Sciopero generale, presidio a Pisa per i lavoratori della scuola iscritti ai Cobas

Il sindacato: “Richiediamo significativi investimenti e lo stop al taglio del turno over del personale”
Nel quadro dello sciopero generale di tutto il lavoro dipendente pubblico e privato convocato dalla Confederazione Cobas e altri sindacati conflittuali i Cobas Scuola della provincia di Lucca invitano docenti ed Ata a scioperare e a partecipare alla manifestazione interprovinciale che si terrà a Pisa in piazza XX Settembre (Logge del Comune) con un presidio alle 9 e il corteo unitario con i collettivi studenteschi in partenza alle 10,30.
“Richiediamo – dicono i Cobas – significativi investimenti nella scuola e un contratto che preveda il recupero del potere reale di acquisto eroso dall’inflazione; la revisione delle forme di reclutamento e l’immissione in ruolo dei docenti precari con tre anni di servizio e degli Ata con 2 su tutti i posti vacanti e disponibili; il ruolo unico che equipari contrattualmente i/le docenti dalla scuola dell’infanzia alla secondaria di secondo grado; un’educazione civica che affronti le emergenze educative, sociali e ambientali e sia strumento per la formazione ad una cittadinanza responsabile, attiva e inclusiva; il rispetto della libertà di espressione e di dissenso, nella scuola come nella società. Le linee guida di Valditara evidenziano, invece, un’ideologia nazionalista e aziendalista, confermata dalle recenti scandalose dichiarazioni del ministro sulla presunta “fine del patriarcato” e l’uso dei migranti come novelli untoriresponsabili dei femminicidi”.
“Scioperiamo anche – conclude la nota – contro il taglio del 25 per cento del turn over del personale con la riduzione di 5.660 posti per i docenti e di 2.174 per gli Ata (7834 posti in meno); contro l’autonomia differenziata che, seppur ridotta a brandelli dalla Corte Costituzionale, rischia ancora di frantumare l’unitarietà della scuola, minando l’uguaglianza del diritto all’istruzione e la libertà di insegnamento; contro la riforma quadriennale degli istituti tecnici e professionali che sottrae tempo scuola agli studenti, immettendoli nel mondo del lavoro precario, riducendo gli organici di docenti ed Ata; contro il liceo made in Italyche determinerebbe un grave impoverimento dei licei con la potenziale perdita degli attuali percorsi di liceo economico sociale”.