Stalli disabili, si rivaluta revoca solo di chi fa istanza

Nessuna retromarcia del Comune di Lucca sulla revoca degli stalli per disabili ma disponibilità a rivedere e rivalutare i singoli casi – ma soltanto quelli che presentano istanza al Comune, così come previsto dalle normative in materia. E’ quanto emerso da una recente seduta della commissione consiliare politiche sociali e abitative che si è riunita a Palazzo Santini, per mettere a fuoco – spiega il presidente – consigliere comunale di Sinistra con Tambellini, Pilade Ciardetti – le problematiche connesse all’applicazione della determinazione dirigenziale 1671/2016 relativa all’assegnazione di spazi per la sosta riservata ai cittadini disabili sul territorio comunale.
Il comandante della polizia municipale Maurizio Prina è intervenuto ricordando che l’intervento di razionalizzazione effettuato in applicazione al dd 1671/16 riguarda solo i posti assegnati ad personam. Fermo restando che non c’era obbligo per legge di istituire stalli personalizzati (per esempio a Bologna non esistono, come in molte altre città) il Consiglio comunale di Lucca nel 2016 ha approvato la direttiva relativa all’istituzione degli stalli, cercando di razionalizzare l’esistente.
Dall’amministrazione è stata istituita una commissione ad hoc che valutasse le richieste per l’assegnazione di stalli personalizzati.
La commissione, che ha concluso i lavori a dicembre 2017 – è stato ricordato – era costituita dal comandante della polizia municipale, dalla dottoressa Daniela Mazzei della medicina legale e dal presidente di Anmic Lucca Salvatore Piliero, in rappresentanza delle associazioni disabili nonché con il rapporto di Cristina Petretti, referente del il Comune per la sanità.
“I criteri di assegnazione in base alla direttiva sono i seguenti – ricorda Ciardetti -: patente di guida speciale per invalidi e minorati fisici; adattamento del mezzo alle patologie previste; copia della certificazione medica rilasciata dall’ufficio medico-legale dell’azienda sanitaria locale di appartenenza, dalla quale risulta che nella visita medica è stato espressamente accertato che la persona ha effettiva capacità di deambulazione impedita o sensibilmente ridotta; contrassegno invalidi; dichiarazione con la quale si attesti che l’abitazione presso cui è residente il disabile non dispone di parcheggio privato. Dopo che la commissione tecnica di valutazione ha esaminato le richieste, sono stati assegnati i posti personalizzati a chi, secondo la commissione e sulla base dei requisiti stabiliti, ne aveva diritto”.
La commissione di valutazione continua a riunirsi in media una volta al mese. La consigliera Petretti ha sottolineato che “le assegnazioni vengono fatte anche per disabilità temporanea, per
esempio dopo interventi chirurgici, ma vengono riviste una volta che non esistano più le emergenze”. In ogni caso la commissione, nell’assegnazione del posto, “valuta – si spiega – le varie situazioni seguendo i criteri della direttiva, ma anche approfondendo il quadro di ogni singolo caso. Se il richiedente non è soddisfatto della decisione ha la possibilità di fare ricorso al Tar o al ministero dei lavori pubblici”. Però, come ha sottolineato il comandante Prina, “può essere presentato all’amministrazione: si tratta di una norma che riguarda tutti i provvedimenti amministrativi sfavorevoli un’istanza di auto-tutela in cui si può chiedere di rivedere la decisione ritenuta non adeguata, ai sensi della legge 241/1990”.
“A questo proposito – ricorda Ciardetti – il comandante si è impegnato ad annotare sulle risposte negative che esiste per legge anche la possibilità di presentare questo tipo di istanza al Comune. Per quanto riguarda la durata del permesso, è stato spiegato che ha la stessa durata del contrassegno di invalidità: in genere cinque anni. Tutto questo vale per gli stalli assegnati ad personam, perché i detentori di permesso (e non solo i cittadini lucchesi) possono parcheggiare oltre che negli stalli riservati, anche negli stalli blu e, se non trovano altro parcheggio, anche in zone con divieto di sosta, purché non creino intralcio alla circolazione. In conclusione il dottor Prina e la dottoressa Petretti, in qualità di rappresentanti della commissione tecnica di valutazione, hanno dato la disponibilità a riverificare i casi dei cittadini che hanno presentato singole istanze di autotutela al Comune: ad oggi sono 4”.
“Non è stata fatta nessuna retromarcia dall’amministrazione, che ha lavorato in questi anni per rendere più oggettivo e trasparente l’utilizzo della sosta riservata ai cittadini disabili – spiega il presidente della commissione Pilade Ciardetti –. Semplicemente la commissione tecnica si è detta disponibile a riesaminare i singoli casi segnalati dagli interessati attraverso una istanza di autotutela al Comune”.