Un fondo arabo presenta un’offerta da 8,5 milioni per l’acquisizione delle Pasticcerie Buralli
Investimento di 22 milioni per nuove aperture anche in Cina e Dubai
Un’ondata di interesse araba si abbatte sulla Toscana, con un fondo collegato alle banche della famiglia reale di Abu Dhabi pronto a investire nel settore dolciario di alta qualità. Nel mirino, le Pasticcerie Buralli, un gruppo con tre sedi a Prato, una in apertura a breve in via Galcianese, tre a Lucca e una a Massa, e un noto marchio di cioccolato toscano, il cui nome al momento rimane riservato.
In una mossa che sottolinea l’interesse crescente degli investitori internazionali verso l’eccellenza agroalimentare italiana, il fondo arabo tramite il suo delegato in Italia, ha presentato un’offerta da 8,5 milioni di euro per l’acquisizione delle Pasticcerie Buralli.
L’offerta, definita “del tutto inaspettata” dall’amministratore delegato del gruppo Buralli, rappresenta non solo un riconoscimento del valore del marchio, ma anche un’opportunità di rilancio per il territorio pratese e toscano. “Questa operazione ci inorgoglisce e rappresenta una grande opportunità per il territorio – ha dichiarato Faggi, raggiunto telefonicamente dopo l’incontro con i rappresentanti del fondo -. Non ci fermeremo qui: apriremo nuove sedi e porteremo il nostro prodotto in contesti internazionali, creando posti di lavoro e valore per l’indotto di Prato e Lucca, ma anche di tutta la Toscana”.
La nuova apertura in via Galcianese a Prato è solo l’inizio di un piano più ampio che guarda oltre i confini nazionali. Come confermato da Faggi, il fondo arabo intende supportare l’espansione del brand in Cina e Dubai, mercati in cui il made in Italy, soprattutto nel settore dolciario, gode di grande appeal.
Il fondo investirà 22 milioni di euro per l’apertura di nuove sedi in Italia e all’estero, ma soprattutto in Cina e Dubai.
Tra l’acquisizione e il piano di sviluppo i manager chiamati per seguire il progetto di sviluppo delle pasticceria Buralli hanno messo sul piatto una somma “choc” di 22 milioni di euro e altrettanti 8,5 milioni di euro per il controllo del marchio Buralli e il lancio sul mercato estero. Una cifra quella offerta dal fondo arabo che ha colto di sorpresa i rappresentanti del gruppo e il loro amministratore delegato che rimane silente circa i tempi e i metodi di acquisizione, ma che si lascia sfuggire: “L’offerta è stata già ufficializzata e sottoscritta con intenti tra le parti”.
Fonti vicine ai rappresentanti italiani con sede a Roma dell’istituto di credito di Abu Dhabi rivelano che il progetto del fondo è ambizioso. Espandere la presenza delle Pasticcerie Buralli in Europa ma anche in Cina e a Dubai, mercati strategici per i prodotti di alta gamma. I rappresentanti del fondo rivelano che: “L’acquisizione, quindi, non solo consoliderebbe la posizione del marchio sul territorio italiano con nuove aperture nelle principali piazze, ma aprirebbe nuove frontiere commerciali, con un conseguente aumento della produzione e dell’occupazione. Ne beneficerebbero anche le aziende toscane come fornitori e servizi”.
L’indotto generato dalla produzione di dolci e cioccolato di alta qualità potrebbe portare alla creazione di nuovi posti di lavoro e a un aumento del Pil regionale. Un’occasione da non perdere per valorizzare le eccellenze del territorio e proiettarle in un contesto internazionale. L’espansione internazionale del brand potrebbe generare nuovi posti di lavoro, sia direttamente nelle pasticcerie che nell’indotto, dalla produzione alla logistica. Inoltre, l’ingresso di capitali esteri potrebbe incentivare ulteriori investimenti nel settore agroalimentare toscano, già riconosciuto come uno dei fiori all’occhiello del made in Italy. Prato e Lucca, in particolare, potrebbero beneficiare di un effetto traino, con l’apertura di nuove sedi produttive e logistiche e la valorizzazione del territorio come hub di eccellenza dolciaria.
Trattativa top secret per il cioccolato toscano
Ma l’interesse del fondo arabo non si ferma qui. Fonti vicine alla trattativa assicurano la chiusura della negoziazioni nelle prossime settimane. Sembra che nel mirino ci sia anche un marchio di cioccolato toscano, leader nel settore e molto apprezzato all’estero. La trattativa è al momento riservata, ma l’acquisizione di un marchio così prestigioso permetterebbe al fondo di rafforzare la sua presenza nei punti vendita in Arabia Saudita e Asia. Il cioccolato toscano, con la sua tradizione artigianale e la qualità delle materie prime, si candida a diventare un ambasciatore del made in Italy nel mondo, replicando il successo di altri prodotti italiani come il caffè e il vino.
L’offerta del fondo arabo per le Pasticcerie Buralli è un segnale forte: il made in Italy, soprattutto nella sua declinazione artigianale e di alta qualità, continua a essere un asset strategico per gli investitori internazionali. Con l’espansione in Cina e Dubai, le Pasticcerie Buralli si preparano a scrivere un nuovo capitolo della loro storia, portando il gusto toscano nel mondo e contribuendo alla crescita economica del territorio.
Intanto, tutti gli occhi sono puntati sulla possibile acquisizione del marchio di cioccolato toscano, che potrebbe ulteriormente consolidare il ruolo della Toscana come protagonista dell’eccellenza agroalimentare globale.