Per non morire: “Sanità, la politica svolgail suo ruolo”

13 aprile 2016 | 21:05
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Per non morire: “Sanità, la politica svolgail suo ruolo”

Criticità nei servizi sanitari, interviene l’associazione Per Non Morire. “Dal punto di vista prettamente politico – si legge nella nota dell’associazione – dopo l’avvio della (per noi) distruttiva nuova riforma sanitaria regionale, e delle conseguenze che ad oggi sta provocando sotto i profili di disagio ambientale (per gli operatori sanitari), di ritardi in erogazione di esami ai cittadini, della preoccupazione di non potere affrontare economicamente delle cure da parte dei derelitti e dei più poveri, della discussione infinita delle attività mediche in regime di intra moenia o extra, e molto altro ancora, ci pare evidente che l’assenza della politica sia un vero e proprio schiaffo a chi, caricato di sofferenze dovute a malattie, letteralmente non sa dove sbattere la testa”.

“Dopo il riordino del servizio sanitario regionale – dice l’associazione – che, nei fatti concreti, ha ridotto a sole tre Asl, e che, ad oggi, se mai ve ne fosse stato bisogno, ha emarginato ancor più le componenti politiche, vedi conferenze dei sindaci per gli indirizzi sanitari, in tutta la nostra Regione, in un sussulto di indignazione, molti sindaci, anche del Partito Democratico, sono passati dalle lamentele ai fatti. Ecco, la nostra associazione chiede al sindaco di Lucca, di iniziare ad agire, perchè, secondo noi, la nuova riforma regionale continua a delineare confini sempre più stretti e più onerosi per coloro, e sono molti, che non possono permettersi il lusso di curarsi in forma privata. Sarebbe opportuno, senza alcuna titubanza, che il professor Tambellini, si adoperasse per la composizione della conferenza aziendale dei sindaci di competenza territoriale nord-ovest, di mantenere alta la criticità sul nuovo ospedale San Luca che, ogni giorno evidenzia caratteristiche di negatività sia strutturali che operative, di cercare di limitare con interventi politici le convenzioni sanitarie esterne a qualsivoglia titolo e, magari, ritrasformare il costo per assunzioni del personale Asl, proporre una zona distretto su base ex Provincia e, nella nuova riforma, tra le righe vi sarebbero anche i cardini legali per poterlo fare, ed infine preparare l’atto dei rapporti con la Asl, ribadendo con forza che la spesa per il servizio territoriale, gli indirizzi economici ed i budget, sono prettamente di competenza zonale”.
“Dentro questo ultimo punto, si intuisce che – dice l’associazione – vi sono i centri di costo di tutta la diagnostica e specialistica che, sempre secondo la nostra sindacabilissima opinione, se rafforzate territorialmente attiverebbero un circuito benefico su due livelli: il primo decongestionare la struttura ospedaliera ed il secondo, agevolare la cittadinanza per indagini e visite. Politicamente, visto che se ne sta già parlando, dire un secco no all’accorpamento tra Versilia e Massa. Il lavoro, come si deduce, non manca, ci vorrebbe essenzialmente la volontà politica”.
“Il sindaco di Lucca – prosegue Per Non Morire – apprendiamo dai mass media, ha attivato degli incontri di “conoscenza specifica” con gli operatori sanitari, con i sindacati, i vari dirigenti aziendali e altri soggetti che, in modi diversi si adoperano per le persone bisognose di cure, non sarebbe male che, magari potesse ascoltare anche i movimenti e le associazioni che, come ben testimoniato dalla stampa nel tempo, da molti anni in modo “asettico” con competenze specifiche si battono per un migliore sistema sanitario locale. Il mondo della sanità, come ha messo in evidenza, Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, è un equilibrio di vari soggetti: imprenditori, case farmaceutiche, banche, fondazioni, volontariato, istituti benefici, medici, infermieri, ingegneri, commercialisti che dovrebbero concorrere nel loro globale a, come si usa dire, mettere al centro del loro impegno il paziente. Purtroppo, per noi evidente, non è così”.
“Altra anomalia del mondo sanità è nella organizzazione lavorativa – suggerisce l’associazione –  Infatti, da una parte vi sono, nelle sfere dirigenziali figure nominate dal governatore regionale con contratti di carattere privato, che a loro volta indicano dipendenti pubblici con un rapporto giuridico misto tra pubblico e privato che, ancora, assegnano posizioni organizzative e coordinamenti ed infine, una notevole percentuale di “semplici dipendenti pubblici” assunti per concorso. Salta all’occhio che, in questo “frullato di competenze”, gli interessi di ogni figura, non solo non collimano, magari anche idealmente ma, stridono giuridicamente creando conflittualità di ogni genere. Non ci scordiamo che politica e sindacato, sono molto presenti nel sistema sanitario e, a volte in modo assolutamente positivo e, altre, in termini meno edificanti”.
“Chiediamo, concludendo – sono le conclusioni dell’associazione – sia il sindaco che il dottor Quriconi, a cui ci affidiamo si possano “scrollare” di dosso retaggi storici, che possano attivarsi con percezione “rinnovata” in ambito di tutela sanitaria collettiva, che in sintesi, vogliano vedere “l’insieme sanità” con occhi diversi di quelli consueti. Senza usare volgarità che con la parola speranza sarebbe facile fare… vogliamo credere che la speranza sia ultima a morire”.