Migranti a ‘scuola’ da Cromology per ripulire Parco e Mura

Dieci migranti per riqualificare gli arredi del parco fluviale e delle Mura di Lucca: è l’ultimo progetto messo in campo dall’amministrazione, di concerto con la ditta Cromology Italia Spa (ex Baldini vernici). L’iniziativa, che prevede corsi di formazione pronti a partire dal 5 aprile prossimo, coinvolge direttamente anche il tessuto associativo: collaborano il centro ricerche etnoantropologiche e le associazioni Odissea, Giovani e Comunità, Cooperativa La Salute, Gvai, Arci, Ceis, Partecipazione e sviluppo.
Il progetto è stato presentato stamani (21 marzo) a palazzo Orsetti, alla presenza del sindaco Tambellini, degli assessori Cecchetti e Sichi, di Enrico Galardini (manager di Cromology), di Fabio Malfatti (centro ricerche) e da esponenti delle associazioni coinvolte.
Tutto avverrà su base volontaria: non sono previsti compensi, ma solo una copertura assicurativa garantita dalla Regione Toscana. La Cromology si occupa di pitture per l’edilizia ed insegnerà ai dieci selezionati come riverniciare il legno ed il ferro.
“Questa è l’ennesima evoluzione della nostra attività di accoglienza – commenta Sichi – è l’accoglienza che piace a noi, che abbiamo scelto subito da che parte stare. Contro chi semina quotidianamente la paura, noi costruiamo ponti: vorremmo che fosse un segnale per tutto il mondo produttivo, perché faccia quadrato per affrontare un fenomeno di portata mondiale”.
La grande novità, in effetti, è proprio il coinvolgimento del privato: “Si tratta di un tipo di attività che portiamo avanti da tempo – afferma Galardini – con diverse amministrazioni. Vogliamo contribuire a creare un filo rosso tra le attività produttive, perché voltarsi dall’altra parte non è più possibile. Il rispetto delle persone è il primo valore che deve ispirarci e chiedo alle amministrazioni di non esitare: bussate alle porte dei privati”.
L’idea è quella di inserire sempre di più i migranti nel tessuto economico del territorio, formandoli (con un corso pratico e teorico di due giorni, che partirà il 5 aprile al CromoCampus di Porcari), creando referenze e dando vita ad una rete: “Colleghiamo associazioni, amministratori ed imprese – spiega Malfatti – valorizzando l’esperienza di queste persone”.
Intanto l’hub della Croce rossa alle Tagliate continua a superare la soglia delle 200 presenze, con flussi d’entrata che restano costanti: “L’idea è quella di dimezzare questo numero al più presto, anche perché al netto del grandissimo lavoro della Croce Rossa, tenere tutta quella gente sotto delle tende non ci piace”, osserva Sichi. Uno spunto dal quale trae le mosse Tambellini: “Noi facciamo la nostra parte – la sua analisi – di fronte a quella che non è più un’emergenza, ma una situazione consolidata, stabile. L’accoglienza oggi deve essere collegata all’introduzione delle persone in un contesto sociale, nessuno può voltare la testa. Il nostro modello è stato preso ad esempio in altre parti d’Italia e di questo siamo fieri. Adesso speriamo che si facciano avanti anche altri privati, per il progetto”.
All’Opera delle Mura il compito di censire gli arredi sui quali intervenire: i primi lavori dovrebbero iniziare già a maggio. “Il parco fluviale è utilizzato come discarica? E’ una questione di civiltà – commenta Tambellini – non è pensabile piazzare telecamere in ogni angolo della città. Abbiamo un progetto per pulirlo con maggiore costanza e stiamo predisponendo controlli in borghese più serrati”.
Controlli che riguardano anche l’accattonaggio molesto: “Ho visto gente – chiude il primo cittadino – che posta foto di migranti fuori dai negozi sui social, chiedendo se questa è vera accoglienza. Ecco, voglio dire che ad oggi nessun richiedente asilo è stato trovato a fare accattonaggio. Si tratta piuttosto di persone entrate in Italia per altre vie e trovatesi poi in difficoltà: molte non risiedono nemmeno a Lucca. Abbiamo predisposto una squadra di agenti in borghese per smorzare le situazioni di eventuale molestia”.
Paolo Lazzari