Qualificazione delle imprese: SoaSemplice chiarisce cosa cambia con le nuove direttive sulle gare

10 marzo 2025 | 15:27
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Qualificazione delle imprese: SoaSemplice chiarisce cosa cambia con le nuove direttive sulle gare

La partecipazione delle imprese alle gare pubbliche è strettamente legata alla capacità di dimostrare, in modo documentato e verificabile, la propria idoneità tecnica, economica e organizzativa. Questo principio, da sempre alla base delle regole di accesso agli appalti, è stato oggetto di importanti aggiornamenti con lentrata in vigore delle nuove direttive nazionali ed europee in materia di contratti pubblici. Per fare chiarezza su cosa cambia concretamente per le imprese italiane, abbiamo chiesto supporto ad Andrea Terranova di SoaSemplice, realtà che segue da vicino levoluzione normativa e le esigenze di qualificazione delle aziende che intendono operare nel settore pubblico.

La qualificazione rappresenta il passaggio fondamentale per dimostrare che unimpresa possiede i requisiti necessari per eseguire correttamente loggetto dellappalto. Fino a oggi, la logica della qualificazione si è basata su un sistema articolato che distingue, ad esempio, tra gare per lavori pubblici in cui vige lobbligo della certificazione SOA per importi superiori a 150.000 euro e gare per forniture o servizi, in cui si applicano criteri differenti, più orientati allesperienza pregressa, ai requisiti tecnici specifici e alla solidità economico-finanziaria delloperatore.

Le nuove direttive, però, mirano a rendere più omogeneo e trasparente lintero processo di verifica dei requisiti. Uno degli obiettivi principali è la riduzione degli oneri documentali e la semplificazione delle procedure. In questottica, acquista sempre più importanza la banca dati ANAC e lutilizzo del Fascicolo Virtuale dellOperatore Economico, che consentirà alle stazioni appaltanti di consultare direttamente i dati rilevanti per la verifica dei requisiti, senza doverli richiedere ogni volta allimpresa partecipante.

Secondo Terranova, uno degli aspetti più rilevanti del cambiamento riguarda lintroduzione di criteri più stringenti per laffidabilità professionale. Oltre agli elementi già previsti, come lassenza di condanne o irregolarità fiscali e contributive, le nuove direttive pongono maggiore attenzione al rispetto delle regole di concorrenza e alla correttezza nei precedenti rapporti con la Pubblica Amministrazione. Questo significa che anche comportamenti scorretti non sanzionati in via definitiva, ma comunque segnalati, potranno incidere sulla valutazione della qualificazione.

Altro punto di novità è la valorizzazione della capacità tecnica e professionale dellimpresa. In particolare, le nuove linee guida introducono criteri più dettagliati per la valutazione dellesperienza pregressa, con unattenzione maggiore alla tipologia, alla complessità e allesito delle prestazioni svolte. Questo porta le imprese a dover documentare in modo più preciso non solo i volumi economici, ma anche le specificità delle commesse eseguite e la soddisfazione del committente.

Un cambiamento significativo si osserva anche nella gestione dei requisiti economici. Le nuove disposizioni puntano a una maggiore proporzionalità tra limporto dellappalto e i requisiti richiesti, con lobiettivo di facilitare laccesso alle gare anche da parte delle piccole e medie imprese. Questo orientamento, se applicato in modo coerente, potrebbe aprire maggiori possibilità di partecipazione, superando alcune barriere che finora hanno penalizzato operatori solidi ma con dimensioni ridotte.

La qualificazione delle imprese viene inoltre collegata a un sistema più integrato di controlli ex ante ed ex post. Non sarà più sufficiente dichiarare il possesso dei requisiti: le stazioni appaltanti avranno a disposizione strumenti digitali e banche dati condivise per effettuare verifiche più rapide ed efficaci. Questo porterà le imprese a prestare maggiore attenzione alla coerenza e aggiornamento della propria documentazione, pena lesclusione immediata dalla procedura.

Secondo lesperienza di SoaSemplice, il nuovo assetto normativo potrà rappresentare unopportunità per le imprese che investono in trasparenza, compliance e pianificazione. Al tempo stesso, però, aumenterà la necessità di una gestione strutturata delle proprie credenziali e dei rapporti con la Pubblica Amministrazione. In un contesto più digitalizzato e normativamente esigente, sarà determinante essere in grado di dimostrare in modo puntuale ogni requisito richiesto, evitando approssimazioni o mancanze formali.

Il quadro che si delinea nel 2024 e 2025 prevede quindi un sistema di qualificazione più orientato alla qualità, alla tracciabilità e alla responsabilizzazione degli operatori economici. Le imprese che sapranno adeguarsi per tempo, interpretando le nuove regole come uno stimolo alla crescita organizzativa e alla chiarezza operativa, potranno cogliere più facilmente le opportunità offerte dal mercato degli appalti pubblici.