Citometria a flusso: cos’è e in che ambiti si usa?

30 gennaio 2025 | 06:26
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Citometria a flusso: cos’è e in che ambiti si usa?

La citometria a flusso è una tecnica piuttosto sofisticata impiegata in vari ambiti per l’analisi delle popolazioni cellulari; essa sfrutta un fascio di luce laser per analizzare e caratterizzare cellule o particelle microscopichein sospensione.

Il termine citometria deriva dalle parole greche kytos (cellula) e metria (misura), anche se più comunemente, si parla di citofluorimetria a flusso dal momento che la versione più diffusa della tecnica prevede il ricorso a molecole fluorescenti.

L’analisi citometrica si effettua con il citometro a flusso, uno strumento che ha la capacità di misurare contemporaneamente vari parametri morfologicidelle cellule quando queste sono attraversate da un fascio di luce laser. Il primo citometro a flusso era basato sull’impedenziometria e fu messo a punto nel 1953, mentre il primo citofluorimetro fu sviluppato nel 1968.

1.Applicazioni della citometria a flusso

La citometria a flusso è utilizzata in vari ambiti, in particolar modo in quello della ricerca medica e della diagnostica.

Una delle sue principali applicazioni è l’immunofenotipizzazione, un procedimento utilizzato:

  • per la diagnosi di malattie quali leucemie, linfomi ecc.;
  • per la classificazione dei tumori del sangue, grazie alla quale si può scegliere la cura più indicata;
  • per il monitoraggio delle terapie, così da valutare la loro efficacia;
  • per verificare la compatibilitàtra donatore e ricevente nel caso di trapianti di midollo osseo (l’obiettivo finale è quello di minimizzare le probabilità di rigetto).

La citometria a flusso viene utilizzata anche per l’analisi di virus, di spermatozoi, del ciclo cellulare, del contenuto di DNA, di cellule tumorali o di cellule endoteliali circolanti.

Altri impieghi sono la conta cellulare, la misurazione della produzione di citochine, la rilevazione di proteine fluorescenti, l’analisi dei flussi di calcio e molto altro ancora.

2.Citometro a flusso

Come accennato, lo strumento utilizzato per l’analisi citometrica è denominato citometro o citofluorimetro a flusso.

Si tratta di un dispositivo piuttosto sofisticato che consta di tre componenti principali:

  • il sistema fluidico: si tratta essenzialmente di un circuito nel quale scorre uno speciale liquido in cui si trovano le cellule da analizzare;
  • il sistema ottico: questo è un dispositivo costituito da una o più sorgenti laser e da rilevatori, detti fotomoltiplicatori, che servono a convertire i segnali luminosi in segnali elettrici;
  • il sistema elettronico: questo converte i segnali elettrici in segnali digitali, che saranno registrati e analizzati da un computer. Questo poi li trasforma in dati di facile interpretazione.

L’analisi viene effettuata su un campione che viene inserito nel sistema fluidico dopodiché le cellule saranno convogliate in un tubo di piccolissime dimensioni dove saranno colpite dalla luce emessa dalle sorgenti laser.

3.La citometria a flusso in ambiti non biomedici

Quando si parla di citometria a flusso si è immediatamente portati a pensare ai suoi utilizzi in ambito biomedico; in effetti le sue applicazioni nell’ambito della medicina, della diagnostica e della farmaceutica sono numerose e fondamentali.

Tuttavia, si tratta di una tecnica versatile che viene impiegata anche in ambiti non strettamente biomedici; essa per esempio può essere utilizzata anche per controllare l’eventuale presenza di contaminanti nelle acque destinate al consumo umano.

Vi si ricorre anche in ambito enologico come per esempio, ma non solo, per il controllo diqualità sui lieviti secchi attivi impiegati in enologia.

Altri ambiti, infine, in cui si può sfruttare il potenziale di questa tecnica sono quello veterinario, quello ambientale e quello industriale.