Civic crowdfunding: la rete come soluzione

10 settembre 2015 | 16:17
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Civic crowdfunding: la rete come soluzione

Questa settimana segnaliamo tre campagne molto diverse dal punto di vista tematico, ma accomunate da due obiettivi: raccogliere fondi e sensibilizzare l’audience. Sulla prima non c’è molto da dire, salvo che i traguardi economici sono contenuti, mentre la seconda apre un dibattito legato ai limiti dell’intervento pubblico rispetto a quello privato.
A Potenza, un giovane allenatore e un gruppo di immigrati hanno deciso di fondare una squadra di calcio: i giovani rifugiati – molti di loro infatti provengono da Paesi in guerra – intendono iniziare da una palla il lungo e faticoso processo d’integrazione.
A Urbino, il 3 dicembre, l’associazione Premio Eleanor Worthington intende promuovere la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, con un ciclo di eventi e attività legati al mondo dell’arte.
L’associazione Milano Zoofilia ha bisogno di un sito nuovo per raccontare la vita dei propri ospiti a quattro zampe, con l’obiettivo di trovare la famiglia più adatta per ciascun cane.

Questi tre progetti possono chiaramente rientrare nel raggio d’azione degli enti pubblici, ma la situazione disastrosa delle amministrazioni locali, ha messo in moto reti di persone (nella forma del volontariato) e di fondi del tutto nuove. La condivisione dei bisogni trova nel crowdfunding uno strumento forte e versatile al tempo stesso, ma sopratutto trasparente.
A differenza delle tassazione statale, infatti, il finanziamento collettivo lavora per community: le persone contribuiscono solo se condividono la causa e attraverso offerte proporzionate alla propria disponibilità.