
A maggio abbiamo raccontato dell’iniziativa di Eppela con Postepay chiamata PostepayCrowdMusic, che si è conclusa lunedì a Roma quando la band comasca Mstr ha aperto il live dei Subsonica.
I quattro ragazzi, che in 25 giorni hanno coinvolto oltre cento sostenitori, superando i 5mila euro di offerte, prima sono stati cofinanziati da Poste con altrettanti 5mila euro e poi è stata offerta loro la possibilità di esibirsi sul palco di Rock In Roma per dimostrare il loro talento.
Questo “piccolo” evento, a cui hanno assistito oltre 20mila persone all’Ippodromo delle Capannelle, dimostra due cose sul crowdfunding.
La prima è che si tratta di uno strumento aperto a tutti: un band o un artigiano, un’associazione o una mamma, un creativo o un imprenditore possono scegliere questa via senza doversi confrontare con i vincoli classici del credito, quelli che Benigni semplificava nella scenda in banca di Tu mi turbi.
La seconda è che il progettista deve essere credibile: chiedere denaro alle persone è difficile, ma diventa impossibile se non traspare onestà e buon senso. L’opportunità offerta da Poste ed Eppela agli Mstr, di uscire dalla rete e suonare dal vivo, definisce meglio lo scopo del crowdfunding: permettere ai progettisti di fare un salto, velocizzando e aggregando risorse nuove per la realizzazione della propria idea.