Quelli che l’acqua unisce: “Geal, è utile per i lucchesi la proroga di due anni?”

3 febbraio 2025 | 14:26
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Quelli che l’acqua unisce: “Geal, è utile per i lucchesi la proroga di due anni?”

La riflessione dell’associazione: “Perché la proroga invece di decidere subito? La procrastinazione è un fenomeno molto diffuso”

“Il prossimo 10 febbraio, il consiglio regionale Toscano voterà sulla proposta di proroga di due anni di quelle concessioni del servizio idrico in Toscana che sono in scadenza nel 2025. Lo hanno reso pubblico i consiglieri regionali eletti in lucchesia, dei gruppi regionali del Pp e della Lega, che per questa delibera si mostrano collaborativi tra loro, indipendentemente dagli opposti schieramenti cui appartengono. In realtà le società interessate a questa proroga in Toscana sono solo due: Publiacqua (la cui la concessione era già scaduta e rinviata fino al 31 dicembre 2025) e Geal (che vedrà la sua scadenza naturale il 31 dicembre 2025)“. Inizia così l’analisi dell’associazione Quelli che l’acqua unisce.

Nostro interesse è porre l’attenzione sule possibili conseguenze per Geal di allungare la concessione fino al 31 dicembre 2027 con gli stessi soci, Acea spa e Comune di Lucca. Il ruolo della nostra associazione vuole infatti soprattutto essere quello di pungolare a fare investimenti, a garantire qualità, ad estendere la rete acquedottistica e fognaria a tutti i cittadini, attenzionando le tariffe che anche a Lucca sono tra le più alte in Italia, anche se il resto della Toscana sta assai peggio di Lucca. Non ci limitiamo ad applaudire quando vediamo scelte che reputiamo giuste, quindi affrontiamo criticamente anche la discussione sulla richiesta di proroga. Perché la proroga invece di decidere subito? La procrastinazione è un fenomeno molto diffuso. L’etimologia della parola deriva dal latino e letteralmente significa rinviare da un giorno all’altro, con lo scopo di guadagnare tempo, con l’intenzione di non svolgere ciò che bisognerebbe fare, rimandando quindi a data da destinarsi”.

“In psicologia si definisce procrastinazione quel comportamento che spinge a ritardare volontariamente un’azione nonostante prevedibili conseguenze future negative, optando quindi per il piacere di breve durata a costo dei benefici a lungo termine. Capiamo però che la politica ha i suoi tempi e le imminenti elezioni regionali, consigliano prudenza. Quindi un rinvio non si nega mai, come spesso accade in questo Paese. Speriamo almeno che nessuno, in caso di approvazione della proroga, tenti di farla passare come un successo. Siamo comunque soddisfatti che la discussione approdi finalmente in Consiglio Regionale, e che i due opposti schieramenti collaborino tra loro, seppure con colpevole ritardo visto che sono ormai due anni che abbiamo segnalato la scadenza al 31 dicembre 2025 della concessione Geal. Altro aspetto positivo è che tutti si dichiarano favorevoli alla gestione pubblica del servizio idrico, senza tariffe che producono utili e guadagni da distribuire ai soci (come purtroppo accaduto finora anche a Lucca), così come quasi tutti si dichiarano favorevoli .alla riunificazione del servizio idrico dei Comuni della Piana Lucchese. L’aspetto negativo è che sono favorevoli solo a parole sia alla riunificazione della Piana, sia a tariffe che non comportino utili e dividendi che ricadono chiaramente e unicamente a carico di chi utilizza il servizio idrico, ossia di tutti noi cittadini”.

“Infatti le leggi già oggi esistenti consentono di cambiare ambito e quindi di riunificare la Piana su richiesta dei Comuni (che tale richiesta potrebbero deliberare, ma che invece non hanno formalmente mai finora presentato in Regione Toscana,) Così come le leggi esistenti consentono di costituire aziende interamente pubbliche, come lo è Gaia. Ma alle parole non seguono fatti, le dichiarazioni restano lettera morta. Lo stesso si può dire per la gestione interamente pubblica, perché la proroga manterrebbe lo stesso azionariato con socio Acea spa che è società quotata in borsa, come più volte evidenziato, E quindi, a proroga approvata, la gestione pubblica a Lucca, si allontanerebbe di almeno due anni. Speriamo di essere smentiti su questi punti, che noi invero riteniamo certezze, Queste preoccupazioni sono aggravate dai dati facilmente reperibili dai bilanci Geal, (resi meritoriamente pubblici dalla stessa società) riguardo gli investimenti. Ormai dall’anno 2023 non risulta nessun, ripetiamo, nessun tratto di acquedotto alle tante zone ancora sfornite e nemmeno un metro di nuove fognature. Dal punto di vista di Geal questo è ben comprensibile: Geal sta per vedere scaduta la propria concessione, ed ha evitato di mettere in atto nuovi investimenti (evidentemente con l’accordo del socio Comune di Lucca). In assenza di indicazioni contrarie, la proroga al 2027, significa che prima di riparlare di prolungamenti della rete fognaria (per esempio le fognature nell’Oltreserchio) si dovrà aspettare il 2028? Sono contenti di questo i cittadini lucchesi ad oggi non forniti di acquedotto e pubblica fognatura? E ancora: la proroga significa che l’attuale socio privato Acea continuerà a guadagnare soldi a Lucca nel 2026 ne 2027, per distribuirli ai propri soci (a partire dal Comune di Roma che migliorerebbe i propri servizi con i soldi dei lucchesi?)”.

“Qualcuno ha scritto che questa proroga potrebbe aiutare a costruire una piattaforma gestionale con i comuni della Piana, costruendo finalmente una società a totale capitale pubblico nel rispetto del Referendum del 2011. Noi guarderemo cosa accade e saremo puntuali nell’elogiare chi utilizzerà questa proroga per andare in quella direzione, ma per il momento le domande rimangono quelle poste a inizio intervento: perché la società a gestione interamente pubblica non è stata costituita adesso? Perchè non è stata costituita adesso la società unica per la gestione del servizio idrico nei comuni di Lucca, Capannori, Porcari, Altopascio, Montecarlo, Pescaglia e Villa Basilica? La legge regionale consente ai Comuni Toscani, quindi anche a quelli lucchesi sopra citati, di chiedere la modifica di ambito. Ma nessuna forza politica ha portato in Consiglio Comunale questa decisione, per adesso alcuni Comuni si sono limitati a mozioni, che giuridicamente lasciano il tempo che trovano.. Perchè nessuno trasforma le parole in fatti?”.