luciano Angeli, presidente di Conflavoro Costruzioni – vogliamo quindi normalizzare l’edilizia firmando un Ccnl svincolato dall’onere economico e burocratico della cassa edile, ente privato che oggi costa oltre un miliardo alle imprese. Denaro che con il nostro contratto sarà invece investito in maggiore sicurezza sul lavoro e retribuzioni più alte per i lavoratori, con le imprese che gestiranno direttamente ferie e tredicesime“.