Altri 44 posti tagliati nell’organico del personale docente: Flc Cgil chiede di ‘fermare questa follia’

Il sindacato: “Chiediamo urgentemente ai nostri sindaci e al presidente della Provincia di far sentire la loro voce”
La Flc Cgil ha accolto con profondo rammarico e sconcerto la comunicazione di un ulteriore taglio degli organici del personale docente nella provincia di Lucca: 44 posti per l’anno scolastico 2025-26.
“Questa riduzione – spiegano dal sindacato – si somma ai posti già ridotti negli ultimi anni scolastici (10 nel 2023-24, 14 nel 2022-23 e 43 nel 2021-22). Ancora una volta non riusciamo a comprendere i criteri utilizzati per definire la riduzione di posti in organico di diritto nella nostra provincia, che vede un calo di 1013 alunni, un dato poco superiore a Pisa (851), Pistoia (864) e Prato (831), ma con una riduzione di organico meno significativo: Pisa 29, Pistoia 28 e Prato 33 Questo era stato già denunciato anni fa. Con questi ulteriori tagli la provincia di Lucca negli ultimi quattro anni ha perso 111 posti in organico. Chiediamo ancora una volta di fermare questa follia: in Toscana saranno 370 posti in meno. Si ricorda che la provincia di Lucca è costituita da un significativo territorio montano (Media Valle del Serchio e Garfagnana) che richiede una particolare attenzione nella gestione del personale per poter garantire il diritto allo studio in modo coerente agli standard nazionali. Questi tagli reiterati si ripercuotono in particolare su questi territori, ma più in generale su tutta le realtà provinciale, dove diventa sempre più difficile evitare la costituzione delle tanto esecrate classi pollaio e/o pluriclassi. Chiediamo una revisione dell’assegnazione dei posti in organico che permetta un inizio sereno ed equilibrato del prossimo anno scolastico”.
“Chiediamo urgentemente ai nostri sindaci e al presidente della Provincia, che a breve si dovranno occupare di come stipare le nuove classi pollaio nelle aule già fortemente inadeguate del territorio, di far sentire alta e forte la loro voce – dice la Flc Cgil – Chiediamo ai consiglieri regionali e ai parlamentari della nostra Provincia di prendere atto che la predisposizione degli organici della scuola, se si vuole ripartire in sicurezza a settembre, non può tradursi in questo modo. Troviamo inaccettabile che il governo si impegni per contribuire a trovare 800 miliardi di euro in quattro anni per riarmare l’Europa, anziché trovare le risorse per aumentare gli organici o per mantenere e garantire almeno la spesa attuale”.
“Governo e ministero non possono operare così – conclude la nota – in quanto le scuole a settembre non potranno riaprire, perché quanti studenti ci saranno per ogni classe a settembre si decide ora, proprio sulla base degli organici assegnati. E siccome nessuno sarà in grado di allargare le aule, da qui a settembre, la sicurezza di studenti e lavoratori può essere salvaguardata soltanto riducendo i numeri degli allievi per classe. Dobbiamo attivare subito un tavolo istituzionale sulla scuola, non possiamo permettere che la nostra situazione resti così, perché andrà inevitabilmente a toccare tutte le famiglie della nostra provincia”.