Torna CardioLucca: tre giorni con gli esperti mondiali

28 febbraio 2017 | 15:03
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Torna CardioLucca: tre giorni con gli esperti mondiali

E’ ormai tutto pronto. E con numeri da record. Da giovedì prossimo (2 marzo) sino a sabato 4, nella sala Ademollo di Palazzo Ducale, si terrà CardioLucca 2017, il tradizionale meeting, giunto alla sua undicesima edizione, con un ricco e articolato programma che tratterà della moderna innovazione scientifica e organizzativa in cardiologia. Un’occasione importante per discutere dei progressi nella ricerca cardiovascolare, che proietta la forte realtà della Cardiologia del San Luca di Lucca in una dimensione nazionale e internazionale.

New frontiers in cardiovascular diseases: questo il titolo del meeting, la cui edizione 2017 si profila come la più ricca, con 90 relatori esperti e oltre 500 medici provenienti da tutta Italia che entusiasti si sono pre-iscritti al convegno. Tra gli interessanti interventi dei principali specialisti sulla materia, spicca quello del professor Robert Bonow, già presidente dei cardiologi statunitensi, previsto per venerdì (3 marzo) in tema di insufficienza cardiaca ischemica. Così come di estremo interesse saranno i temi trattati nella cura delle malattie cardiovascolari, le più diffuse in occidente che incidono nella misura del 45-50 per cento sulla mortalità globale della popolazione: dalla prevenzione alle sindromi coronariche acute, dalle aritmie allo scompenso cardiaco, dalla cardiologia interventistica coronarica e periferica alla cardiochirurgia. Una vetrina di altissimo valore scientifico, durante la quale il presidente del meeting, professor Francesco Bovenzi, direttore dalla cardiologia dell’ospedale San Luca di Lucca e al Santa Croce di Castelnuovo Garfagnana, renderà noti, in apertura del convegno, alle 14, i risultati della Cardiologia da lui diretta: prezioso patrimonio scientifico, organizzativo e umano di ampia fruibilità al servizio della cittadinanza. “La nostra virtuosa struttura – commenta Bovenzi – è conosciuta per efficienza e rendimento, lo dimostra la forza dei nostri dati di produttività per i quali siamo diventati un punto di riferimento e un modello culturale per tanti in Italia. Proprio nella nostra Cardiologia è stata avviata una delle primissime positive esperienze nazionali della nuova organizzazione del lavoro per intensità di cura, per le quali abbiamo subito condiviso la necessità della nuova strategia, governando con responsabilità e indubbia lungimiranza il radicale cambiamento organizzativo, promosso negli ultimi anni in Regione e subito implementato con successo nella nostra azienda”.