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Formazione, riciclo e sostenibilità: in un convegno i perché del successo del cartario lucchese

8 aprile 2025 | 16:52
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Non solo innovazione nella produzione ma anche uno sguardo all’economia circolare: obiettivi Ue raggiunti con largo anticipo rispetto al 2030

Sono tutti dati con il segno positivo davanti quelli che descrivono l’industria cartaria italiana nel 2024. Ad esporli è stato Tiziano Pieretti, vice presidente di Confindustria Toscana Nord nel convegno che si è tenuto oggi all’interno della Paper Week.

Organizzato dal corso di laurea magistrale dell’Università di Pisa in Tecnologia e produzione della carta e del cartone, Assocarta, Confindustria Toscana Nord e Lucense, il convegno dal titolo La carta Made in Italy: formazione, riciclo e sostenibilità ha visto la partecipazione di esperti, aziende e studenti del corso di laurea, dell’Itet Benedetti e del Its Marchi Forti di Pescia.

“I dati per il 2024 indicano un recupero dei livelli produttivi del 6,2% sul 2023 – ha detto Pieretti – anche se i volumi restano al di sotto del pre pandemia. Le carte ed i cartoni per imballaggio, che ormai rappresentano quasi il 60% della produzione cartaria totale, sostengono la ripresa della produzione con un +5,7%. Rimbalzo positivo anche per le carte per usi grafici e per i volumi prodotti dalle carte per usi igienico-sanitario”.

“In questo quadro – ha continuato Pieretti – il distretto cartario lucchese rappresenta il primo distretto cartario d’Europa, con una storia millenaria che affonda le radici nella grande tradizione manifatturiera della città, con 332 imprese pari a quasi 11mila occupati ed un fatturato che arriva quasi a seimila milioni di euro”.

Ma nel convegno si è parlato anche di formazione universitariacon l’intervento del professor Leonardo Tognotti che ha presentato il corso di laurea sulla carta&cartone e si è soffermato sull’impatto che le direttive europee hanno sul comparto.

“L’alleanza tra l’industria cartaria e cartotecnica di Lucca e l’yniversità di Pisa – ha detto Tognotti – ultimo step dell’offerta formativa integrata di personale qualificato, garantisce un approccio lungimirante alla formazione e allo sviluppo industriale, promuovendo l’innovazione, la sostenibilità e la crescita economica. Questa collaborazione non solo avvantaggia gli stakeholder immediati, ma stabilisce anche un punto di riferimento per le partnership tra industria e mondo accademico in tutto il mondo”.

“La politica industriale italiana sul riciclo, partita nel 1977 con il decreto Ronchi – ha detto Massimo Medugno, direttore generale di Assocarta – si è innestata su una filiera di imprese pronte ad investire e lavorare su un sistema di riciclo della carta che ha consentito di arrivare all’obiettivo di riciclo nell’imballaggio dell’85 per cento con largo anticipo rispetto alla scadenza Ue del 2030”.

A fornire dati più tecnici sulla riciclabilità degli imballaggi, i metodi di analisi, l’evoluzione normativa e le prospettive future sono stati Beatrice Marsili e Stefano Pierotti del Centro Qualità Carta di Lucense.

Alla tavola rotonda che ha seguito le relazioni, moderata dal presidente del corso di laurea Marco Frosolini, è intervenuto anche Lorenzo Bono di Comieco.

Per l’occasione, nel cortile della Fondazione Crl sono state istallate anche due opere d’arte di Lucca Biennale Cartasia: A long way down di Emma Hardy (Inghilterra) e L’uomo e il suo gioco di Gabriel Giunta (Italia).

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