Bernardini confermato presidente del consorzio forestale Luce
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Il vice è Ciniero. Cresce la presenza di donne nel direttivo
Nuovi ingressi e un rafforzamento della componente femminile caratterizzano l’evoluzione del consorzio forestale LuCe (Lucchesia e Cerbaie), che amplia la propria rete dopo l’assemblea dei soci dello scorso giovedì (13 febbraio). Oltre ai quattro soci fondatori – i consorzi forestali di Villa Basilica, Cerbaie e Colline lucchesi, e la Società semplice delle Macchie di Cune – entrano ufficialmente nel consorzio il consorzio agri-forestale di Stiappa e della Valleriana (Pescia), l’azienda agricola Fattoria di Petrognano e il proprietario Sebastian Schmidt (Capannori).
L’assemblea ha confermato alla presidenza Andrea Bernardini e ha nominato vicepresidente Giovanni Ciniero. Una novità importante è l’incremento della rappresentanza femminile nel direttivo, con l’ingresso di Natascia Pacini e Katia Sebastiani, oltre all’adesione come socia consorziata di Carla Gambaro, titolare della Fattoria di Petrognano. “Non è un fatto scontato nel mondo forestale”, ha sottolineato Bernardini, evidenziando come il settore necessiti sempre più di “nuovi punti di vista, energie fresche e capacità di innovazione”.
Fondato nel 2019 nell’ambito del progetto regionale Energia dal territorio al 100%, il consorzio LuCe si configura come un’esperienza originale nel panorama toscano, essendo un consorzio forestale di secondo livello. Ad oggi coordina le attività di una rete che comprende circa 200 soci e oltre 1200 ettari di superficie boschiva. Il suo raggio d’azione copre le province di Lucca, Pistoia, Pisa e Firenze, operando in particolare nei comuni di Lucca, Borgo a Mozzano, Capannori, Pescaglia, Villa Basilica, Pescia, Fucecchio, Castelfranco di Sotto, Santa Croce sull’Arno e Santa Maria a Monte.
Oltre a supportare i soci nella redazione e presentazione di progetti, il consorzio LuCe porta avanti iniziative proprie, tra cui il protocollo di intesa con il Comune di Camaiore per lo sviluppo dell’associazionismo forestale, in collaborazione con il Crea (centro etno antropologico) di Siena. Inoltre, promuove la valorizzazione delle sementi autoctone delle Cerbaie con il vivaio regionale di Camporgiano e ha recentemente presentato un progetto per ottenere fondi regionali destinati alla riqualificazione di alcuni boschi delle Pizzorne.
“L’aspettativa – dice Ciniero – è che la nostra esperienza trovi ulteriori opportunità di crescita e allargamento nel corso del tempo. I confini amministrativi e tra le singole proprietà forestali costituiscono spesso un ostacolo, oggettivo e talvolta psicologico, che inibisce interventi congiunti e programmatici di interesse pubblico. Le divisioni, le gelosie e la diffidenza sono un limite che purtroppo caratterizza non solo la mentalità diffusa dei nostri territori ma coinvolge anche decisori e portatori di interesse. I nostri boschi sono spesso in stato di abbandono, degrado e rischio ambientale, le aree agricole e di pascolo sono diminuite sensibilmente e invase dalla vegetazione: è il momento che tutti si assumano delle responsabilità e ragionino per l’interesse comune”.