Barriere architettoniche, un logo per chi si dota di rampe

26 aprile 2016 | 13:54
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Barriere architettoniche, un logo per chi si dota di rampe
Barriere architettoniche, un logo per chi si dota di rampe
Barriere architettoniche, un logo per chi si dota di rampe
Barriere architettoniche, un logo per chi si dota di rampe
Barriere architettoniche, un logo per chi si dota di rampe
Barriere architettoniche, un logo per chi si dota di rampe

Un logo per riconoscere i negozi che hanno in dotazioni rampe mobili per agevolare l’ingresso dei disabili. E’ questa l’iniziativa presentata in piazza XX settembre dal vicesindaco Ilaria Vietina, da Domenico Passalacqua dell’Aism, da Simona Barsotti del Centro Commerciale Naturale di Confcommercio e da alcuni altri esponenti delle associazioni. Presentazione che, in gran parte, si è però trasformata nella esposizione da parte di una azienda privata, la milanese Ireda, delle migliori soluzioni per il superamento delle barriere architettoniche per i negozi.

Già, perché, a differenza di Milano, dove un regolamento edilizio obbliga i negozi a dotarsi di rampe provvisorie e rimuovibili, esentandole da pagare l’occupazione del suolo pubblico, anche se provvisoria a Lucca (per ora) non esiste ancora niente del genere e l’eventuale acquisto di queste strutture rimane nella piena autonomia del commerciante. Che, nel caso volesse rivolgersi alla Ireda, dovrà pagare fra i 200 e i 700 euro (ma per alcune strutture complesse si può arrivare anche 1000 euro) per l’acquisto. Nessuna agevolazione, per ora, è prevista da parte del Comune né delle altre associazioni aderenti all’iniziativa del logo: Aism, Fish, Anffas, Confesercenti e Confcommercio Lucca.
L’unica “facilitazione” è quella della consegna del logo e dell’inserimento dell’attività in uno specifico elenco di strutture “amiche dei disabili” sul sito turistico del Comune di Lucca.
“Con questa iniziativa – ha spiegato la vicesindaco Vietina – proseguiamo lo studio del superamento delle barriere architettoniche in città, per venire incontro alle persone con difficoltà di deambulazione. Sarebbe impossibile per una città come la nostra mettere delle strutture fisse, per questo lo studio dell’utilizzo di strutture mobili è interessante. In questo senso, oltre alle associazioni di categoria, sarà coinvolta anche l’assessora ai lavori pubblici Francesca Pierotti, anche lei molto sensibile al tema dell’abbattimento delle barriere architettoniche”.

Un po’ stupiti dalla presentazione pubblica di questo tipo di strutture alcuni rappresentanti della Confcommercio. Fra questi Giovanni Martini, presidente della Commissione Centro Storico: “Sono rimasto un po’ defilato – spiega – non perché non condivida la necessità di affrontare il problema del superamento delle barriere architettoniche, ma perché pensavo si trattasse di un presentazione dedicata a noi commercianti. Non vorrei che passasse il messaggio che Confcommercio sposa il lavoro di questa o quella ditta. E’ una opportunità come un’altra, che ci era già stata presentata sulla carta in una riunione dei soggetti partner di questo progetto Oltre la soglia, e che oggi venivamo a vedere dal vivo. Non c’è nessun obbligo per nessuno di acquistare questo prodotto, per il resto si vedrà. In una città complicata come la nostra, ci sono situazioni diverse e complicate da affrontare e ciascuno lo farà come meglio crede”. Ireda o non Ireda, insomma. E anche chi si doterà di rampe di altre ditte, a quel punto, avrà diritto al “bollino” firmato Comune, Confesercenti, Confcommercio e Fish. Altrimenti più che una presentazione quello di oggi sarebbe stato un clamoroso spot. Senza pagare neanche il suolo pubblico.

Enrico Pace