I Comuni contro la povertà, fondi per le famiglie

29 agosto 2016 | 11:54
Share0
I Comuni contro la povertà, fondi per le famiglie

Sostegno per l’inclusione attiva: questo il nome della nuova misura contro la povertà che i sette Comuni della Piana – Capannori, Lucca, Altopascio, Porcari, Montecarlo, Pescaglia e Villa Basilica – mettono in campo per aiutare i cittadini che vivono in condizioni di disagio economico molto forte. A presentare il provvedimento, a cui è stata data la sigla Sia, l’assessore al sociale di Capannori Ilaria Carmassi, il vicesindaco di Lucca Ilaria Vietina, il sindaco di Altopascio Sara D’ambrosio, l’assessore al sociale di Porcari Fabrizia Rimanti, il vicesindaco di Villa Basilica Elisa Anelli e il direttore del distretto Asl Piana di Lucca Luigi Rossi.

Secondo una prima stima approssimativa, saranno 500 le famiglie che beneficeranno della card. Il sostegno per l’inclusione attiva è un progetto che i Comuni realizzano a partire da una volontà governativa; il Parlamento, infatti, alcune settimane fa ha dato il via libera a questa iniziativa, stanziando finanziamenti ad hoc. Sono due i punti di riferimento constanti: il centro per l’impiego e la Caritas.
“Come Piana di Lucca ci siamo mossi in maniera coordinata per sostenere questa misura governitiva di contrasto alla povertà – ha dichiarato l’assessore al sociale di Capannori Carmassi -. Questo è un progetto di inclusione attiva che riguarderà un numero limitato di famiglie che risponderanno a determinati criteri selettivi. Questa misura varata dal Governo dovrebbe dare un sostegno concreto alle situazioni di povertà maggiore, e perciò siamo già pronti per iniziare. A giorni, chi risponde ai requisiti richiesti potrà fare domanda. Molto importante sarà l’accompagnamento effettivo del nucleo familiare e i servizi sociali dovranno controllare che le famiglie seguino precisamente il progetto. Un progetto che darà la massima attenzione ai bisogni complessivi della famiglia, con un’attenzione particolare ai minori; saranno coinvolti, infatti, anche le scuole, le associazioni di volontariato e l’Asl”.
Nel dettaglio, il Sia prevede un beneficio economico di 80 euro mensili a persona, fino a un massimo di 400 euro a famiglia. Accanto al contributo economico, gli operatori dei servizi sociali degli enti locali affiancheranno le persone che hanno diritto a questo tipo di sostegno con un progetto personalizzato di attivazione sociale e lavorativa. Questo beneficio economico potrà essere speso solo per i bisogni di prima necessità. Quei soldi non potranno essere prelevati in alcun modo.
“Le situazioni familiari devono essere di reale bisogno – ha puntualizzato l’assessore di Porcari Rimanti – e per questo attiviamo controlli severi. Dobbiamo cercare di mettere in campo professionalità che sappiano lavorare in rete. E’ opportuno precisare che i soggetti in campo, oltre ad avere dei diritti, hanno anche dei doveri: devono responsabilizzarsi e seguire puntualmente il progetto di sostegno”. Della stessa idea anche il sindaco di Altopascio D’Ambrosio, che rilancia la necessità di lavorare insieme per quanto riguarda le politiche sociali della piana di Lucca: “occorre sempre di più lavorare in rete come Piana per costruire insieme politiche comuni. Le necessità sono le stesse nonstante i campanili siano diversi”. Grande soddisfazione da parte di Ilaria Vietina: “Il progetto ha un carattere universale e l’intervento è finalmente strutturale: questo è importantissimo. Come Comune di Lucca ci siamo sempre spesi per le politiche di contrasto alla povertà e salutiamo molto positivamente questo provvedimento governativo sostenendolo con tutte le nostre forze”.
Tempi. Da venerdì (2 settembre) i cittadini potranno fare domanda per ottenere il contributo di 80 euro mensile a persona e il progetto di attivazione lavorativa personalizzato previsti dal Sia.
Requisiti. Cittadinanza o permesso di soggiorno per soggiornanti di lungo periodo; residenza in Italia da almeno due anni; Isee inferiore a 3000 euro e benefici inferiori a 600 euro mensili; presenza nel nucleo di figli minori o disabili o donna in gravidanza; punteggio maggiore di 45 punti inerente il carico familiare e la situazione economica-lavorativa.
Dove rivolgersi. Dal 2 settembre le domande di accesso al Sia dovranno essere presentate al Comune di residenza, previo appuntamento.
Al Comune di Capannori al Sportello sociale, il venerdì, 9-13 su appuntamenti (0583.428252), e alla Casa della Salute di Marlia, al ‘Punto Insieme’, il mercoledì su appuntamento, 11-13.
Al Comune di Lucca, al Segretariato sociale, su appuntamento chiamando lo 0583.442554 o mandando mail a segretariatosociale@comune.lucca.it.
Al Comune di Villa Basilica, il cittadino si deve rivolgere al Servizio Sociale, su appuntamento (0572.461626), dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13.
Al Comune di Porcari, allo sportello Punto Insieme situato nell’ex Istituto Cavanis, su appuntamento (0583.211883 – 0583.211899), il martedì e il sabato, dalle 8,30 alle 13,30.
Al Comune di Pescaglia, allo Sportello Sociale, su appuntamento (0583.3540218), il lunedì, dalle 12 alle 13,30, sede S.Martino in Freddana; il giovedì, dalle 9 alle 13,30, in sede centrale.
Al Comune di Montecarlo, al Servizio Sociale, su appuntamento (0583.229721) dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 13.
Al Comune di Altopascio, all’Urp, e fissando appuntamento chiamando lo 0583.216353 con i Servizi sociali.
Entro 60 giorni dalla presentazione della domanda – e dopo che Comune e Inps hanno eseguito il controllo dei requisiti – il beneficiario riceverà da Poste Italiane la carta Sia che sarà caricata di 80 euro mensili a persona fino a un massimo di 400 euro per nucleo.
La carta Sia è utilizzabile negli alimentari, nei supermercati, nelle farmacie, agli uffici postali per pagamento utenze.
Entro 60 giorni dalla prima erogazione del beneficio economico i Comuni, organizzati in ambiti, predispongono il progetto personalizzato di attivazione sociale e lavorativa. Il progetto viene elaborato con il cittadino in un èquipe multidisciplinare, composta da servizi sociali e lavorativi, in rete con i servizi sanitari, le scuole e il terzo settore.

Mirco Baldacci