Organico all’osso e contratti precari, flash mob dei lavoratori del Giglio prima della Tosca

Le Rsu del teatro, i sindacati Slc Cgil e Usb: “I ringraziamenti per la professionalità non bastano: si diano risposte adeguate per il futuro dell’azienda”
Non solo celebrazioni per l’intitolazione del Teatro del Giglio ieri sera (29 novembre).
Ieri sera, prima dell’inizio dell’attesa opera lirica per la quale i dipendenti del teatro hanno, come sempre, lavorato a lungo con passione e competenza, gli stessi, infatti, hanno voluto fare una prima azione sindacale come rimostranza per una situazione lavorativa che attende risposte da anni.
Questo il testo del comunicato diffuso in piazza al pubblico in arrivo, tra cui lo stesso sindaco, Mario Pardini.
“Dietro spettacoli come quello di questa sera, c’è un’organizzazione del lavoro precaria e non sostenibile – dicono i lavoratori – Da anni, per una chiara volontà che capiamo essere anche politica, si è scelto di lasciare la struttura sguarnita della necessaria figura di un direttore generale in pianta stabile e a tempo pieno che sappia supportare adeguatamente tutti i settori nella gestione quotidiana delle attività ordinarie, legate alla programmazione e alla realizzazione del calendario delle rappresentazioni, e a quelle straordinarie, sempre più numerose, disparate e diversificate, che vedono il personale impegnato anche nella gestione di spazi diversi da quello del Teatro e nella realizzazione di eventi di rappresentanza. Personale che abbiamo più volte sottolineato essere carente, per sostenere adeguatamente i volumi di lavoro notevolmente incrementati, ed è per questo che è stato chiesto il rafforzamento dell’organico, attraverso la stabilizzazione di posizioni lavorative necessarie ricoperte ormai da anni con contratti precari e forme improprie. Il teatro e l’amministrazione conoscono benissimo questa situazione”.
“Tutti gli incarichi sono stati, fin qui, comunque portati a termine – dicono le Rsu del teatro, i sindacati Slc Cgil e Usb, i lavoratori e le lavoratrici – e ogni volta è stata espressa da tutti una grande soddisfazione, per quello che abbiamo visto essere i commenti generali. Quindi, ci risulta chiaro anche questo: nonostante il discredito generale che, per anni, è stato riversato sulla struttura e sui dipendenti che ne fanno parte, la competenza e la professionalità che sanno garantire i lavoratori e le lavoratrici del teatro sono considerate una garanzia sulla quale si può fare affidamento “comunque” e “nonostante” tutti i problemi noti. Allora, perché non dare ascolto ai problemi che poniamo? I ringraziamenti per un lavoro ben fatto fanno piacere, ma vogliamo anche le risposte adeguate nell’interesse del futuro di questa azienda teatrale a garantire il quale non basta la sola passione di chi ci lavora”.