“Confini in movimento”, a Palazzo Ducale le novità sull’accoglienza

22 febbraio 2017 | 11:22
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“Confini in movimento”, a Palazzo Ducale le novità sull’accoglienza

Il tema delle migrazioni e dell’accoglienza è ormai diventato una delle prime questioni nell’agenda del nostro paese. E i Comuni rappresentano, senz’altro, il soggetto più coinvolto di un sistema complesso e in continua evoluzione Per affrontare un fenomeno che supera l’emergenza e col quale si ci dovrà confrontare per i prossimi vent’anni. Anche di questo tengono conto le ultime novità che interessano i Comuni, con il Piano di ripartizione nazionale definito da un percorso condiviso tra Anci e ministero dell’interno. Proprio per fare il punto sulla situazione Anci Toscana, insieme alla Provincia di Lucca, organizza l’incontro Confini in movimento, previsto per venerdì (24 febbraio) alle 9,30 nella sala Tobino di Palazzo Ducale, a Lucca.

Obiettivo? Confrontarsi sui contenuti del Piano e sugli strumenti per mettere le amministrazioni nelle condizioni di operare le scelte migliori nell’interesse dei territori. Il programma dell’evento, dopo i saluti del prefetto di Lucca Maria Laura Simonetti, del presidente della Provincia di Lucca e sindaco di Capannori Luca Menesini e del sindaco di Lucca Alessandro Tambellini, prevedono tra gli altri gli interventi del sottosegretario agli Interni con delega all’immigrazione Domenico Manzione e del presidente di Anci Toscana, sindaco di Prato e delegato nazionale Anci per l’immigrazione Matteo Biffoni.
“I Comuni compiono un grande sforzo per garantire l’accoglienza e percorsi di inclusione perché spesso ci si confronta con il consenso elettorale, come sta accadendo anche in Europa. E’ necessario un sistema di accoglienza strutturato e organizzato per piccoli numeri”, spiega Biffoni, che sottolinea come il piano di ripartizione intenda “ribaltare il sistema di accoglienza emergenziale a favore della diffusione dello Sprar” per percorsi di inclusione e integrazione reali.
Alla base del piano di ripartizione, Anci ha infatti chiesto e ottenuto la stipula di una ‘clausola di salvaguardia’ per esentare da ulteriori forme di accoglienza i Comuni che appartengono alla rete Sprar o che abbiano manifestano la volontà di aderirvi. Inoltre, per dare ai sindaci maggiori strumenti di dialogo con i cittadini, sono partite le operazioni di accreditamento del bonus di 500 euro per ogni richiedente asilo, assegnate direttamente dal Ministero ai Comuni che dal 24 ottobre hanno accolto sul proprio territorio.