Volontariato, la ‘generazione y’ negli scatti di Annibali

“Volevo raccontare la capacità di reagire alla crisi globale della cosiddetta Generazione Y, come con coraggio la superano per costruire un progetto di vita e ho subito capito che il Volontariato in questo processo è uno dei perni centrali”. Così il fotografo Fabrizio Annibali racconta l’idea alla base di Generazione del Millennio, l’occasione del volontariato, la mostra fotografica itinerante che debutterà in prima assoluta all’edizione 2016 del Festival del Volontariato a Lucca.
Il progetto nasce lo scorso anno, in occasione dell’evento Expo Milano 2015 dove CSVnet e Ciessevi hanno ideato e curato il Programma Volontari Expo e dove Annibali, fotografo indipendente, senza saperlo, ha posizionato la sua “lente”: “Abito a Rho e volevo sia testimoniare la trasformazione del luogo sia incontrare i ragazzi che in quei mesi erano stati criticati da giornali e opinione pubblica per aver accettato di svolgere un servizio gratuito per il bene comune. Volevo incontrare, osservare, capire, testimoniare con i miei mezzi la loro voglia di mettersi in gioco nonostante tutto”. Ne è nata una mostra di 24 scatti, volutamente catturati da una prospettiva particolare, ripresi da una scaletta, una firma stilistica che Annibali racconta essere “nata quando qualche anno fa un giornale mi commissionò una ricerca sui luoghi di aggregazione spontanea a Milano, funzionò bene e da allora l’ho utilizzata spesso perché mi permette di distinguere meglio le figure sulla scena: pensate che l’anno scorso un privato cittadino mi ha commissionato un reportage del suo viaggio in auto da Milano a Istanbul via Balcani, ho pensato di portarla a bordo e ad ogni tappa me la sono caricata in spalla per fotografare villaggi e città”. Una narrazione e un soggetto che ha immediatamente colpito Ciessevi, realtà capofila del programma Volontari Expo in collaborazione con il coordinamento nazionale dei Centri di servizio per il volontariato. Ed è proprio Stefano Tabò, presidente CSVnet, a commentare, ancora una volta, positivamente, questa esperienza, qui ritratta per immagini: “L’esperienza di Expo ci ha resi consapevoli di quale forza attrattiva possa avere un evento circoscritto nel tempo ma caratterizzato da una grande propensione relazionale. E ci ha restituito migliaia di giovani che, fatta la prima esperienza, sono tornati nelle loro comunità con la disponibilità a continuare nell’impegno personale. I Csv hanno mostrato le potenzialità di una rete nazionale che ha nella promozione dell’azione volontaria la propria finalità primaria. I contenuti del Ddl sulla riforma del terzo settore recentemente approvato dal Senato conferma e consolida tale compito che dobbiamo perseguire anche sfruttando le nuove tecnologie”. La mostra, corredata dai primi dati della ricerca Volontariato postmoderno. Dall’esperienza di Expo la nuova generazione dell’impegno sociale tra eventi e organizzazione, che sarà presentata a Roma il prossimo 19 maggio, è solo parte di un racconto più esteso che vedrà Farbrizio Annibali impegnato nei prossimi anni, ancora sul campo, con la sua macchina fotografica e scaletta: “Ho sentito la necessità di continuare la narrazione del percorso di vita incontrando di nuovo i ragazzi ritratti in corrispondenza dei prossimi eventi; Astana 2017 e Dubai 2020. L’idea – conclude così Annibali – è quella di raggiungerli nei loro ambiti sociali e fotografarli con inquadrature progressive sino ad arrivare al ritratto vero e proprio nel 2020, mettendo in risalto le identità dei soggetti e i rispettivi percorsi”. La mostra è visibile da domani (15 aprile) a domenica 17 a Palazzo Ducale, Sala del Trono, in occasione del Festival del Volontariato 2016 (festivalvolontariato.it).